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Attualità

Il caso del superdirigente assunto dal Comune di Como. E il Comune chiede al giudice: “Il contratto è valido?”

Premessa

Lo scorso 10 marzo in consiglio comunale a Como era planato il caso del superdirigente delle Opere pubbliche Luca Noseda, come noto fortemente voluto dal sindaco di Como Alessandro Rapinese e letteralmente strappato – dopo lunga trattativa e non poche tensioni, i cui riverberi si fanno sentire oggi – al Comune di Cantù dove era precedentemente approdato lasciando Palazzo Cernezzi. Noseda arrivò, anzi tornò, nel capoluogo ufficialmente a partire dal primo luglio 2023 dopo essere stato dirigente nella Città del Mobile, guidata dal sindaco leghista Alice Galbiati, dal novembre 2020 appunto al luglio di 3 anni dopo.

Proprio il fatto di essere rimasto in servizio meno di 5 anni, come alcune fattispecie contrattuali e legislative prevedono (e che nel caso non siano rispettate prevedono provvedimenti anche severi), fece nascere il lungo braccio di ferro tra Como e Cantù, alla fine risolto a favore dell’amministrazione Rapinese. Il caso, però, fece discutere a lungo, tanto che nel novembre 2023 alla vicenda fu dedicata una seduta di consiglio comunale di Como a porte chiuse, su richiesta di chiarimenti fatta dal consigliere di Svolta Civica, Vittorio Nessi.

Il 10 marzo 2025, dopo un lungo silenzio, la vicenda è tornata in aula a Palazzo Cernezzi, portata da esplicite domande poste al primo cittadino Rapinese dal consigliere di Fratelli d’Italia, Antonio Tufano. Il ruolo di Noseda, d’altronde, è cruciale per tutte le più importanti partite avviate dall’amministrazione, dallo stadio alla cittadella dello sport di Muggiò, fino al recupero della Ticosa e altro.

“Premesso che lo stadio Sinigaglia rappresenta un’infrastruttura strategica per la città di Como e per il suo sviluppo sportivo ed economico, e premesso che l’investimento del Calcio Como 1907 è di rilevante importanza per la città e per la sua crescita – aveva detto Tufano in Consiglio – vengo a conoscenza di una situazione di stallo determinata da presunte irregolarità nel passaggio da Cantù a Como dell’architetto Noseda. Il quale, in caso estremo e tutto da confermare ovviamente, potrebbe lasciare il Comune privo del dirigente di settore, quindi del principale referente per il progetto”. Nessuna certezza, ma la richiesta di chiarimenti su indiscrezioni ufficiose in effetti insistenti da tempo tra i corridoi del Comune (anzi, dei Comuni: anche a Cantù).

Arriviamo a oggi, cosa succede?

Intanto, come noto, c’è un’indagine in corso della Procura della Corte dei Conti. Ma c’è anche la dirigente del settore Risorse Umane, Rosella Bernaschi, che con una determina dirigenziale del 20 marzo promuove “azione giudiziale, avanti il Giudice Ordinario, per l’accertamento della invalidità del contratto in oggetto per le motivazioni agli atti d’ufficio, con gli eventuali provvedimenti conseguenti“. Inoltre dà atto che “il Segretario Generale provvederà, con successivo provvedimento, ad affidare a professionista esterno l’incarico di assistenza legale in giudizio in favore del Comune nella vertenza in questione”.

Poi, appunto il 26 marzo, una nuova determina firmata dal segretario generale Roberta Bertone conferisce all’avvocato Matteo Micheletti del Foro di Varese “l’incarico legale per promuovere azione giudiziale avanti il Giudice Ordinario, in esecuzione di quanto disposto con determinazione dirigenziale n. RG 614 del 20.03.2025“.

Si tratta chiaramente di un iter tecnico e non politico, un atto dovuto. In qualche modo il Comune, in una forma di autotutela, si chiede se l’assunzione del superdirigente Noseda sia stata magari non regolare e se le contestazioni del Comune di Cantù, siano legittime.

La questione all’epoca si incardinò su una semplice ipotesi, come spiegavamo sopra: Noseda avrebbe lasciato la città del Mobile prima dei tempi previsti dalla legge. Ma, e questo è il controcanto, Noseda si dimise con atto ufficiale e non fu tecnicamente trasferito. Insomma non c’è stata una procedura di mobilità (cioè quella che permette, in estrema sintesi, il transito di un dipendente da un’amministrazione pubblica a un’altra).

Nel luglio 2023 la faccenda per il Comune di Como dal punto di vista tecnico-amministrativo non poneva problemi. Adesso invece sì, quindi Palazzo Cernezzi chiede alla giustizia di valutare il proprio operato con tanto di avvocato esterno (è del tutto evidente come l’avvocatura di Palazzo non possa occuparsi di una tanto specifica faccenda interna). Un: “Ho fatto bene? Tutto regolare?”.

Oggi Luca Noseda è a pieno servizio e quand’anche dovessero emergere questioni legali oggettive sul tema dell’assunzione, a quanto ci risulta, non vi sarebbe alcun elemento che possa invalidare documenti e atti che ha firmato negli ultimi anni. Questo punto, a oggi, sembra chiaro. Il resto lo verificheranno i sicuramente lunghissimi passaggi giudiziari che si annunciano da adesso in poi.

QUI I DOCUMENTI UFFICIALI

atto originale (38) (2)

determina_n_31 (2)

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