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VIDEO Lombardia in zona arancione, Fontana: “Negozi e scuole, ecco cosa apre. Si vede la luce in fondo al tunnel”

Arrivata l’ufficialità sulla Lombardia in zona arancione da lunedì 12 aprile, il presidente della Regione, Attilio Fontana, fa anche il bilancio sulle vaccinazioni e sul dettaglio delle riaperture.

“E’ ufficiale, da lunedì la Lombardia torna in fascia arancione – ha detto Fontana – Iniziamo il graduale ritorno alla normalità che comportamenti responsabili e vaccinazioni renderanno più vicino”.

“In Lombardia ci stiamo avvicinando a 2 milioni di dosi somministrate e la campagna vaccinale è in via di forte potenziamento – ha aggiunto – Lunedì i ragazzi delle seconde e terze medie tornano in classe al 100%; i ragazzi delle Superiori dal 50 al 75 per cento. Riapriranno negozi, parrucchieri e centri estetici e sarà possibile muoversi all’interno del proprio comune, senza autocertificazione”.

“Si intravvede la luce in fondo al tunnel, chiedo ai cittadini di non mollare e tornare ad avere fiducia nel grande spirito lombardo”, ha concluso Fontana.

Le altre norme

  • Resta vietato circolare dalle 22 alle 5 del mattino salvo per comprovati motivi di lavoro, salute o necessità.
  • Vietati gli spostamenti in entrata o in uscita da una Regione all’altra o da un Comune all’altro, salvo per comprovati motivi di lavoro, studio, salute o necessità.
  • Bar e ristoranti restano chiusi 7 giorni su 7. L’asporto è consentito fino alle 22. Per le consegne a domicilio non ci sono restrizioni.
  • I centri commerciali restano chiusi nei giorni festivi e prefestivi ad eccezione delle farmacia, parafarmacie, punti vendite di generi alimentari, tabaccherie ed edicole al loro interno.
  • Musei e mostre restano chiusi. Chiuse anche palestre, piscine, teatri e cinema.
  • Si possono visitare i parenti in zona arancione, entro i confini del Comune; una sola visita al giorno; e con 2 persone al massimo, esclusi i figli under 14 e i disabili con conviventi. Consentiti gli spostamenti verso altri Comuni se il proprio ha meno di 5 mila abitanti e comunque entro i 30 km. Vietati gli spostamenti verso i capoluoghi di provincia
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