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Lago di Como, ecco la spugna “magica” che pulisce le acque

Ogni anno, dicono le stime più aggiornate, a livello globale vengano sversati nelle acque da 3,5 a 6 milioni di tonnellate di oli, equivalenti a 55 petroliere. E 1 solo litro di olio inquina fino a 1000 metri quadrati di acqua.

Mari, fiumi e laghi sono sempre più in pericolo. Non solo rifiuti e scarichi industriali di varia natura ma anche oli e altre sostanze mettono a rischio la natura.

Nella lotta per preservare luoghi e ambiente naturali è attiva T1 Solutions, una PMI innovativa e società benefit di Brescia la cui mission è proteggere l’ambiente tramite la prevenzione e il controllo degli oil spill che avvengono in acqua, mediante l’utilizzo di FoamFlex, un polimero “magico”.

Per spiegarci di cosa si tratta abbiamo parlato con Alessandro Taini Chief Executive Officer di T1 Solutions Group.

T1solutions
T1solutions

Innanzitutto, gli abbiamo chiesto quando nasce l’idea di lavorare su qualcosa in grado di preservare l’ambiente.

“Abbiamo iniziato a pensarci dopo quanto accaduto nel Golfo del Messico nel 2010. Un vero e proprio disastro ambientale con lo sversamento di 600mila tonnellate di petrolio dalla piattaforma petrolifera Deepwater Horizon. Un vero cataclisma che l’allora presidente degli Stati Uniti Barack Obama definì come l’11 settembre dell’ambiente. Ebbene allora, con le tecniche maggiormente utilizzate in tali casi, si investirono ben 40milardi di dollari per recuperare il 3% di quel petrolio. Una percentuale decisamente minima se si pensa che tutto il resto è rimasto sul fondale”, spiega Alessandro Taini.

Ma è anche un altro il dato che rende ancor più impressionante la realtà. “Ogni anno nel Mediterraneo la stessa quantità viene riversata nelle acque. Questo ci ha dato molto da pensare e ci ha stimolato nel nostro lavoro”.

Da qui, dopo ricerche, analisi, test arriva quella che si potrebbe definire una vera e propria rivoluzione, ovvero FoamFlex “un polimero ecologico finalizzato alla prevenzione ed eventuale rimozione dell’inquinamento causato da sversamenti di petrolio ed oli in acqua, in modo rapido ed efficace”, spiega.

FoamFlex, sviluppato per la salvaguardia degli oceani da Oil Spill, ha trovato applicazione in svariati settori come quello marittimo (Navi, Porti & Marine) e quello industriale (filtrazione acqua – olio).

Ma traducendo, in cosa consiste? “Si tratta di un semplice prodotto in grado di recuperare elevati quantitativi di oli in poco tempo ed essere riutilizzata svariate volte. Adatto a qualsiasi tipo e dimensione di fuoriuscite di petrolio, dai piccoli incidenti quotidiani alle grandi catastrofi. E ovviamente utilizzata anche nei laghi come quello di Como, laddove ci fosse necessità”, aggiunge Taini.

FoamFlex
FoamFlex

E per rendere ancor più comprensibile il concetto ecco un’ulteriore semplificazione che però non si allontana da quello che in realtà è FoamFlex. “Ha presente una spugna? Come quelle che si possono vedere anche in casa, in cucina? Ecco, FoamFlex, decisamente di dimensioni più grandi, funziona allo stesso modo. Mettiamo che ci sia uno sversamento nel lago, si interviene con queste “spugne” che assorbono l’inquinante e poi, come ogni classica spugna, si strizza con degli appositi macchinari che però, per dare l’idea, assomigliano alla classica macchinetta per tirare la pasta fresca. Dopo la spugna è riutilizzabile diverse volte (fino a 300)”.

Ma, ulteriore elemento di pregio è che “quanto recuperato può essere riutilizzato per diversi scopi. Ad esempio come biodiesel. Insomma, si tratta di un polimero molto efficacie su cui siamo impegnati da oltre 10 anni e ci sta dando molte soddisfazioni”.

