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L’Insubria proclama i primi 12 diplomati del super master sanitario (ma ora subito in Svizzera?)

Sono stati proclamati i primi dodici diplomati del master in “Infermieristica e ostetricia di famiglia e di comunità e case/care management dei processi sanitari e sociosanitari” dell’Università dell’Insubria, edizione 2021-2022. Un ottimo traguardo per l’ateneo di confine, peraltro in una giornata che ha visto uno spiegamento di forze istituzionali professionali con pochi paragoni. Il che non scaccia, però, se l’inevitabile prima domanda che viene in mente: raggunto il master, i ‘magnifici 12’ lavoreranno a Como, Varese, in Italia in generale o saranno subito attratti dalla munifica Svizzera? Non resta che aspettare, ma l’interrogativo – con una fuga di personale medico oltreconfine che sembra inarrestabile – è legittimo.

Tornando all’evento, si è tenuto venerdì 10 maggio nell’aula magna Granero-Porati, a Varese, e ha ospitato l’illustre neuroscienziato italiano Giacomo Rizzolatti, applaudito per la sua lettura magistrale dal titolo «I neuroni specchio e il loro ruolo nell’empatia». La giornata, organizzata in collaborazione con Direzione assistenziale delle Professioni sanitarie e sociali di Asst Sette Laghi, ha avuto importanti relatori ed esperti del settore ed è stata guidata dalla responsabile scientifica e coordinatrice didattica del master Francesca Reato, con la partecipazione dei membri del board scientifico Giulio Carcano, direttore del Dipartimento di Medicina e innovazione tecnologica dell’Insubria e direttore del master, Antonio Maria Giuseppe Staffa, responsabile della Direzione assistenziale delle Professioni sanitarie e sociali di Asst Sette Laghi, e Aurelio Filippini, presidente dell’Ordine delle Professioni infermieristiche di Varese, con la collaborazione dei tutor del master Annalisa Maiocchi e Alberto Demagistri.

 

Presenti all’evento anche Manuela Soncin, vicepresidente dell’Ordine delle Professioni infermieristiche di Como e responsabile della Direzione assistenziale delle Professioni sanitarie e sociali di Asst Lariana, e Clara Magnoli, presidente dell’Ordine della Professione di ostetrica della provincia di Varese.

Il professor Giulio Carcano ha aperto la giornata con una presentazione riguardante il progetto del master, quale evento di formazione post base dell’Ateneo, mentre Giuseppe Micale, direttore generale di Asst Sette Laghi, ha illustrato lo sviluppo del sistema sociosanitario. Altri interventi hanno toccato tematiche cruciali come la sanità digitale, le sfide delle case di comunità e la mobilità nella cura della salute. Relatori: Alberto Panese, direttore della Struttura complessa di Analisi e sviluppo sistemi di controllo, afferente all’Agenzia di controllo del Sistema sociosanitario lombardo diretta da Paola Palmieri; Claudio Chini, direttore del Distretto di Laveno Mombello, Asst Sette Laghi; Marco Gasparollo, founder di Up Salute; Ginetto Menarello, presidente dell’Associazione infermieri di famiglia e comunità; Giuseppe Negrini, presidente della Società italiana per la direzione e il management delle Professioni infermieristiche; Salvatore Gioia, direttore generale di Ats Insubria; Enrico Antonio Tallarita, direttore sociosanitario di Ats Insubria.

Nel pomeriggio si è svolta la discussione dei progetti di tesi e la proclamazione dei dodici diplomati in «Infermieristica e ostetricia di famiglia e di comunità e case / care management dei processi sanitari e sociosanitari», con la partecipazione di rappresentanti degli Ordini delle Professioni infermieristiche e ostetriche. L’evento, a cui hanno collaborato quattro Asst – Sette Laghi, Valle Olona, Lariana e Ovest Milanese – è stato patrocinato da Ats Insubria, Polis-Lombardia, Aifec, Sidmi, Opi Varese, Opi Como, Opo Varese e Opo Como Lecco Sondrio.

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