Alla fine, dopo le anticipazioni di ComoZero, i due turbolenti giorni successivi e soprattutto dopo la pesantissima delibera approvata dalla giunta Rapinese con cui è stata messa nero su bianco una serie di accuse all’Azienda Sociale Comasca e Lariana, è arrivata inevitabilmente una lunga e articolata replica. E nemmeno questa è tenera, a sua volta, nei confronti dell’amministrazione. Con una differenza, però, rispetto all’atto prodotto da Palazzo Cernezzi.
Il lungo testo firmato oggi dal direttore e amministratore unico dell’Azienda, Giampaolo Folcio, da un lato risponde tecnicamente punto su punto al Comune su molte accuse, imputando alcune cose all’amministrazione Rapinese (ma per altre generali andando anche indietro, oltre il giugno 2022), tra cui gravi ritardi nelle comunicazioni più importanti a dispetto delle continue richieste, la compartecipazione storica dell’amministrazione in tutte le scelte fondamentali, spiegando le cifre e le modalità contestate su costi del personale e assunzioni, e così via. Ma Folcio fa tutto questo usando anche, in alcuni passaggi, toni tra il sarcastico e il velenoso puro, per evidenziare altre presunte manchevolezze della giunta e degli uffici del capoluogo. Fino a rinfacciare – con un’ironia che si inquadra in un’aspirazione tutt’altro che burocratica del testo, quasi letteraria – il mancato intervento per la rimozione di alcune piante di proprietà comunale cadute nel piazzale aziendale. Di seguito, la replica integrale dell’Azienda sociale al Comune di Como con alcuni passaggio “particolari” in neretto.
Nella giornata di ieri, 1 luglio 2024, l’Azienda Sociale Comasca e Lariana ha ricevuto il tanto atteso provvedimento chiarificatore circa le intenzioni dell’amministrazione comasca sulla permanenza tra i soci aziendali e sulla sorte dei servizi delegati. Per mesi infatti gli organi ASCL hanno chiesto notizie al Comune di Como con l’intento di tutelare gli utenti dei servizi stessi e organizzare opportunamente personale e risorse coinvolti, senza aver avuto alcun riscontro.
Si è decisamente sorpresi e allietati dall’inattesa fiducia riaccordata all’Azienda rimanendo tra i soci e decidendo di condividere con altri 20 Comuni gioie e dolori della gestione aziendale e dei suoi frutti. Tale decisione permette di intuire con piacere che i risultati delle serie e approfondite verifiche svolte dai vostri consulenti vi abbiano fatto considerare conveniente restare e farlo con un atteggiamento propositivo in chiave migliorativa.
In quest’ottica si apprezzano i rilievi sollevati dal Comune di Como, che si spera continuerà a lavorare con l’Azienda come in passato, quando ha proposto e approvato le versioni attualmente vigenti di statuto, contratto di servizio e accordo di programma e ha puntualmente partecipato alle assemblee consortili che hanno diretto l’agire aziendale, anche approvando i bilanci commerciali poi puntualmente depositati in Camera di Commercio. Si prenderanno certamente in considerazione, laddove utili e giuridicamente fondati, i preziosi suggerimenti ricevuti.
Tuttavia, si tiene in questa sede a precisare, senza pregiudizio per ulteriori specificazioni:
– che in tutte le procedure aziendali, comprese quelle di selezione del personale e di affidamento dei servizi, sono state puntualmente applicati i principi pubblicistici in considerazione della provenienza delle risorse impiegate;
– che il costo del personale è cresciuto dal 2021 al 2023 a fronte dell’aumento di n. 4 unità e di un costante avvicendamento di risorse umane dovuto anche alla tipologia del contratto applicato (UNEBA, notoriamente privatistico e non così vantaggioso per i lavoratori come il contratto Collettivo Nazionale Enti Locali);
– che nelle medesime annualità le attività dell’Azienda hanno comportato un incremento di bilancio passato da € 3.807.903,53, a € 5.377.483,15, fino ad arrivare a € 8.164.175,00 in relazione alle progettazioni e alle misure gestite per conto dei soci e in favore dei loro residenti;
– che, come evidenziato anche nella relazione al bilancio consuntivo 2023, l’intero costo annuale del personale è solo in parte a carico dei Comuni, dato che taluni interventi sono coperti da quote di finanziamenti ottenuti attraverso la partecipazione a progetti regionali, nazionali ed europei (nel 2023 sono stati attivi progetti per complessivi € 5.076.444,62).
