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Lungolago, la svolta: Rapinese non stoppa il progetto arredi. Si va in appalto, il calvario vede la fine

Un milione di euro tondo tondo a dispozione. E questa, tutto sommato, era la cifra annunciata. Quel che più conta è la cosiddetta “determina a contrarre” con la relativa indizione della gara d’appalto per affidare a un’impresa specializzata la posa dei nuovi arredi del lungolago di Como.

Cantiere che, a questo punto, si può considerare davvero avviato alla svolta decisiva: Palazzo Cernezzi, infatti, sotto la nuova amministrazione guidata da Alessandro Rapinese, ma sulla scia di un progetto seguito interamente dal predecessore Mario Landriscina (con l’assessore alla partita Pierangelo Gervasoni), ha dato l’ok all’iter per l’ultimo tassello ancora in sospeso relativo all’aspetto e alla funzionalità della futura maxi passeggiata (ache se, come spieghiamo dettagliatamente qui sotto), i circa 600mila euro per ricostruire parte del parapetto storico, inclusi in altri 2 milioni stanziati dalla Regione per imprevisti e rincari di materiali, non basteranno e sarà sempre Palazzo Lombardia a mettere nuovi fondi.

Nuovo lungolago, l’incognita dei costi: i 600mila euro per lo storico parapetto non basteranno

Ad ogni modo, il provvedimento assunto dagli uffici del Settore Reti e Strade di Palazzo Cernezzi, con l’avvio della procedura per assegnare la gare e quindi realizzare il progetto degli arredi messo a punto dall’architetto Massimo Semola, svela anche una chiara volontà politica del nuovo sindaco Rapinese: il cantiere – sebbene ereditato dall’esecutivo Landriscina – non si ferma, anzi si completa. D’altronde, pochi giorno fa, fu proprio il sottosegretario in Regione Fabrizio Turba nell’intervista su ComoZero settimanle del 1° luglio a lanciare un allarme sull’impatto di eventuali stop o modifiche al progetto definitivo lasciato dai predecessori: qualsiasi intervento di quella natura, avrebbe fatto correre il rischio di prolungare ancora, con tutte le incognite del caso, i lavori in atto sul lungolago, peraltro indirizzati verso il rush finale.

Nuovo lungolago, l’incognita dei costi: i 600mila euro per lo storico parapetto non basteranno

Dubbi ora spazzati via dal documento comunale che invece, nell’arco di un paio di mesi, dovrebbe permettere all’amministrazione di inviduare l’impresa che materialmente poserà gli arredi sul lungolago e darà il via alla conclusione del cantiere che dal 2008 si è un calvario per la città.

L’obiettivo di porre fine questa odissea cittadina entro la fine del 2023 o la prima metà del 2024, regalando al capoluogo il sistema antiesondazione e una passeggiata a lago finalmente degna di questo nome, ora non è più fantascienza.

Il timer di Turba sul lungolago di Rapinese: “Decisione subito sugli arredi. O il cantiere non può finire”

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2 Commenti

  1. Gara d’appalto? Vista l’entità della gara aspettiamoci il ricorso di chi arriverà secondo con conseguente dilatazione dei tempi di assegnazione cantiere….

  2. E finalmente dopo più di 15 anni il lungolago, stuprato e massacrato tornerà ai comaschi. Senza l’ombra prevista nei rendering. Con quei gradini di cui nessuno parla, con piastrelle in finta pietra di Moltrasio che si staccheranno a breve e una pavimentazione diversa da quella del lungolago dei giardini. Uno scempio voluto dal centrodestra a perenne memoria dell’idiozia dei comaschi

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