E a maggior riprova di ciò basta ricordare un episodio. Nel febbraio 2018, l’isola di Fuerteventura è stata scossa dalla furia dell’uragano Emma che ha causato il naufragio di numerose imbarcazioni nel porto di Gran Tarajal.

Tra queste, 4 rimorchiatori, 6 pontoni e diverse piccole imbarcazioni hanno subito danni irreparabili, provocando uno sversamento massiccio di oli in mare: ben 150 tonnellate di diverse sostanze, tra cui gasolio, olio idraulico, olio motore e olio lubrificante.

“E siamo stati chiamati per poter usare FoamFlex. Con soli 70 Kg del prodotto, l’ausilio di due strizzatori manuali e l’intervento di 8 operatori, è stato possibile recuperare il 55% del petrolio sversato. Questo ha significato la raccolta e la riutilizzazione di 57 tonnellate di idrocarburi”.

Foamflex
Foamflex

Non solo, un aneddoto curioso che venne pubblicato sui giornali del luogo, racconta che diverse taniche di olio recuperato vennero poi rubate. “Alla fine si scoprì che vennero utilizzate da un panettiere per far funzionare le macchine necessarie alla produzione del suo negozio”.

T1 Solutions è anche parte della Water Defenders Alliance, un’iniziativa promossa da LifeGate per combattere l’inquinamento marino, in particolare degli idrocarburi. Unendo le forze con aziende, istituzioni e centri di ricerca, “ci impegniamo nella tutela delle acque italiane, utilizzando le nostre innovative spugne magiche per un impatto positivo sull’ambiente”.

Il pezzo si può leggere anche nella versione cartacea di ComoZero.

ComoZero

E, come detto, il polimero è efficace anche nei laghi, “dove siamo già intervenuti”. Nel mese di settembre 2018, le acque del Lago di Garda sono state minacciate da un potenziale disastro ambientale.

Un incidente, apparentemente banale ma dalle possibili gravi conseguenze, ha avuto luogo quando un serbatoio di gasolio non è stato chiuso in modo adeguato.

Questa negligenza ha portato all’espansione dell’idrocarburo in una roggia vicina, che aveva un percorso diretto verso il lago, mettendo a rischio l’ecosistema lacustre e la qualità dell’acqua.

FoamFlex
FoamFlex

“La quantità di gasolio sversato ammontava circa a 2.000 litri. Questa grande quantità avrebbe potuto avere un impatto devastante sulla flora e fauna del lago, senza contare le possibili ripercussioni sulle attività turistiche e ricreative, fondamentali per l’economia locale. La vicinanza della roggia al Lago di Garda ha reso la situazione particolarmente critica. Il Lago di Garda, con la sua bellezza naturale e la sua importanza storica, è una delle principali attrazioni turistiche dell’Italia e un patrimonio naturale di inestimabile valore”.

Ciò che inoltre è importane è come “il nostro polimero possa essere utilizzato da tutti. Necessaria ovviamente una corretta formazione che non è però complicata – spiega – Certo in tali situazioni il tempo è poi molto importante. L’ideale sarebbe riuscire a intervenire entro un massimo di 70 ore”.

Prima di salutare Alessandro e il team interamente composta da persone molto giovani c’è tempo per un ultimo caso del settembre 2021 con un riversamento del contenuto di un serbatoio di gasolio lungo le acque del fiume Ticino in Svizzera.

“Avrebbe potuto avere gravi ripercussioni sull’ecosistema ma fortunatamente utilizzando delle barriere di contenimento specificamente progettate da T1 Solutions per questi tipi di emergenze è stato possibile isolare e accumulare l’idrocarburo in specifiche zone del fiume, prevenendo ulteriori danni e la diffusione del liquido inquinante”.

Mentre sempre più corporate nel mondo scelgono la soluzione T1 Solutions per salvaguardare l’ambiente “l’attenzione ed il supporto verso ogni singolo partner o cliente rimane per noi centrale”, ci dice salutandoci Alessandro.

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