Nel corso di un controllo congiunto, operato dalla Guardia di Finanza e dalla Polizia di Stato, oltre al mancato rispetto delle normative anti Covid, i Finanzieri della Compagnia di Erba hanno scoperto, in un ristorante dell’erbese, la Limonaia di Merone, tra i 19 lavoratori controllati, 5 lavoratori in nero e 2 lavoratori irregolari, impiegati con differenti compiti (musicisti, addetti alla sicurezza, lavapiatti, camerieri), comminando sanzioni che vanno da 1.800 e. 10.800 euro per i lavoratori in “nero” e da 400 a 2.400 euro per i lavoratori irregolari.
L’attività inoltre è stata sospesa poiché i lavoratori in nero accertati superavano la soglia del 20% della totalità degli impiegati.
Spiegano i militari: “L’attività delle Fiamme Gialle s’inquadra, in particolare, in due dei numerosi obiettivi perseguiti dal Corpo: da un lato arginare la diffusione dell’illegalità e dell’abusivismo nel sistema economico, a tutela delle imprese e dei professionisti che operano nella piena e completa osservanza della legge, dall’altro tutelare proprio la parte più debole in un rapporto di lavoro, i lavoratori. Questi ultimi, infatti, lavorando in “nero” o in maniera irregolare, non vedono riconosciuta alcuna copertura previdenziale e assicurativa, con gravissime conseguenze sia sulle legittime aspettative di maturazione dei requisiti pensionistici, sia sulle garanzie in tema di infortuni sul lavoro”.
3 Commenti
E poi si chiedono perché nessuno vuole fare questo lavoro !
Ben fatto mi auguro ci siano molti più controlli di questo tipo proprio per tutelare i lavoratori e la salute dei consumatori.
Ma i ristoratori che si lamentano che non trovano camerieri e lavapiatti sono gli stessi che li terrebbero a lavorare in nero? No, chiedo, così… giusto per sapere.