Da ieri sera c’è una sorta di ufficialità (al netto del suo ribadire: “disponibile se tutte le anime della coalizione saranno d’accordo”). Barbara Minghetti è candidata sindaco, in pectore, del centrosinistra a Como. (Fuoco amico permettendo, come abbiamo scritto poco fa, certamente alza il livello della sfida per tutti).
Come è maturata la decisione?
La scelta prima di tutto è stata sul lavoro, sapete quanto ne sia innamorata.
Ecco, Parma, Macerata, Como, incarichi internazionali. Un curriculum invidiabile.
Già, significa dover lasciare il teatro e non è stato facile.
E allora perché?
Le esperienze di Parma e Macerata mi hanno fatto pensare molto a Como. Ho lavorato su politiche teatrali che hanno superato la cultura e si sono allargate a turismo, commercio e molto altro. Ho lavorato perché le persone e la città entrassero veramente in relazione.
E poi?
Mi sono confrontata con amici sindaci come Pizzarotti e Carancini (appunto Parma e Macerata) e Gori (Bergamo). Ho chiesto loro un parere, avevo bisogno di capire se mi ritenessero adatta. Sono persone sincere.
Da anni, ciclicamente, il suo nome viene fatto, solo la scorsa estate dopo il no di Paolo De Santis almeno due volte.
Sì sono anni che me lo chiedono ma ho sempre lavorato moltissimo. A un certo momento ho ceduto, ho ricevuto grande sostegno.
Sicuramente da De Santis
Sì ma voglio ma anche da Maurizio Traglio e Vittorio Nessi (è, con loro, consigliere di Svolta Civica in Consiglio).
Si dice anche Moritz Mantero.
Sì, vero.
E si dice anche che stia corteggiando Ada Mantovani perché sia in squadra.
Confermo, mi piacerebbe molto.
Non le chiedo il programma oggi ma quali sfide vede? Quale visione offre?
Prima di tutto una città che abbia sostenibilità culturale, ambientale, economica. Bisogna guardare al turismo ma senza dimenticare le difficoltà di molti, i quartieri più fragili. Negli anni di volontariato a Emergenza Freddo ho visto molto dolore e molta sofferenza.
10 Commenti
Cara Patrizia, è perché sei liberale, libera di pensiero, che potresti toglierti il turanaso finora giustamente portato e provare qualcosa di aggregante, un nucleo che per capacità appunto di pensare autonomamente sarebbe libero dalla veteropolitica delle forze comasche. Non contro i partiti, ci mancherebbe, ma un gruppo che sappia contrapporre l’ideazione agli ordini di scuderia che sicuramente arriveranno. Tanto, si sa e di è visto, questi saranno solo in funzione di posti e appartenenze, o di vaghe ideologie che scimmiottano gli orientamenti nazionali. Contrapponete la forza delle idee concrete, il resto verrà da sé!
La ringrazio per la stima ma ho già dato. Inoltre, sia pur senza partito, sono e resto persona di destra, una destra liberale che stenta a trovar una rappresentanza politica locale e nazionale. La coerenza con i principi è ancora valore importante per me. La cosa irritante è questo continuo gioco a figurine Panini da parte dei partiti, e lo dico con il rispetto di tutti i nomi candidati e candidabili. Il confronto sui temi, sui problemi e, perchè no, sulle opportunità della città dovrebbe essere il tema di discussione. Caro Mr Spiderman, non esiste uomo o donna della Provvidenza: senza partiti coesi nelle coalizioni, anche Pico della Mirandola sarebbe destinato a fallire. L’ipotizzabile e tradizionale coalizione di centrodestra ha trovato/troverà una quadra sulla questione senza fissa dimora, per non parlare delle attuali divergenze sul futuro delle stretture sportive? Ed il centrosinistra troverà una quadra su Acsm /sviluppi futuri? E che dire del trasporto pubblico e della presenza del Comune di Como in SPT Holding? E su villa Erba, Ticosa etc etc? Qui mi fermo, caro Spiderman. Armiamoci di Santa pazienza ed aspettiamo che la smettano di giocare a “Ce l’ho, non ce l’ho, mi manca”.
Bel nome!
E spero garanzia del fatto che i grillini vengano abbandonati al destino che meritano, l’irrilevanza.
Cosa ne pensa “il Nulla”?
Non lasciamoci ingannare ancora, ormai da sinistra a destra, negli ultimi decenni i sindaci hanno tutti fallito il loro compito e tradito le loro promesse, non vedo perchè insistere.
E quindi quale sarebbe la soluzione?
Potrebbe essere il ciclone che spazza via tutti i vecchi politicanti, partiti compresi. Occhio al PD!
Partiti e movimenti sono importanti, non scherziamo.
L’articolazione dell’intermediazione è il sale della democrazia.
Piuttosto direi che, oltre a Ada Mantovani, vedrei bene in squadra Patrizia Maesani.
E perché non entrambe?
Questa è una bella notizia.
Un’opportunità da non sprecare.