Il tema delle multe prese dagli svizzeri a Como e ovviamente in Italia in generale eppure mai pagate è antico. E da decenni resta senza una soluzione chiara e definitiva, come ha ribadito anche la Polizia locale di Como qualche tempo fa. Adesso, però, sebbene in una sorta di’zona grigia’, le cose sembra stiano cambiando. Con metodi, però, che fanno discutere, soprattutto oltreconfine.
Il punto della questione è la tendenza sempre più marcata degli enti locali – ma anche delle società autostradali, vedi ad esempio Pedemontana come avevamo raccontato qui – di affidarsi a soggetti privati e specializzati, che a loro volta si rivolgono ad agenzie di recupero crediti, per riscuotere multe non pagate o pedaggi mai versati. E proprio su questa ‘catena’ ha concentrato l’attenzione la trasmissione della Rsi Patti Chiari, rilanciata da tvsvizzera.it.
Come noto, queste agenzie di recupero crediti in realtà in Svizzera non possono in alcun modo sostituirsi alla Polizia svizzera per riscuotere materialmente le somme, ma possono soltanto sollecitare i multati a provvedere ai pagamenti. Su quale sia il confine di quel “sollecitare”, però, il dibattito non finisce mai, come ha testimoniato il caso specifico analizzato.
Ovvero quello di due cittadini ticinesi che si sono visti recapitare un sollecito di pagamento di ben 800 euro da un’agenzia di incasso tedesca per un’infrazione commessa in Italia, facendo balenare la prospettiva chiara di sanzioni peggiori e di gravi conseguenze legate al mancato pagamento. La multa in questione era relativa al 2022 per un eccesso di velocità, ma soprattutto la cifra originaria di circa 160 euro era lievitata fino a 800 euro. Ma la società di recupero crediti che ha bussato per recuperare la somma quale autorità reale ha nei confronti dei cittadini svizzeri?
La questione relativa a questi tentativi di riscossione delle multe prese in Italia è arrivata fino al Tribunale Federale, che ha ribadito che un ente estero non può in alcun caso sostituirsi alle autorità svizzere per eseguire la riscossione di una multa. Dunque, come si diceva prima, può al massimo sollecitare il cittadino a pagare ma non può agire legalmente contro di lui. Cosa che resta valida anche l’automobilista che si è visto sollecitae per gli 800 euro. Quindi, a conti fatti, la questione dell’incasso delle sanzioni comminate in Italia ma poi ‘volate’ oltreconfine resta ancora non risolta in maniera compiuta.
Esattamente come quella dei mancati pedaggi in Italia, come specifica ulteriormente tvsvizzera.it. “Anche in questo caso non sono la Società autostrade italiana o la Pedemontana lombarda a rivolgersi al cittadino, ma una o più agenzie – scrive – Patti chiari ha potuto visitare una di queste agenzie, la Nivi SPA di Firenze, che spedisce richiami di pagamento in tutta Europa, in particolare a chi non paga la Pedemontana. E insieme al richiamo di pagamento ci sono anche le spese extra. Fino a cinque volte l’ammontare iniziale del pedaggio. Rincari che l’agenzia Nivi giustifica con il complesso lavoro di ricerca degli automobilisti insolventi. Non c’è infatti nessun accordo o automatismo per regolare la questione tra Italia e Svizzera. Se ci fosse, probabilmente non ci sarebbe bisogno dell’intermediazione di agenzie specializzate”.