Riassumendo:
Attualmente il contratto di servizio sottoscritto dal Comune di Como è scaduto. L’Azienda avrà cura, appena formalmente delegata della gestione dei servizi citati dalla delibera G.C. n 228 del 28/6/2024 di recente comunicataci, di contribuire al meglio delle sue possibilità all’attuazione di quei servizi pubblici essenziali rientranti senza dubbio nelle funzioni esclusive Comunali, per il benessere di quei cittadini fragili che tanto stanno a cuore al Comune di Como.
Per mesi l’Azienda ha chiarito che, all’esclusivo fine di assicurare la tutela dei cittadini coinvolti, avrebbe potuto assecondare l’eventuale proroga delle deleghe conferite fino al 30/6/2024 solo a fronte di un debito anticipo di tale intenzione comunale. Ciononostante ci si stupisce sinceramente che qualcuno possa pensare che, con una comunicazione di proroga pervenuta solo il 1/7/2024, il Comune abbia avuto poca cura dei suoi cittadini, soprattutto di quelli beneficiari di assegno di inclusione e a rischio di perdita del beneficio a causa della mancata tempestiva presa in carico.
Si confida che la Giunta e la dirigente competente non abbiano avuto altro costante pensiero che assicurare la massima cura anche alle famiglie affidatarie di minori comaschi, sebbene non abbiano proprio trovato il tempo di incontrarle o di condividere con l’Azienda le modalità dell’annunciato e più volte ribadito passaggio ad altro Servizio Affidi.
Come detto, l’Azienda sarà ben lieta di collaborare con zelo nel compito del Comune di Como di rispondere ai suoi cittadini e, a tal fine, si impegnerà da subito a riorganizzare in un tempo congruo i servizi aziendali che, come già annunciato, dopo le rassicurazioni comunali in merito alla sola delega semestrale non prorogabile, sono stati parzialmente ripensati per far fronte a nuove esigenze progettuali.
Entro il prossimo mese di settembre ci si impegna ad accettare le deleghe e a predisporre lo schema di una convenzione – necessariamente diversa da quella per il conferimento dei servizi – deputata a regolamentare il solo sostegno delle famiglie affidatarie che non intendono aderire al progettando servizio comunale.
Considerato il bisogno urgente di assicurare l’assegno di inclusione ai relativi beneficiari, si manifesta la disponibilità ad accettare da subito e con continuità la sola delega del servizio inclusione attiva, per cui si resta in attesa di ricevere il contratto di servizio inerente firmato. Siamo certi che, come più volte ci avete assicurato, gli uffici comunali saranno nel frattempo stati attrezzati per gestire i servizi di competenza, come ci fa pensare il fatto che lo scorso 28/6 la Giunta avrebbe anche potuto deliberare la già annunciata interruzione delle deleghe in scadenza il successivo 30/6.
Grati della consueta fiducia dimostrataci, porgiamo cordiali saluti e continuiamo a restare in trepida attesa della rimozione delle piante comunali cadute nel piazzale della sede aziendale lo scorso 10/4.
Il Direttore e Amministratore Unico
Gianpaolo Folcio
21 Commenti
Intanto anche io genitore affidatario rimango in fervente attesa di sapere con un minimo di ufficialità dal comune se dal primo luglio ho ancora diritto al supporto di Azienda… O devo studiare la delibera per saperlo???
Vogliamo le dimissioni .siamo stufi di avere un padrone di tutto .
Che figura di M…A!
PS: la proroga di un contratto deve essere fatta prima della scadenza, non dopo.
Rapi non ti vergogni neanche un po’? E Roperto dove sei? Quagliarini? Forse a tagliare nastri! Rimboccarsi le maniche, grazie!
