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L’uomo di vinile vs Amazon. Internet? Accesso vietato: “Vuoi i miei dischi? Vieni a Como”

Per molti via Manzoni è solo un’appendice di viale Lecco che porta in stazione. Per altri invece è il luogo dove, tra un Compro Oro e un kebabbaro, c’è un vero e proprio santuario della musica. Al civico 2b infatti da ormai cinque anni c’è Alta Fedeltà, il negozio di dischi in vinile di Francesco Mormile.

“Questo locale ha una storia che potremmo definire alternativa – racconta Francesco – alla fine degli anni Ottanta infatti tra queste mura c’era il Vecchio Armadio che vendeva abiti usati molto particolari: anfibi punk, il classico chiodo e molto altro per chi amava essere sopra le righe. Poi è arrivata un’attività che proponeva abiti streetwear. Nel maggio 2014 quando ho deciso di lasciare un ottimo lavoro da frontaliere e intraprendere questa avventura, ho visto che era sfitto e mi ci sono buttato a capofitto”.

Oggi entrando in quei 20 mq, alle pareti e sugli scaffali, che il proprietario tiene a precisare “sono quelli della ‘Casa del Disco’”, ci si ritrova circondati da titoli d’eccezione tra Nirvana, Pink Floyd e Queen. “Quando ho aperto a Como non c’era più nessuno che vendesse vinili e, amante della musica fin da ragazzino, non lo potevo sopportare – ha spiegato Francesco – Gli anni Duemila sono stati la morte del vinile ma oggi le vendite dei vecchi dischi hanno superato quelle dei cd”.

Un ritorno al passato con sguardo al futuro. “Alta Fedeltà fin dall’inizio ha puntato su titoli non banali e il grosso dell’utenza lo ha costruito giorno dopo giorno – prosegue il titolare – Varcano la soglia miei coetanei che possono finalmente tornare alla vecchia passione del vinile ma anche ragazzi under 20 che lo scoprono per la prima volta. Molti sono perfino padri e figli”.

Ci sono i comaschi, i turisti ma il business di Mormile ha fatto diventare Como meta dei cultori del disco. “Per scelta ho deciso di non vendere online, ho solo una pagina Facebook per informare sulle novità del negozio – aggiunge Francesco – per acquistare i miei titoli vieni in città perché mi piace conoscere le persone. Appassionati arrivano da altre grandi città lombarde, italiane ma anche svizzere per trovare quello che cercano. Senza dubbio però il mio business è cresciuto notevolmente con il boom turistico di Como”.

E il proprietario di Alta Fedeltà ha attivato anche una curiosa collezione di selfie con i clienti che arrivano da tutto il mondo. “Per quel che riguarda l’Europa mi mancava il Lichtenstein e pochi giorni fa sono riuscito a colmare anche questo vuoto – racconta Mormile – arrivano davvero persone da tutto il globo per vedere Como ma purtroppo la risposta della città a livello culturale non è all’altezza”.

Morra, soprannome con cui è conosciuto a Como, ci confida un episodio di qualche tempo fa: “E’ entrato nel mio negozio un ragazzo del Bangladesh che mi ha raccontato di essersi laureato al suo Paese con una tesi su Giuseppe Terragni. Mi sono permesso di fargli da intermediario con la Guardia di Finanza per concedergli di visitare la Casa del Fascio. Aveva davvero le lacrime agli occhi”.

Un aneddoto per spiegarci la sua visione di cosa dovrebbe offrire Como: “Tempo fa con alcuni amici avevo fondato un’associazione culturale, FutuRitmo, per valorizzare attraverso la musica i luoghi del Razionalismo. In Comune erano entusiasti ma alla fine non siamo riusciti a organizzare nulla. E’ un peccato, questa città non riesce a credere nell’idea che la cultura crea business”.

L’articolo che hai appena letto è stato pubblicato su ComoZero settimanale, in distribuzione ogni venerdì e sabato in tutta la città: qui la mappa dei totem.

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