Nuovo colpo di scena nella tormentata vicenda del Lido di Villa Olmo. Il nuovo gestore privato, la società Sport Management di Verona, subentrata nella gestione della struttura soltanto il 23 giugno scorso dopo aver vinto l’asta comunale, è stato revocato dal Comune di Como. A far propendere l’amministrazione cittadina per questa soluzione “traumatica”, la scoperta recente di una precedente condanna del legale rappresentante della società non dichiarata al momento della partecipazione al bando.
Nella concessione, infatti, era esplicitamente scritto che “il presente contratto è sottoposto a decadenza che opererà di diritto nel caso in cui venisse accertata, a seguito di appositi controlli, la non veridicità di quanto autocertificato dalla concessionaria in sede di gara”.
Il punto è che gli altri partecipanti alla gara, ovvero la società Villa Olmo Snc, il 26 luglio 2017 presentarono un ricorso al Tar della Lombardia per l’annullamento dell’aggiudicazione alla Sport Management, contestando il fatto che il rappresentante legale della società aggiudicataria “avrebbe rilasciato falsa attestazione con riguardo al fatto di non avere, alla data di presentazione della domanda, riportato la sentenza di condanna pronunciata dal medesimo Tribunale il 28 aprile 2014 nei confronti del legale rappresentante di Sport Management, per il reato previsto e punito dall’articolo 353 del codice penale (turbata libertà degli incanti)”. Da qui, dunque, dopo le ulteriori verifiche dell’ufficio legale del Comune al Tribunale di Verona, e nonostante le successive e ulteriori contestazioni avanzate dalla società veronese al Comune (edit: inclusa la successiva cancellazione della condanna in secondo grado) la decisione di Palazzo Cernezzi di revocare la concessione.