L’impressionante “ritirata” del Lario avvenuta nell’ultimo mese, con un livello ad oggi di oltre 29 centimetri sotto lo zero idrometrico a Como, continua a far preoccupare i cittadini.
Sono, in particolare, i Pescatori del gruppo Alpha di Como a lanciare l’allarme e a evidenziare il problema che potrebbe portare a gravi conseguenze a livello strutturale e ittico.
“La grande discesa è iniziata circa un mese fa – spiega il vicepresidente del gruppo di pescatori comasco, Luca Arcobello – allora era sopra di 60-70 centimetri, quindi è stato drenato a quel – 27 che vediamo oggi nel giro di circa tre settimane. Ci siamo accorti che mentre il prelievo è rimasto più o meno costante, è crollato drasticamente l’afflusso d’acqua. In questo momento è bassissimo, anche nei momenti peggiori 60-70 metri cubi al secondo entrano sempre mentre ora invece è crollato a 20-30. Nonostante ciò, il Consorzio dell’Adda (che gestisce il livello del lago, Ndr) è andato avanti a prelevare acqua come se niente fosse”.
Da qui, dunque, la situazione che qualsiasi cittadino può osservare in questi giorni sulle rive del Lario. “Questo provoca problemi grossi sulle rive, sui muri, sulle freghe dei pesci – così Luca – quindi sia a livello strutturale sia ittico. Ci sono molte barche che sono già in secca e non riescono a uscire dalle darsene, ad esempio a Como dopo Villa Olmo ce ne sono molte appoggiate sul fondo. Credo che sia il peggior dato storico relativo al livello del lago per questo periodo dell’anno, dal 1976. Insomma, è un bel disastro”.
E Luca ricorda quanto convenuto nel “Tavolo per la competitività e lo sviluppo della provincia di Como” tenutosi nel 2018 a Eupilio, organizzato da Camera di Commercio Como alla presenza di alcuni parlamentari e consiglieri regionali, insieme anche all’Autorità di Bacino del Lario e dei Laghi Minori.
Tra i punti fondamentali che avrebbero aiutato a risolvere il problema del livello del lago, c’era infatti la decisione di non scendere mai sotto lo 0 idrometrico. Ma anche l’inserimento di un rappresentante comasco nel Consorzio dell’Adda e la possibilità di richiedere danni se ci fossero stati problemi relativi al lago basso. Ma nulla di tutto ciò, a quanto pare, si sarebbe avverato per evitare la situazione attuale del Lario.
“Ci sono muri che crollano, danni alla navigazione, gente che paga gli ormeggi e non può usare la barca – aggiunge Luca – Non possiamo poi quantificare la perdita naturale, ci sono pesci importanti come il lavarello che fa le uova a riva e in questi casi restano in asciutta, così si perdono generazioni di questa specie. Nemmeno dopo il Tavolo del 2018 è cambiato nulla né si riesce a interagire con il Consorzio dell’Adda. Per noi come pescatori quei tre punti concordati sono il cardine per iniziare a ragionare sul problema, d’altronde come associazione non possiamo fare altro che segnalarlo”.
Ora, per via della zona rossa istituita in Lombardia, si può pescare solamente nel proprio Comune di residenza ma, come ci racconta Luca: “A Como molti amici con la barca a Sant’Agostino mi hanno detto che non riescono nemmeno a uscire, talmente è basso il lago. Inoltre, ci sono danni ingenti sulla riproduzione dei pesci che fanno le uova a riva, come lavarelli e alborelle. Chi abita fuori non può verificare direttamente ma forse l’annata dei lavarelli siamo riusciti a salvarla per qualche giorno perché le uova si erano già schiuse prima dello svuotamento massivo, però è stata solo fortuna”.
E conclude: “Non avevo mai visto il lago così, ora dovrebbe essere più alto anche grazie alla neve che si scioglie, tra l’altro non piove da un mese e tutto ciò non ha aiutato. Ci rendiamo conto che lo svuotamento del lago viene fatto per motivi specifici, serve per l’agricoltura e le centrali idroelettriche a sud, però chiediamo che il prelievo sia equilibrato: se non entra acqua nel lago, non si può far finta di niente e prelevare come se fosse tutto a posto. Ci sono stati picchi di 7-8 cm di discesa al giorno in questo periodo, spaventosi e mai visti”.
2 Commenti
È curioso che proprio in questi giorni stanno per ripartire i lavori sul lungo lago e la ripresa del progetto “paratie”. Negli ultimi dieci anni il lago sarà uscito cinque volte e, per di più, oggi stiamo a preoccuparci che il livello idrometrico del lago è sotto di 29cm. Non vorrei urtare nessuno con la mia superficialità m c’è da chiedersi: se si può discutere con il Consorzio dell’Adda quando è troppo basso perché non si può accordarsi quando è troppo alto? E cosa ce ne facciamo delle paratie se il lago è sempre troppo basso? E il nuovo e, ahimè, assai brutto lungolago che gli amici leghisti in Regione ci vogliono regalare, vale la pena farlo?
In ogni caso, prima di pensare alla risposta, è doveroso riconoscere che gli unici che ci hanno capito qualcosa in questa faccenda sono stati i Verdi. Sono gli unici che fin dall’inizio hanno sempre detto che le paratie e tutto quello che avrebbero portato, erano un errore. Infatti, chi ama l’ambiente non può pensare che anche il più fastidioso ma saltuario problemino naturale, una esondazione ogni due anni, sia più fastidioso di una perenne e presunta soluzione artificiale, le paratie e quella montagna di cemento che si ergerà sul lungo lago.
Ma noi abbiamo le paratoie…..e l’ acqua Pubblica!!