Come noto la battaglia del centro lago per il ritorno della sanità sotto l’egida comasca è stata vinta nel novembre del 2018.
Quando un popolo vince, è cosa fatta: la sanità del Centrolago torna a Como
Ma la riforma regionale del 2015 deve ancora essere rivista.
Questa mattina a Menaggio, nella sala consiliare del Comune, si è svolto un primo incontro con i sindaci del Centro Lario e Valli (presenti i rappresentanti dei Comuni di Menaggio, San Siro, Carlazzo, Sala Comacina, Colonno, Centro Valle Intelvi, Tremezzina, Grandola ed Uniti, Porlezza) per discutere dello sviluppo della Legge 23/2015 e valutare la proposta di riorganizzazione dei servizi sanitari e socio-sanitari predisposta dagli amministratori del territorio.
Asst Lariana era rappresentata dal direttore generale Fabio Banfi e per Regione Lombardia sono intervenuti il presidente del Consiglio di Regione Lombardia, Alessandro Fermi, e il consigliere regionale Angelo Orsenigo.
Nel documento – trasmesso ai competenti organi regionali – gli amministratori chiedono per quanto riguarda il presidio ospedaliero Erba-Renaldi il mantenimento dell’attività di Pronto Soccorso h. 24; la riapertura e il ripristino del reparto di Chirurgia generale/Ortopedia; la copertura delle carenze degli organici dei medici (internisti, anestesisti/rianimatori, radiologi); il reintegro del personale infermieristico ed ausiliario del reparto di Chirurgia/Ortopedia; la copertura del posto di Direttore di Uoc (unità operativa complessa) di Medicina; la copertura del posto di Direttore e la riqualificazione della Uos (unità operativa semplice) di Chirurgia generale in Uoc. Per quanto riguarda la rete territoriale, gli amministratori chiedono l’identificazione dell’ambito del Centro Lario e Valli quale Distretto autonomo e il coinvolgimento dell’assemblea dei sindaci nelle politiche sanitarie territoriali; il ripristino delle attività sanitarie territoriali; il riconoscimento del territorio come montano e disagiato e per questa ragione che vengano garantiti servizi sanitari in deroga; la trasformazione degli attuali punti di erogazione in “Case della Salute” o di “Comunità” con servizi multidimensionali e multi professionali e l’inserimento di Mmg/Pls, di infermieri di famiglia e ostetriche di comunità, della specialistica ambulatoriale in integrazione con i Servizi Sociali territoriali; l’implementazione delle sedi erogative: una per ogni area territoriale omogenea individuata (Porlezza, San Fedele Intelvi, Menaggio, Tremezzina); sviluppo della telemedicina e della teleassistenza.
Da parte sua, il direttore generale di Asst Lariana ha ricordato come il piano di consolidamento predisposto per Menaggio (ritornata sotto Asst Lariana il 1 gennaio 2019) sia stato costruito sulla base del decreto ministeriale 70, il cosiddetto decreto Balduzzi che fissa le caratteristiche degli ospedali collocati in aree geomorfologicamente disagiate, come è, appunto, il caso di Menaggio, e con una complessità a livello della viabilità. “Il nostro piano di rilancio per l’ospedale è stato travolto dall’emergenza pandemica – ha sottolineato Fabio Banfi – Per noi Menaggio resta un ospedale per la cura dei pazienti acuti, con un’attività di medicina generale che potenzieremo ulteriormente con l’emissione di un bando per la nomina del nuovo direttore. La chirurgia resta strutturata per tutte quelle patologie per le quali è previsto un ricovero di una sola giornata (Day Surgery) o di cinque giorni (Week Surgery) e nel giro di un paio di settimane al massimo ripartiranno i primi interventi. Il pronto soccorso, come sempre, sarà articolato sulle 24 ore perché è considerato dalla stessa Areu un nodo importante della rete di emergenza e urgenza. Ribadisco il massimo livello di disponibilità a progettare insieme il futuro della rete dei servizi territoriali e ricordo che l’attività dell’ospedale di Menaggio dovrà essere osmotica con il territorio”.
“Dobbiamo immaginare la sanità del Centro Lario e Valli in modo complessivo ricomprendendo tutto il territorio tra Argegno e Sorico – ha sottolineato il presidente del Consiglio regionale Alessandro Fermi – C’è poi il tema dell’Alto Lago e quello dell’ospedale di Gravedona, la cui sinergia con Menaggio non va abbandonata ma anzi potenziata perché utile a rafforzare i servizi”.
“La sanità non può più essere intesa come vent’anni fa – ha aggiunto il consigliere regionale Angelo Orsenigo – Dobbiamo puntare ad accompagnare questa trasformazione e lavorare insieme per il territorio in modo da trovare delle soluzioni condivise”.
“Lavorando insieme possiamo raggiungere l’obiettivo, puntando a sfruttare appieno le risorse del PNRR (Piano nazionale di ripresa e resilienza), per garantire al nostro territorio servizi sanitari e sociosanitari di qualità e al passo con lo sviluppo delle nuove tecnologie“ ha sottolineato il sindaco di Menaggio, Michele Spaggiari.