Grande rammarico per “Lambienteinvita”, storica associazione di Maslianico (che si occupa di sensibilizzare la popolazione al riciclo consapevole dei rifiuti e molto altro), dopo la decisione da parte dell’amministrazione comunale di chiudere il Centro di Raccolta di via Burgo, entro la fine dell’anno, per poi spostarsi, attraverso una convenzione, all’impianto di Cernobbio.
Per convincere il primo cittadino, Tiziano Citterio, a tornare sui suoi passi, il gruppo di volontari ha organizzato una raccolta di firme, con 3 gazebo sparsi per tutto il paese: “C’è grande malumore tra i cittadini per questo provvedimento – denuncia il presidente Salvatore Reina – Abbiamo già raccolto 400 firme solo oggi, compreso il parroco. Da sempre noi collaboriamo con il Centro, una realtà vivace che ci permette di svolgere al meglio il nostro operato. A oggi siamo autonomi, ma se ci dovessimo spostare a Cernobbio, un impianto intercomunale, sarebbe tutto molto più difficile da gestire. Ora possiamo svolgere un’attività capillare per raccolta dei rifiuti, in futuro non siamo sicuri possa rimanere così”.
Negli anni l’impianto è diventato un punto di riferimento per tutta la comunità: “Alle attività del Centro di Raccolta hanno partecipato persone provenienti dai Centri di Accoglienza, dai lavori socialmente utili e, attraverso la Giustizia Riparativa, dai Servizi Sociali, da Arca di Como e da Uepe (Ufficio Esecuzione Penale Esterna) – racconta – Sempre in forma gratuita e a vantaggio della comunità di Maslianico”.
Ottenendo spesso ottimi risultati: “Il Centro di Raccolta negli ultimi anni ha raggiunto un’efficacia da far invidia a tutti i paesi limitrofi – sottolinea – Tutto grazie all’impegno dei volontari. Non è accettabile che la struttura chiuda. Ricordiamo che il bilancio comunale del 2021 gode di un avanzo di amministrazione di un milione di euro”.
Dall’altre parte però, il parere del sindaco Tiziano Citterio, è diametralmente opposto: “L’impianto non è a norma e al momento è utilizzabile solo grazie a un’ordinanza, nella quale io mi prendo la responsabilità qualora dovesse succedere qualcosa – spiega – Il costo di tutti i lavori necessari sarebbe di 160 mila euro. Bisognerebbe impermeabilizzare tutta l’area, con operazioni della durata di 6 mesi, in cui la piazzola rimarrebbe chiusa. Senza dimenticare i costi di gestione, pari a 90 mila euro l’anno”.
La soluzione, secondo il primo cittadino, a questo punto, è solo una: “La piazzola verrà chiusa e faremo una convenzione con Cernobbio – dice – Il loro centro di raccolta dista a soli 500 metri di distanza dal nostro. Nella gestione associata spenderemo solo 40 mila euro. Inoltre la loro struttura è aperta tutti i giorni, al contrario della nostra, utilizzabile solo due giorni la settimana”.
Infine c’è un altro motivo principale, che ha portato l’amministrazione a questa scelta: “Tutti soldi che risparmieremo dalla piazzola li useremo per le spese che ci rimangono ancora dopo l’alluvione di questa estate – conclude – Poiché, ricordiamolo, i fondi non sono ancora arrivati”.
Insomma, una situazione non semplicissima e lo scontro tra le due parti rimane ancora aperto. Se la raccolta firme non dovesse avere alcun effetto, il Centro di Raccolta rifiuti verrà chiuso entro la fine dell’anno.