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Gli affreschi e il mistero della Gioconda: in vendita per 5 milioni la villa dei sogni tra Lago di Como e colline

Nei giorni scorsi raccontavamo del grandissimo colpo di Simone Majeli e Virginie Vassart, fondatori della boutique immobiliare MVP-Majeli Vassart Properties.

I due imprenditori comaschi specializzati nelle compravendite di immobili di prestigio sono stati scelti da Forbes Global Properties, piattaforma di marketing immobiliare di lusso rivolto a un target di consumatori di fascia alta che fornisce servizi alle principali società immobiliari del mondo, come partner italiani in esclusiva per il Lago di Como, Milano e tutta la Lombardia (qui i dettagli).

Ebbene, il primo immobile di prestigio della “MVP-Majeli Vassart Properties”, inserito nel network “Forbes Global Properties”, è la prestigiosa Villa Pozzi ribattezzata Palazzo Pozzi, complesso del 1600 costituito dalla Villa Gadda (già Testori De Capitani) e dalle dipendenze legate al centro storico di Garlate a Lecco, unito a un ampio parco con vista panoramica sul lago e sulle colline, nel cuore della Brianza. Al suo interno è custodito un vero e proprio tesoro: un ciclo di affreschi realizzato dal pittore Cherubino Cornienti, esponente del Romanticismo italiano, che raffigura i fasti di Prometeo.

La proprietà, valutata 5 milioni di euro, è immersa nel paesaggio in cui, secondo i recenti studi della geologa e storica dell’arte americana Ann Pizzorusso, Leonardo avrebbe ambientato il suo capolavoro, la Monna Lisa o Gioconda. Gli studi della ricercatrice sono emersi lo scorso maggio e ripresi da quotidiani di fama mondiale come New York Times e The Guardian. Evidenziava Pizzorusso: Ponti ad arco di quel tipo sono presenti in tutta Italia e in gran parte d’Europa, molti di essi si somigliano. Era impossibile identificare il punto esatto del quadro basandosi soltanto sul ponte. Bisognava prestare attenzione anche alla geologi”.

Leonardo è stato molte cose e l’immenso patrimonio di conoscenze che aveva spaziava anche in molteplici campi scientifici, secondo l’analisi dunque utilizzò una variazione cromatica molto precisa, tra il bianco e il grigio, per dipingere l’orizzonte alle spalle della Monna Lisa. Così spiegava la ricercatrice: “Ogni roccia che appare nei suoi quadri è una copia fedele di ciò che ha visto in natura. Tutte le prove portano a identificare questo punto del lago con quello ritratto nella Gioconda. Sappiamo dai suoi taccuini che Leonardo trascorse molto tempo nell’area di Lecco. Ogni dettaglio coincide”.

In tempi passati ipotesi diverse cercarono di dare identità al paesaggio, si pensò a Bobbio in provincia di Piacenza o anche al ponte di Romito nella provincia di Arezzo. Diversi e autorevoli esperti però in questi mesi hanno valutato l’ipotesi di Pizzorusso, che unisce analisi scientifico-geologica a conoscenze artistiche e storiche, come molto accreditata. Ma, chiaro, il mistero non è ancora svelato completamente.

PALAZZO POZZI, NELLA GALLERY SFOGLIABILE

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