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L’allarme del pescatore: “Predatori esotici, specie aliene, troppe barche. Il Lago di Como al punto di non ritorno”

Caro Lago di Como, come sei cambiato sotto e sopra l’acqua, parola di pescatore. Potrebbe iniziare così la lettera aperta di Luca Arcobello, imprenditore e presidente dei Pescatori Alpha di Como, gruppo attivo da anni sul territorio, al suo amato Lario.
E’ innegabile infatti come sia mutato negli ultimi tempi da una parte l’ecosistema Lario e dall’altra il traffico della navigazione lacustre [per segnalazioni, lettere, foto e video scrivere a redazionecomozero@gmail.com, al whatsapp 335.8366795 o alla pagina facebook di ComoZero].

Partiamo da quello che c’è sotto o sopra l’acqua?
In entrambi gli ambienti possiamo dire che siamo arrivati a un punto di non ritorno. Se parliamo della fauna ittica, è stata modificata e ormai dobbiamo pensare di convivere con le specie aliene, compresi diversi predatori, impossibile pensare di tornare indietro.

Ma di chi è la colpa?
Difficile a dirsi. Purtroppo anche alcuni pescatori hanno le loro responsabilità, visto che chi andava a caccia di quei predatori esotici, spesso ha utilizzato esche vive non del Lago di Como che sono così proliferate. Oltre alle specie aliene, c’è una moltitudine di uccelli ormai diventati stanziali, come cormorani e smerghi, in numeri sempre più importanti e che condizionano in un certo verso l’equilibrio del Lario.

Qui siamo andati sopra lo specchio del lago, ma la mutazione a cui si riferiva, presidente, riguarda il traffico dei natanti vero?
In un paio di decenni abbiamo vissuto un aumento esponenziale delle barche sul Lago di Como, con un autentico boom in questi anni di post Covid. Già prima della pandemia, noi pescatori che frequentiamo il lago tutto l’anno, ci eravamo accorti che anche d’inverno i battelli della Navigazione iniziavano a muoversi carichi di passeggeri. La stagione turistica si era allungata, ma era difficile preventivare una simile esplosione dei numeri. Con la cresciuta dei turisti, in parallelo la Navigazione si è adattata, sia quella pubblica sia quella privata. Si tratta della legge della domanda e dell’offerta. Ora però bisogna trovare un punto di equilibrio, ma non sarà facile.

Ovvero?
La Navigazione pubblica ha aumentato le corse per stare dietro al turismo e di questo ha un beneficio economico, poi sono arrivati i taxi boat, gli Ncc e rent a boat solo per questo settore si parla di almeno 100 barche in più sul Lago di Como nel giro di due-tre anni. Solo i numeri delle barche dei pescatori sono stabili. Ma che beneficio ne ha il territorio? Secondo voi i battelli hanno tolto qualche pullman dalla Regina? O qualche auto o minivan dalla Lariana? Così come per i pesci, anche per il traffico di chi solca il Lago di Como è necessario riequilibrare le forze, perché adesso ogni categoria reclama boe e ormeggi, ma di fatto è un po’ una giungla. L’aumento del traffico tra motoscafi, moto d’acqua, battelli, aliscafi e motonavi, barche a remi, a vela e idrovolanti, rende indispensabile il rispetto delle regole. L’arrivo della Guardia costiera in questo senso è sicuramente positivo. Fino ad ora nonostante le tante barche sul Lario ci sono stati pochi incidenti. Forse si tratta soltanto di fortuna o forse di un senso di responsabilità che investe prima di tutti noi pescatori. Certo, qualche volta ci sono incomprensioni tra navigatori, sono volate parole, ma noi pescatori abbiamo una buona dote di pazienza nel Dna. La pesca è anche attesa.

Che tipo di estate ci aspetta quindi sul Lago di Como?
Un’estate trafficata. Ripeto, speriamo che l’arrivo della Guardia Costiera possa prevenire alcune situazioni di pericolo. Noi siamo favorevoli naturalmente ai controlli ai naviganti, ma mi riferisco anche al fenomeno dei tuffi vietati, anche proprio nel Primo Bacino. Si tratta purtroppo di una situazione che è sfuggita di mano, lo scorso anno si è pagato un prezzo alto in materia di vite umane.

Qual è la ricetta dei Pescatori Alpha per migliorare la sicurezza sul lago?
Sicuramente la collaborazione tra le varie anime che lo frequentano, noi siamo sempre pronti a metterci attorno a un tavolo e a dialogare o discuter tra le parti. Di certo è indispensabile che il comportamento di tutti sia consono al luogo Lago di Como, meraviglioso quanto delicato.

