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Giovani di Intecultura in una foto d’archivio
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L’associazione che ha aperto il mondo ai giovani di Como (e viceversa) compie 70 anni: grande festa in città

Settant’anni fa nasceva Intercultura, un’associazione che ha fatto dell’incontro tra culture e della diffusione degli ideali di pace la sua missione principale. Dal 1955, Intercultura ha accompagnato generazioni di giovani e famiglie in esperienze di scambio culturale, promuovendo valori di inclusione, comprensione reciproca e cittadinanza globale. E proprio a Como si aprono le celebrazioni dei 60 anni del “Centro locale” che ogni anno – grazie a i suoi volontari – seleziona, prepara e segue decine di adolescenti che trascorrono fino a un intero anno scolastico in uno dei 60 Paesi nel mondo dove si sviluppano i programmi. Presidente locale è Anna Pozzi Sant’Elia, partita nel 1962 per un anno di studio negli USA.

L’evento comasco si terrà venerdì 14 marzo dalle 17.30 alle 19.30, nella Camera di Commercio Como-Lecco, alla presenza del Presidente Ezio Vergani, anch’egli “ex borsista Intercultura” con un anno trascorso negli USA nel 1961.

Già dalle 15.30 saranno presenti con i volontari di Como, con, in particolare, i ragazzi comaschi vincitori del concorso Intercultura, che partiranno la prossima estate per la loro esperienza all’estero, i 4 studenti internazionali accolti dalle famiglie del territorio e alcuni “returnees”, studenti da poco rientrati dal loro periodo di studio all’estero.

A livello generale, in questi decenni, l’associazione ha creato una rete internazionale di relazioni che abbraccia oltre 60 Paesi, trasformando il viaggio non tanto in un’occasione di apprendimento linguistico, ma soprattutto in un’opportunità di crescita personale e costruzione di ponti tra mondi diversi.

88mila volti, esperienze e “incontri che cambiano il mondo”

Un mosaico unico composto da 88 mila tessere: 55 mila studenti italiani che hanno vissuto un’esperienza di studio all’estero e 33 mila studenti internazionali accolti da famiglie italiane. È questo il racconto dei sette decenni di Intercultura, un programma che ha trasformato vite, abbattuto barriere e costruito ponti culturali tra Paesi.

I primi partecipanti salparono in nave a bordo della leggendaria Seven Seas, incontrando figure storiche come John F. Kennedy e Martin Luther King. Da allora, mentre muri fisici – come quello di Berlino – e culturali cadevano, il mondo si è aperto sempre di più.

Ai pionieri che attraversarono l’Atlantico si sono aggiunti giovani esploratori diretti verso nuove destinazioni: dall’Europa dell’Est all’America Latina, dall’Asia alle mete tradizionali anglofone e dell’Europa occidentale. Negli ultimi 30 anni, due terzi degli studenti hanno potuto realizzare questo sogno grazie alle 25 mila borse di studio assegnate da Intercultura, con il supporto di Fondazioni, enti e aziende partner.

Oggi, 5.500 volontari distribuiti in 160 città italiane accolgono e guidano questi giovani, ospitati da famiglie e scuole locali. Insieme, condividono una missione che attraversa le generazioni: formare cittadini globali, consapevoli e responsabili, pronti ad affrontare le sfide del nostro tempo con apertura e determinazione.

Un anno speciale ricco di eventi per un futuro aperto al cambiamento
In un mondo sempre più complesso e interconnesso, Intercultura rimane fedele alla sua missione e il 70° anniversario non è solo un’occasione per celebrare il passato, ma anche per guardare avanti, innovando i programmi e ampliando le opportunità di scambio per le nuove generazioni.

Il 70° anniversario viene celebrato con una serie di iniziative che riflettono l’eredità e il futuro dell’associazione. Tra le attività previste:

  • un’indagine affidata a IPSOS sui benefici sul breve, medio e lungo periodo di un’esperienza internazionale vissuta in età adolescenziale;
  • oltre 100 eventi locali nei centri Intercultura in tutta Italia in cui saranno coinvolti gli ex partecipanti, le famiglie, le comunità e le scuole;
  • due eventi nazionali per festeggiare con le istituzioni. Il primo appuntamento si tiene il 14 marzo a Como.

Agire il cambiamento, con il cuore
Andrea Franzoi, Segretario Generale di Intercultura: “La pandemia Covid19 ha accelerato molto i cambiamenti sociali e culturali che erano già in atto oltre ad averne provocati altri completamente nuovi. AFS e Intercultura in oltre 100 anni di storia hanno promosso una visione del mondo basata sui valori della pace, dell’inclusione e del dialogo. Valori che la crisi globale sta mettendo in discussione visto il prepotente riemergere di sovranismi, nazionalismi, interessi economici di parte, fascismi. Una forte sfida per chi crede che la sostenibilità del pianeta si debba fondare sulla comprensione reciproca tra i popoli, sull’equità di accesso e di sfruttamento delle risorse, sulla cura del pianeta. Nel corso dei suoi primi 70 anni di storia, Intercultura ha costruito un patrimonio molto importante di conoscenze e competenze nell’ambito specifico degli scambi scolastici internazionali e più in generale della cura e dello sviluppo degli adolescenti. Cambiare non è semplice: significa comunque uscire dalla propria zona di comfort, abbandonare abitudini consolidate, rimettersi in discussione. Ma Intercultura conosce il valore e l’opportunità del cambiamento: abbracciare l’incertezza è un passo necessario per volgerla in un progetto di cambiamento positivo”.

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