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©Cruz y Ortiz – Giraudi Radczuweit architetti - Municipio di Lugano
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Prestito da oltre cento milioni e il Comune svizzero si compra il nuovo tempio del calcio e dello sport

A distanza di pochi mesi dalla posa della prima pietra del futuristico Polo sportivo e degli eventi (PSE) a Lugano, di cui avevamo parlato qui, ci sono delle sorprese. Soprattutto se confrontato con le infinite discussioni, alle nostre latitudini, sul nuovo stadio e su un palazzetto degno di sostituire, finalmente, l’impianto fatiscente e chiuso ormai da anni a Muggiò.

A Lugano infatti il Municipio, con una mossa che sembra essere solo la prima di una serie, ha deciso di diventare proprietario della AIL Arena ricorrendo a un prestito obbligazionale (da 114,5 milioni). E il prossimo anno, farà lo stesso per il Palaraiffeisen (il palazzetto).

Va ricordato come il progetto PSE, approvato nel novembre del 2021, comprenda appunto il palazzetto dello sport e l’arena Sportiva. Ovvero uno stadio arena da circa 10mila posti e il palazzetto dello sport, che riunisce spazi sportivi rivolti a discipline individuali e associative, quali una palestra per eventi sportivi ed extra sportivi, da 3mila posti.

L’operazione messa in campo porterebbe la Città a risparmiarne quasi 35 milioni di franchi. Il tutto grazie al finanziamento dell’operazione tramite il prestito obbligazionario, «che è la soluzione più vantaggiosa, sia in termini di risparmio complessivo, sia per la riduzione del rischio finanziario», spiega l’esecutivo.

In questo senso l’obbligazione «comporterebbe un costo complessivo di 119,06 milioni di franchi sull’arco di 27 anni, con un risparmio stimato di circa 34,9 milioni di franchi», spiegano da Lugano.

Intanto per i più curiosi, il prossimo 25 gennaio, la Città ha organizzato una prima giornata di porte aperte al cantiere del Polo sportivo e degli eventi (PSE), «uno dei progetti strategici – si legge nel comunicato stampa – per lo sviluppo policentrico di Lugano. Per partecipare alle visite guidate è necessario iscriversi tramite l’app MyLugano».

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