Una volta finiti i lavori – che comunque devono essere già a buon punto – sarà probabilmente uno dei maggiori centri culturali turchi di Como. Il luogo è via Cumano 7, all’interno di un vasto edificio industriale dismesso tempo fa.
Ironia della sorte, una struttura a disposizione della comunità turca su cui l’attuale vicesindaco leghista, Alessandra Locatelli, nel novembre 2016, quando emerse la richiesta specifica, si espresse così in una nota ufficiale.
“La Lega Nord dice no ad altri finti centri culturali – si leggeva nella nota – Nessuna autorizzazione deve essere concessa per la costruzione di luoghi pericolosi e dannosi per la nostra società. Si tratta di spazi fuori da ogni controllo, di luoghi in cui crescono e si annidano potenziali terroristi”.
Ora, però, tramite pratica istruita dagli uffici dell’edilizia privata di Palazzo Cernezzi, c’è la conferma che il progetto per il centro culturale turco è diventato una realtà.
Il 13 agosto scorso, infatti, l’amministrazione ha dato il permesso di costruire alla comunità turca “per avvenuta realizzazione di opere interne, modifiche alle facciate, vano contatori e sostituzione dei serramenti”.
Segno evidente che la documentazione presentata quasi due anni fa è stata ritenuta idonea. Da cui, la concessione dei permessi e la prossima apertura del centro culturale turco al confine tra Camerlata e Muggiò, non distante dalla storica struttura in via Pino.
Un commento
Si lamentano che non sono luoghi sicuri, poi si lamentano che chiedono permessi per fare lavori come sostituzione serramenti e vano contatori.
Si lamentano di spazi fuori da ogni controllo e poi negano richieste per spazi che sarebbero noti e quindi controllabili.
Povera Locatelli, ancora non ho capito se recita o davvero non ci arriva.