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L’app comasca che risolve i problemi dei parcheggi (anche per le moto): “Obiettivi Setificio e stazione Camerlata”

All’Istituto Carcano (lo storico Setificio che oggi non è più ‘solo’ Setificio), il problema dei parcheggi per moto è ormai diventato una questione quotidiana. Ogni mattina centinaia di studenti sono costretti a lasciare i motorini sui marciapiedi, ostruendo il passaggio dei pedoni e rischiando multe. Dopo le proteste e le richieste al Comune, arriva ora una proposta concreta e tecnologica: gestire i parcheggi con un’app, BePooler.

A spiegarlo è Mirko Baruffini, ingegnere, consigliere dell’Agenzia del Trasporto Pubblico Locale Como, Lecco e Varese e promotore della piattaforma: “BePooler è una piattaforma sviluppata dieci anni fa per la promozione della mobilità condivisa. L’obiettivo è semplice: mettere più persone sullo stesso percorso, ridurre il traffico e ottimizzare gli spazi. Attraverso l’app si può prenotare un parcheggio per auto, moto, bici o anche veicoli elettrici”.

Nata come soluzione aziendale, BePooler è oggi utilizzata anche in contesti pubblici e universitari. “Collaboriamo con Allianz a Milano City Life, dove ogni giorno gestiamo tra le 300 e le 400 moto e biciclette posteggiate in modo ordinato – spiega Baruffini – Tutto è tracciato digitalmente: i posti sono numerati e visibili sulla piattaforma, e il responsabile del parcheggio ha una lista di targhe che gli permette di controllare facilmente chi utilizza gli spazi”.

L’app è gratuita e scaricabile da chiunque. “BePooler può essere usata senza alcun pagamento – racconta – ma contiene un borsellino virtuale per chi desidera condividere le spese di viaggio. L’app calcola automaticamente i chilometri percorsi e divide i costi tra i partecipanti. C’è solo una piccola commissione che serve a mantenere attivo il servizio”.

Dall’Insubria a Como

L’Università dell’Insubria ha già adottato la piattaforma con successo: “Da qualche anno gestiamo alcuni parcheggi per carpooling nelle sedi di Como, Varese e Busto Arsizio – spiega Baruffini – Funziona molto bene: gli studenti prenotano i posti riservati a chi condivide l’auto. È un sistema che educa alla sostenibilità e migliora la gestione degli spazi”.

Ora Baruffini sogna di portare la stessa soluzione anche nelle scuole cittadine: “Mi piacerebbe iniziare dal Setificio, dove il problema dei parcheggi è evidente. Si potrebbe partire ottimizzando gli spazi esistenti, per esempio quelli dell’Hospice San Martino. Basterebbe definire un’area dedicata alle moto, con stalli prenotabili tramite app. Non servono grandi opere, solo un po’ di organizzazione e la volontà di provarci”.

“Serve una volontà politica”

La parte informatica è tutta a carico del team di BePooler, mentre la gestione sul posto può essere affidata a un controllore locale. “È un sistema leggero – sottolinea Baruffini – basta una persona che verifichi la presenza dei mezzi e il rispetto delle prenotazioni. Il resto è tutto automatizzato. Se c’è una volontà politica, si può fare qualsiasi cosa. Io abito sul territorio e credo davvero che Como possa diventare un laboratorio per una mobilità più intelligente. Abbiamo un’app che funziona, sperimentata da università e aziende, e un bisogno concreto da soddisfare. È l’occasione perfetta”.

Baruffini cita anche altre aree cittadine dove la piattaforma potrebbe essere utile: “Mi piacerebbe portare BePooler anche alla stazione di Camerlata o magari per la gestione dei parcheggi durante le partite del Calcio Como. Ogni evento che attira molte persone è un potenziale caos di traffico, ma anche un’opportunità per gestirlo meglio grazie al digitale”.

Una visione più ampia

Guardando al futuro, Baruffini immagina un’estensione del sistema a tutta la mobilità: “BePooler non è solo carpooling: può gestire moto, bici, monopattini elettrici e auto ibride. È un ecosistema pensato per le città che vogliono ridurre l’impatto del traffico e promuovere comportamenti sostenibili“.

E conclude con una riflessione che suona come un appello: “Como è una città meravigliosa ma soffocata dalle auto. Continuo a leggere di problemi di parcheggio, di multe, di spazi insufficienti. Eppure la soluzione è a portata di mano: basta un po’ di coraggio per adottare strumenti nuovi. Il mio sogno è che BePooler diventi parte della quotidianità comasca, un passo avanti verso una mobilità più intelligente, ordinata e condivisa”.

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