E la ricetta dei Pescatori Alpha per il persico? Riso o risotto?
La tradizione dice riso in cagnone con pesce persico. Il risotto al pesce persico esiste quanto esiste il lago di Lecco o quanto esiste la terra piatta. Poi, se qualcuno vuole proporre delle variazioni io certo non mi straccio le vesti. Mi preoccupa un po’ di più se si vuole creare un’Accademia sul risotto al persico, cosa vuol dire? Formaggio grana e timo sul persico anche no, grazie. E’ un po’ come se la Valtellina facesse l’accademia del pizzocchero risottato. Ecco, come Pescatori Alpha promuoveremo presto sui social le ricette tipiche della tradizione lariana. Se si ricordano le tradizioni non si sbaglia mai. E forza Como, sempre. Mi raccomando.

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12 Commenti

  1. Buongiorno. La pesca con la canna non la mai capita perché non hai questa passione che io ho. Intanto alle giornate ecologiche partecipano al 90 per cento sempre i soliti, cioè pescatori e cacciatori per pulire da plastica e immondizie varie fiumi,laghi e boschi. Diamoci da fare tutti insieme per la natura e non tiriamo il ballo mamma rai che non c’entra un tubo

  2. A mio avviso Luca Arcobello ha più che ragione, sul Lago di Como va riportato ordine nella navigazione, pubblica e privata, e si dovrebbe pensare anche a diverse aree temporaneamente inibite alla navigazione e dedicate al ripopolamento della fauna ittica. Il Lago è un bene comune e va tutelato in tutte le forme.

  3. Il “bel pescare” non esiste più!
    I tempi sono cambiati, come è cambiato il Lago, le persone e le loro esigenze.
    Il romanticismo che caratterizzava la pesca e la rendeva plausibile appartengono a un’altra epoca.
    Oggi è solo anacronismo!
    Non pescate più! Attendiamo tempi migliori, se mai ci saranno.

    1. invece pesca e caccia (mirate e controllate) sono fondamentali per regolare gli ecosistemi, soprattutto quando ci si trovi in aree antropizzate e l’intervento umano sia già stato impattante (in merito a confini boschivi o intromissione con specie alloctone…). Ma cacciatori e pescatori è bene che si attengano alle norme e alle indicazioni di chi ha in carico la gestione della fauna, non essendo scienziati (o stinchi di santi 😉 )

  4. Hai pienamente ragione su tutto…unica cosa che non condivido è la parentesi del riso in cagnone o il “Risotto” come lo chiami tu….il riso mantecato alla Comacina è un riso….non un Risotto, e io onestamente lo preferisco, questione di gusti. Comunque sono d’accordo che siamo fottuti, lago di Como non ha futuro, è destinato a morire se non si dà una regolata a tutto questo turismo.

  5. Io credo/temo che Como ed il suo Lago non potranno mai più tornare ad essere quelli che sono stati fino a 10 anni fa….Ben venga qualsiasi provvedimento o sanzione volti ad arginare (gestire ?) questa invasione ormai giornaliera e che a molti, come me, sembra più che altro dannosa, per la Città, i cittadini, il Lago:
    ma ci sono senza dubbio un sacco di persone che, invece, traggono beneficio dalla suddetta invasione e che, temo, remino contro ad ogni tentativo di limitazione o riduzione…..
    Basti pensare agli pseudo B&B, agli pseudo Ristoranti tipici e Bar ( in ogni cortile/portone/piazza ci sono tavolini e sedie in famelica attesa ), alle Gelaterie con la coda fuori dal negozio, ai Taxisti di varia natura, ai Negozi di cianfrusaglie, a Chi gestisce la Funicolare, la Navigazione, i Treni per
    Como etc…etc…
    Ma, carissimo Sindaco, sono almeno aumentate proporzionalmente, le entrate tributarie ?????
    Dai, almeno quello !

  6. “Purtroppo anche alcuni pescatori hanno le loro responsabilità, visto che chi andava a caccia di quei predatori esotici, spesso ha utilizzato esche vive non del Lago di Como che sono così proliferate”. Come il problema dei cinghiali nei boschi, con pescatori e cacciatori che pensano di essere i detentori delle verità e gli unici amanti e rispettosi dei territori e delle acque, andando poi ad uccidere o torturare gli animali (essere tirato su per un piercing in bocca e poi morire asfissiati non credo piaccia a nessuno, ma i pesci non parlano e non piangono e non emettono latrati ma soffrono in silenzio).

    1. la pesca con la canna non l’ho mai capita, chi va a caccia in 20 con fucile con mirino, cane con gps, auto, non li capsico, capisco solo i pascasub che possono rischiare la vita per un pesce o chi va a caccia con l’arco, gli altri dovrebbero stare a casa in pantofole a guardare mamma RAI !

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