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Minghetti punge Fondazione Volta ma Levrini graffia: “Ecco cosa abbiamo fatto. E quello che lei non sa”

Fondazione Volta, tramite il presidente Luca Levrini, risponde direttamente ai dubbi di Barbara Minghetti, emersi durante l’ultimo consiglio comunale, chiarendo con decisione la situazione e non risparmiando una stoccata. Senza dimenticare di “smontare” i rumors su una sua possibile candidatura a sindaco.

Andando per ordine va detto che nell’ultima seduta di consiglio (qui i dettagli), la candidata sindaco di Pd e Svolta Civica, oltre a Verdi e Agenda Como 2030, aveva notato una virata “molto legata alle attività culturali rispetto a temi quali la ricerca scientifica, gli insediamenti universitari e la valorizzazione della figura di Alessandro Volta”.

Minghetti punge Fondazione Volta: “Diventata un’impresa culturale ma nello statuto ci sono Volta e l’università”

E proprio da qui parte la replica: “Basta andare a visitare il nostro sito per vedere come la cultura sia un elemento ben evidenziato dalla nostra missione. Detto questo la nostra attenzione al mondo universitario è indubbia, basta ricordare le nostre origini legate a UniverComo. Basti dire che abbiamo previsto 32 Summer school. Numero mai raggiunto in passato. Sosteniamo inoltre a tempo pieno due ricercatori dell’università dell’Insubria. Una nostra costola, il Landau Network è costantemente impegnato nella ricerca scientifica, attualmente nel campo della radioterapia. A breve inoltre illumineremo la statua d Alessandro Volta”, le prime parole di Luca Levrini.

“All’inizio di febbraio ci sarà l’assemblea dei soci e dopo illustreremo nel dettaglio i nostri progetti – dice il presidente – Forse Barbara Minghetti non lo sapeva quando ha avanzato le sue perplessità”. E sempre sullo statuto della Fondazione, altro elemento chiamato in causa dalla Minghetti è altrettanto chiaro: “Rimarrà invariato. Posso solo dire che si sta valutando un’ipotesi di incrementare i partecipanti al Cda perché ci arrivano molte sollecitazioni in tal senso”.

Detto questo “è vero – sottolinea Levrini – che abbiamo spinto molto sulla cultura, basta citare il fatto che sosteniamo la candidatura di Como città creativa Unesco. Noi ci siamo se poi ci saranno altri soggetti, vedi una futura Fondazione Vila Olmo, noi saremo pronti a rivedere il nostro ruolo in tale ambito”.

In chiusura un passaggio inevitabile sul totosindaco che, nelle file del centrodestra, avrebbe visto spuntare anche il suo nome quale possibile candidato. Ma è lo stesso presidente a smontare subito ogni voce: “Il sindaco di una città quale è Como deve essere capace dal punto di vista amministrativo e molto preparato in tale ambito. Io non ho queste caratteristiche. Dunque non potrei mai essere un candidato valido”.

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6 Commenti

  1. francamente non mi pare proprio che la Fondazione Volta abbia mai fatto molto per vlorizzare il ricordo di Volta e della sua invenzione,che ritengo la piu’ importante della storia dell’umanita’..

  2. La rapidità con cui è arrivata la replica, conferma che l’osservazione di Barbara Minghetti è pertinente. Infatti, la domanda non è per quale motivo Fondazione Volta allarga la sua mission e il suo perimetro di attività ma per quale motivo si punta a creare una Fondazione Villa Olmo che finirà per fare le stesse cose, anzi qualcosa meno, di Fondazione Volta. Per intendersi, non è una critica a Fondazione Volta il cui Consiglio d’Amministrazione può fare ciò che vuole, è una critica, a Caldara e Cioffi, che guardano alla loro mano sinistra senza comprendere quello che sta facendo la destra. Oppure, lo comprendono perfettamente ma preferiscono non spiegarlo.

  3. A proposito di valorizzare Volta.

    La Torre Gattoni, che mi risulta essere oggi del Comune, non potrebbe essere, con un progetto ad hoc, ristrutturata ed aperta al pubblico?
    Perché non realizzarvi, magari con l’apporto dell’Università, una fedele ed attraente ricostruzione storica (visitabile dai turisti insieme alla Torre ed al suo panorama) del laboratorio di fisica settecentesco di Volta e del suo amico mecenate abate Gattoni?

    Ed inoltre, spazi e sicurezza permettendo,
    non potrebbe anche ospitare, per scolaresche ed altro, una ludoteca/laboratorio del tipo “Giochiamo con la Scienza”, gestita a pagamento da apposite associazioni che curino l’avviamento alla cultura scientifica di bambine e bambini?

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