Beatrice Macconi è ironica, sa cantare, recitare e ha le idee chiare. Sui social si chiama bea.makk ed è seguitissima per i suoi video che mescolano comicità, quotidianità e cultura, mentre nella vita vera è una ragazza comasca che, come tanti suoi coetanei, ha deciso di spostarsi a Milano. Il motivo? “Me ne sono andata principalmente per studiare ma preferisco la mia vita nella metropoli, qui ci sono tante cose diverse da fare la sera, la gente è simpatica, mentre a Como manca la vita notturna, per questo i giovani se ne vanno da altre parti” (per interventi, repliche, lettere scrivere a redazionecomozero@gmail.com).
Classe 2003, Beatrice ha cominciato a fare video durante l’estate post-Covid, nel 2020: “Facevo i lip sync con gli audio dei comici italiani, mi divertivo tantissimo. Poi gli audio sono finiti e ho iniziato a inventarne di miei: il primo è stato Dio e l’angelo Gabriella, si tratta di una narrativa ironica su vari argomenti come per esempio il ciclo, la gravidanza, la ceretta”. Da lì in avanti, i suoi numeri hanno continuato a crescere. “Ho iniziato a parlare di cose quotidiane, ma anche di letteratura italiana e latina, visto che andavo al liceo delle scienze umane delle Canossiane, e poi il format della bambina infame che fa disperare la mamma”.
Ma Beatrice non è solo un volto dei social. Canta, studia musica da 14 anni, ha frequentato il teatro, ha lavorato in radio e ora studia alla Iulm di Milano: “Mi piace studiare, conoscere una cultura”. E nel frattempo, è quasi pronta per la sua nuova avventura: “Il prossimo singolo esce a giugno, sarà un brano estivo e fresco”.
“Como è bellissima. Ma non si può chiudere tutto alle 23”
Tutto perfetto, se non fosse per un piccolo dettaglio: Como. “Io ci sono cresciuta, questa città ha un posto speciale nel mio cuore, mi piace tornarci ma mi rendo conto che non è una città fatta per i giovani. Qualche giorno fa ho pubblicato una storia su Instagram chiedendo cosa ci fosse da fare a Como la sera ma le risposte sono sempre le stesse, non c’è nessuna novità. Ieri sera sono andata a Cernobbio, alle undici i lampioni erano già spenti! So che non è così in tutte le zone e dipende da che giorno della settimana è, però sarebbe bello se ci fosse un posto dove mettono musica e si potesse tranquillamente chiacchierare senza disturbare nessuno”.
Il suo sfogo è un colpo secco, un po’ come i suoi video: taglienti, ma veri. Racconta un disagio che non è solo suo ma di tutta una generazione di giovani comaschi. “Non puoi passare una bella serata che alle 23 si deve fare silenzio e chiudere tutto. Sono d’accordo se è in settimana, in questo caso sono la prima a dire che è giusto perché il rumore crea dei disagi ai residenti, ma almeno nel weekend dovrebbero allungare le ore. Noi ragazzi ci siamo stancati di fare sempre e solo gli aperitivi in Piazza Volta. Alcuni posti organizzano belle serate come il Giulietta o alla Canottieri, ma mi piacerebbe che ci fossero più eventi come questi”.
“Piazza Volta viva, ok. Ma non basta”
Beatrice riconosce alcuni degli sforzi dell’amministrazione: “Apprezzo molto che abbiano risanato alcune zone della città e che puntino sul turismo, ma mi sembra che si siano dimenticati di noi giovani. Ho un sacco di amici che provano a organizzare eventi, ma è complicatissimo. Como ha questa idea che i ragazzi diano fastidio. Ma se ci trattano così e tutto finisce alle 23, è normale che uno vada via”.
Secondo lei, la città dovrebbe essere più flessibile: “È vero che ci sono situazioni estreme, gente che spacca le bottiglie e si ubriaca, in questi casi sono d’accordo sulle limitazioni. Ma almeno in estate, dateci qualche iniziativa che arrivi a tarda notte. La Città dei Balocchi ci stava, era bellissima e coinvolgeva tutti. Ci sarà uno Youth Festival a giugno, il Comune l’ha sostenuto, ma se tutte le amministrazioni del lago si mettessero d’accordo, si potrebbe davvero attirare molti più giovani”.
“Sarebbe bello se la città investisse su nuovi eventi”
La conclusione è amara: “Io me ne sono andata. Preferisco Milano, la gente è più simpatica e aperta. A Como, a volte, anche persone che mi conoscono non salutano nemmeno. Mi piace moltissimo il lago, andare a fare il bagno al lido, Piazza Volta d’estate è viva. C’è tantissimo potenziale e sarebbe bello se la città investisse in nuovi eventi per noi ragazzi”.