Manifestazione con corteo, questa mattina, a Como. A organizzarla l’Unione sindacale di base, con il Forum Ambrosetti di Cernobbio come obiettivo. In circa 300 hanno sfilato per le vie della città tra slogan e striscioni, con qualche inevitabile ripercussione sul traffico. Di seguito, le ragioni della manifestazione.
Non vogliamo competere, vogliamo vivere!” lo slogan scelto per prendere le distanze dalle teorie neoliberiste e guerrafondaie che domineranno il forum.
Ancora una volta, ed è la quarantanovesima, verranno a raccontarci come dovremmo rassegnarci ad un futuro di ipercompetitività, anzi che ci sarà bisogno di essere più aggressivi per battere la concorrenza e per accaparrarci una fetta più ampia delle risorse del Pianeta. Arriveranno con limousine ed elicotteri per spiegarci, dall’alto delle loro ricchezze, che dovremo accontentarci di salari bassi e lavoro precario e che avremo bisogno di continuare a cedere alle grandi imprese private quel che ancora resta in mano pubblica. Verranno a spargere grande ottimismo sugli effetti benefici della conversione ecologica e del salto tecnologico, dimenticando i disastri ambientali e la sottoccupazione che le loro ricette di questi anni hanno provocato. E vorranno convincerci che è giusto proseguire la guerra in Ucraina e puntare alla vittoria ad ogni costo, perché già pregustano gli affari della ricostruzione mentre si spartiscono i profitti in ascesa delle aziende delle armi.
Questa volta però troveranno in piazza quelli che producono la ricchezza ma non la consumano, quelli che subiscono da anni il superfruttamento e il salario al di sotto della soglia della decenza, quelli che coltivano il cibo che arriva sulle nostre tavole e quelli che continuano a mandare avanti fabbriche nocive che aspettano da anni di essere risanate e convertite. Troveranno i senza casa assieme agli studenti, i lavoratori dei servizi pubblici privatizzati e gli operai che movimentano le merci. Troveranno un pezzo di Paese reale che non crede più alle loro ricette ed è stanco di competizione, concorrenza, sopraffazione e sfruttamento.
Questa parte, la nostra parte, vuole vivere in un altro modo. Vuole mettere le macchine al servizio dell’uomo e non del profitto. Vuole salvaguardare l’ambiente e non sfruttarlo. Vuole distribuire il lavoro tra tutti, riducendone durata e intensità. E rivendica il diritto ad un salario dignitoso, ad un lavoro stabile, ad una pensione decente, ad una casa e a servizi pubblici per tutti.
Il mondo non appartiene ai manager, all’alta finanza e alla grande industria. Siamo noi che costruiamo le condizioni per produrre, per mangiare, per vestirci, per abitare, per muoverci, per vivere. Le loro ricette hanno fallito ed è ora di farglielo capire.
Unione Sindacale di Base
6 Commenti
Leggi bene non ho criticato la Lagarde ma il paraculismo dei Fratelli d’Italia che per anni hanno starnazzato contro UE e loro rappresentati e ora sono li a farsi fotogravare come se nulla fosse…
Queste manifestazione lasciano sempre gran confusione come del resto gli slogan che si avvicendano perché non comprendi mai cosa c’entrano in un sabato dal rientro delle ferie in quel di Como. Si passa da un generico viva la pace, che va bene sempre, chi sarà mai per la guerra, Vannacci e Catenacci forse. Si va agli epiteti sull’iperliberismo e non si capisce perché non contro gli oligopoli antiliberali che caratterizzano i settori vitali dell’economia. Poi si passa alla difesa dell’ambiente, poi al salario minimo e poi, se c’è spazio già che ci siamo, alle emorroidi del Sig, Gino e alla partita di domani del Como. Tutto insieme appassionatamente. Argomenti che, a Como in un sabato mattina dal rientro dalle ferie, interessano meno della spesa da fare al supermercato e di cosa preparare per pranzo. Quello che lascia sempre perplessi dei gruppi dell’estrema sinistra, fin dai tempi in cui andavano di moda, è l’assoluta decontestualizzazione dei temi proposti alle esigenze di quelli a cui si rivolgono.
Forse è da sfigati protestare contro le politiche di privatizzazione della sanità in Lombardia che ti incentivano ad assicurarti contro la malattia senza avere sconti sulle tasse che si pagano per la Sanità? È da sfigati protestare contro i costi che ha la cittadinanza comasca per consentire agli operatori turistici di fare il tutto esaurito? È da sfigati protestare contro le accise che pesano in modo spaventoso sui costi del carburante? È da sfigati protestare contro la chiusura di via del Doss? Continuiamo a protestare per argomenti che rappresentano l’ultima delle priorità cittadine e sentiremo solo qualche “santone” richiamato per farti togliere dalle palle in un sabato mattina dopo il rientro dalle ferie…….
OVVIAMENTE PER QUESTI TIPINI IL PUTIN E’ UN FARO E UN ESEMPIO …
Te sei lo stesso che commenta criticamente la presenza di Lagarde ad Argegno? Va che state dicendo la stessa cosa te e U.S.B….
Che gli arrivasse un accidente a loro e a chi gli ha dato il permesso di manifestare alle 12 di Sabato.
Bloccando l’intera città!!!
Oh no gente in ritardo all’iperal!!!