La colpa ve la do a voi elettori prima lo votate e poi lo criticate ora dovete solo rimediare alle prossime elezioni mi candidero io x fare como come si deve iniziare asili nido ai parcheggi piscine ecc…
Ridateci Landriscina
Vergogna rapinese a casa
Moli chiedo una cosa …le elezioni a cosa servono , a perdere tempo o a migliorare le situazioni che , a quanto pare non sono rosee.
Bla bla bla, ma in concreto cosa fa, non che dovrebbe fare, questa Azienda dai costi milionari, a prescindere dalla provenienza degli euro. Così, tanto per sapere. Grazie.
I populisti applicano sempre gli stessi schemi, su scala nazionale e locale, dentro i partiti o contro i partiti, pressoché sempre arroganti e vittimisti a fasi alterne secondo convenienza, le colpe sono sempre altrui, “adesso vi facciamo vedere noi”….
E poi? Alla fine non cavano un ragno dal buco, la montagna partorisce topolini, che tocca vendere per meravigliosi elefanti sia ai tifosi sia ai pesci rossi – così che possano dire “ma almeno questi stanno lavorando”.
Allo stato, la qualità di questo lavoro non sembra un granché. Speriamo in future smentite, ma nei fatti, non a parole. Perché le parole inutili ormai sono veramente troppe.
La boca i ghe l’à toeucc, el co i ghe l’à poc.
Se questa lettera è scritta da un dirigente pubblico c’è da interrogarsi sulla serietà dell’ente che rappresenta. Toni totalmente inopportuni a fronte di una delibera di giunta che ha sollevato delle obiezioni tecniche.
Ricordo che il cons. Nessi, persona di provata competenza e rettitudine, ha sollecitato l’invio degli atti alla competente autorità. Una risposta del genere non tranquillizza affatto, anzi.
Invece sono opportuni i toni dell’Amministrazione capoluogo? Mah ….
Si vede che gli altri 22 Comuni sono tutti amministrati da incapaci. Sempre più isolato …
in effetti, su La Provincia, c’é un bell’articolo in merito. Dovrebbero leggerlo tutti.
A me era già sembrato che Nessi fosse semplicemente andato a vedere il bluff di Rapinese, e la lettera di Folcio pare confermarlo.
Ma il dott. Folcio sindaco e Rapinese a fare altro di meno nocivo per l’interesse pubblico no?
I pifferi di montagna etc etc
Tranchant..come la motosega sulle piante da rimuovere..
Sbaaaamm schiaffone diretto allo Sceriffo e alla sua Dirigente M. Luciani. Entrambi avranno inteso di poter fare la voce grossa sui servizi già in carico all’Azienda consortile e..guarda un pò che iniziano a venire fuori i primi scossoni!!!
“Si confida che la Giunta e la dirigente competente non abbiano avuto altro costante pensiero che assicurare la massima cura anche alle famiglie affidatarie di minori comaschi, sebbene non abbiano proprio trovato il tempo di incontrarle o di condividere con l’Azienda le modalità dell’annunciato e più volte ribadito passaggio ad altro Servizio Affidi”
Già perchè ci si riempie sempre la bocca con frasi e affermazioni populiste…ma poi i fatti sono sempre pronti a parlare!!!
“Considerato il bisogno urgente di assicurare l’assegno di inclusione ai relativi beneficiari, si manifesta la disponibilità ad accettare da subito e con continuità la sola delega del servizio inclusione attiva, per cui si resta in attesa di ricevere il contratto di servizio inerente firmato. Siamo certi che, come più volte ci avete assicurato, gli uffici comunali saranno nel frattempo stati attrezzati per gestire i servizi di competenza, come ci fa pensare il fatto che lo scorso 28/6 la Giunta avrebbe anche potuto deliberare la già annunciata interruzione delle deleghe in scadenza il successivo 30/6.”
E adesso staremo a vedere come i solerti e pronti uffici comunali sono attrezzati a gestire i servizi di competenza!!!! Magari li esternalizza a qualche cooperativa certamente pronta a soccorrere lo Sceriffo e la sua fida Scudiera?
Che tristezza!!!
Idolo. Come la prenderà il Rapi?
Gli uffici comunali latitano si tutte le questioni!!!
SDENG