RADIO COMOZERO

Ascolta la radio
con un click!

Attualità

L’architetto e il test delle patate sul nuovo lungolago di Como: è percorribile? Ecco il risultato in otto mosse

Cosa ci fanno un architetto, un passeggino e un sacco di patate sul lungolago di Como? Semplice, stanno facendo il “Pushchair test”, un sistema tanto banale quanto geniale proposto dall’architetto urbanista Riccardo Andrea Marini, già direttore dello studio Gehl di Copenaghen, per verificare la reale percorribilità degli spazi pubblici e, di riflesso, la vivibilità di una città. Ed eccoci dunque sul nuovo lungolago comasco, frutto di una gestazione quasi ventennale – ormai praticamente conclusa, parapetti a parte – a testarne la percorribilità con l’architetto comasco Sergio Beretta, che con Marini ha collaborato in un importante progetto ad Almaty, in Kazakistan.


Per farlo abbiamo immaginato alcune “situazioni tipo” ed ecco cosa abbiamo trovato:

#1
Arriviamo dai giardini e vogliamo prendere il bus alla fermata che c’è poco prima di via Cairoli o attraversare al passaggio pedonale.
“Partiamo bene: camminando affiancati si deve fare lo slalom tra fioriere e aiuole. Lo spazio è poco, ma ci possiamo sempre spostare verso il parapetto dove la passeggiata si allarga. Peccato che, arrivati alla fermata del bus, ci siano ben tre gradini da scendere et voilà, il passeggino si ribalta, la sedia a rotelle non scende e chi ha difficoltà motorie si arrangia”.
Soluzione? “Arrivare fino alla sala d’aspetto della Navigazione, percorrere lo scivolo e tornare indietro sulla ciclopedonale. O tornare sui propri passi e imboccare il primo scivolo utile precedentemente ignorato pensando, ingenuamente, che ce ne fosse uno al servizio della fermata del bus e delle strisce pedonali”.

#2
Voglio andare in piazza Cavour attraversando al semaforo davanti al Metropole Suisse.
“Sono ancora nei guai perché tra marciapiedi e strada non c’è uno scivolo, ma un gradino. Basso e assolutamente affrontabile con un passeggino, ma con una sedia a rotelle no”. E dopo aver attraversato? “Vai a sbattere contro le fioriere del Metropole”.

#3
Sono al semaforo del Metropole Suisse e voglio andare fare il biglietto del battello.
“Attraversi, con il solito gradino iniziale, ma poi ecco un altro gradino che mi costringe a rimanere sul marciapiede più basso, vicino alla strada, la teorica ciclopedonale. Alla fine, alla biglietteria ci arrivi, ma per salire trovi altri gradini”. Soluzione? Proseguire verso Sant’Agostino e cercare un varco.

#4
Attraverso al semaforo davanti all’ex Monti per andare in centro.
“Lo scivolo tra marciapiedi e strada c’è, sperando venga rifatto quando sarà asfaltato il lungolago, peccato che quando attraversi ti ritrovi davanti un marciapiedi strettissimo. Ora ci passi perché non ci sono più i tavolini del bar Monti, ma poi?”.

#5
Aspetto il battello e voglio andare a bere un caffè vista lago.
“A parte il fatto che non c’è mezza panchina all’ombra, arrivati alla darsena, se si vuole proseguire verso Sant’Agostino ti ritrovi davanti un muro di quattro gradini”. Soluzione? Tornare indietro sui propri passi fino alla biglietteria.
E il bar a lago? “Non esiste. L’unico che c’era (il Molo Ndr) verrà demolito e lì resterà una spianata inutile. Si potrebbe pensare a un’Apecar coi i gelati (i comaschi meno giovani lo ricorderanno proprio sul vecchio lungolago)? Macché, ci sono i gradini”.

#6
Niente caffè vista lago, mi siedo al Ceccato.
“Eh no, anche per raggiungere la ciclopedonale, e da lì il passaggio pedonale, devi salire dei gradini, impossibile”.

#7
Posso almeno raggiungere la stazione Nord senza ribaltare nuovamente il passeggino?
“Sì, il passaggio pedonale davanti alla stazione Nord e alla fermata del bus è l’unico dei cinque presenti su tutta la passeggiata dove non c’è un gradino. Statisticamente direi un colpo di fortuna, più che un segno di progettazione”.

#8
Torniamo indietro sulla ciclopedonale?
“La ciclopedonale è fuffa, tanto per dire che è stata fatta visto che, stando ai cartelli, venendo da Sant’Agostino si interrompe all’altezza della darsena, poi riprende, poi si interrompe di nuovo davanti a piazza Cavour, riprende al Metropole e finisce definitivamente nel nulla in viale Rosselli. Tutto questo su un lungolago largo minimo sei metri. Era impossibile riservarne due solo per le biciclette? O pensare a una strada a doppio senso con due ciclabili laterali?”

Conclusioni
“Il risultato del test? ‘Patate al salto’ vista la frequenza con cui il passeggino ha rischiato di ribaltarsi. Il lungolago è percorribile senza ostacoli solo in lunghezza e solo sulla ciclopedonale, non in larghezza”. Ma, si potrebbe ribattere, purtroppo i gradini, sono dovuti alla presenza delle vasche e delle paratie. “Va bene, ma allora perché non spostare fermate del bus e passaggi pedonali in punti più accessibili? Quanto può costare spostare due semafori e un cartello e rifare delle strisce? Si eviterebbero i gradini e di andare a sbattere contro fioriere e tavolini. Abbiamo rifatto l’intero lungolago, possibile che non si sia pensato anche a quello? Ecco perché, come dice Marini, ogni buon sindaco dovrebbe, una volta al mese, andare in giro con un passeggino in un diverso quartiere della sua città, perché solo così capisci capire se le cose funzionano per i cittadini, non solo per le auto”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
TAG ARTICOLO:

Potrebbe interessarti:

Videolab
Turismo