Da fine luglio è terminato il contributo per tenere alto il livello del lago di Como da parte dei gestori degli invasi idroelettrici, azione che aveva garantito 4 milioni di metri cubi al giorno. E gli effetti – naturalmente combinati con il periodo estivo e soprattutto con le esigenze dell’agricoltura a valle del Lario – si cominciano a sentire in maniera nettissima. Lo dicono i dati.
Il 31 luglio scorso – grazie anche ai temporali, al netto dei danni pesanti riscontrati per la violenza dei fenomeni sul territorio – il Lago di Como si attestava a 32,1 centimetri sopra lo zero idrometrico. Una soglia di sicurezza, diciamo, sebbene già pesantemente inferiore rispetto alla media storica del periodo di 72,9. Ebbene, oggi 8 agosto alle ore 8 il livello del Lario era già sceso a 13,7 centimetri, dunque con una diminuzione di quasi 20 centimetri in poco più di una settimana. E la tendenza è veloce, sostenuta dal deflusso delle acque (169.4 metri cubi al secondo, non compensati minimamente dai 106,5 in entrata nel lago). Ora molto dipenderà, dunque, da qualche intervento per tentare di bilanciare di due valori e anche dall’andamento meteo (è previsto il ritorno del gran caldo nei prossimi giorni, dopo la recente fase fresca).
A fare da spauracchio – benché in condizioni specifiche diverse – è quanto sta accadendo sul Lago Maggiore, questa mattina sceso addirittura a 29,9 centimetri sotto lo zero idrometrico, tanto che, a causa del basso livello delle acque, a partire da ieri 7 agosto non è più possibile imbarcare autobus e mezzi pesanti sui traghetti mentre prima si erano rese necessarie le chiusure temporanee degli approdi agli scali di Ranco, Ispra e Porto Valtravaglia.
2 Commenti
Fatelo morire questo lago….. bravi.
Pensare che il 70% delle terre della PALUDE PADANA È DI APPENA IL 10% Delle aziende agricole!!!
Questo significa che per ingrassare alla follia i soliti 4 gatti che tra l’altro usano l’acqua praticamente potabile del lago semigratis per coltivare COLTURE CHE SARANNO MANGIMI PER BOVINI E SUINI SI CREANO DANNI MULTIMILIONARI ALL’AMBIENTE E AI CITTADINI E AL TURISMO.
TANTO CHISSENEFREGA PAGA SEMPRE PIÙ E SOLO PANTALONE!!!