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Minori stranieri non accompagnati, Rapinese: “Lo Stato fa blabla, i Comuni si girano dall’altra parte. Accoglienza in parrocchia, non basta una coperta”

“Lo Stato fa blablabla e gli altri Comuni si girano dall’altra parte”. E’ stato molto duro il sindaco di Como, Alessandro Rapinese, questa sera ospite del consueto appuntamento del venerdì in diretta su Etv. La prima domanda della giornalista Michela Vitale ha messo al centro un problema che la città affronta da moltissimo tempo: l’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati. Ne abbiamo, peraltro, parlato oggi con l’intervista al parroco di Rebbio e Camerlata, don Giusto Della Valle: Emergenza minori non accompagnati a Rebbio. Appello di Don Giusto: “Da noi più di 40, abbiamo bisogno di volontari”.

Spiega la conduttrice: “Quella dei minori stranieri non accompagnati è un’emergenza continua gestita dal Comune. Il prefetto è intervenuto oggi dicendo che chiederà collaborazione anche agli altri Comuni del territorio”.

Risponde il primo cittadino: “E’ un tema che vede impegnatissimo e in prima linea il Comune di Como, stiamo gestendo un carico per responsabilità evidenti a livello nazionale che vede l’amministrazione esposta nella gestione dei minori stranieri non accompagnati come non dovrebbe essere. Nel senso che dovrebbero essere accolti in strutture governative, così dice la Legge, e noi dovremmo essere semplicemente d’ausilio alle strutture governative”. E sottolinea Rapinese: “La verità è che in strutture governative non ci va nessuno e solo l’anno scorso noi ne abbiamo accolti più di 500, lo Stato qua non c’è. Nel 2019 ne abbiamo accolti 174, nel 2020 190, nel 2021 258, nel 2022 549. E qua lo Stato non c’è e il Comune di Como è abbandonato, è un tema che in questo momento rappresenta un allarme”.

Aggiunge: “Devo dire che come sindaco, nel silenzio perché sono tematiche che stiamo affrontando con enorme preoccupazione da oltre un mese, stiamo cercando di stimolare tutti i soggetti che ci possono aiutare a farlo. A cominciare dallo Stato che non c’è, fa blablabla a livello centrale, dovrebbero accoglierli loro. Però con l’Ente Comune di Como non contribuisce alla gestione di questa emergenza incredibile, di fatto abbiamo a che fare con dei minori, di fatto la responsabilità è in capo al Comune. Così è facile, dire grandi paroloni sull’accoglienza, non fare nulla e lasciare i Comuni in difficoltà. Bene ha fatto il prefetto, uno degli interlocutori con cui interagiamo quotidianamente, a dire che è una responsabilità che deve essere condivisa con gli altri Comuni che si voltano dall’altra parte. Perché sono tutti capaci di dire ‘sì, aiutiamo il Capoluogo’. Tutti parlano di accoglienza, tutti tra gli oltre cento Comuni ma loro non hanno neanche una minima frazione del nostro problema e quando è il momento di rivoltare le maniche girano la faccia dall’altra parte e lasciano Como da sola. Da Como tutti i Comuni dell’hinterland pretendono collaborazione e non danno uno spillo, e bene ha fatto il prefetto a porre il tema anche perché è la norma stessa che lo dice tant’è che ci sono passaggi che abbiamo fatto nel silenzio, visto che è un tema delicato, e continueremo a farlo nelle opportune sedi, questa è un’emergenza”.

Dice Vitale: “C’è anche una rete di volontariato che vi supporta, ci sono le parrocchie che stanno facendo, una in particolare, quella di Rebbio che ha numeri importanti”. Replica il sindaco: “Attenzione però, la norma parla di una certa tipologia di accoglienza, non basta dare una coperta. E non è nel rispetto della norma la coperta. La verità è che ci avalliamo di cooperative strutturate e non c’è più un posto. L’ultima comunicazione che abbiamo fatto è stata a oltre 70 operatori, nessuno ha più un posto e noi tutti i giorni veniamo contattati dalla questura che ci dice: ?C’è un altro minore straniero non accompagnato, ah è responsabilità del Comune’. E’ veramente una situazione paradossale con un accordo nazionale sciagurato che fa arrivare tutti quelli che arrivano dalla Svizzera a Como, perché a Como? Perché nel nostro comune? E’ facile fare accordi così. C’è bisogno che qualcuno oltre al Comune di Como rivolti le maniche e dica ‘ci sono’. Ribadisco, l’accoglienza ha requisiti ben precisi e non può essere fatta da chiunque, in qualunque modo”

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3 Commenti

  1. ha semplicemente ragione, i governi non hanno mai fatto nulla per fermare l’invasione ( incluso l’attuale)non li sanno gestire e scaricano tutti sui comuni.

  2. Rapinese Sindaco non ha completamente torto, tuttavia dopo che ci ha detto che è colpa dello Stato, (intende il Prefetto, qualche ufficio particolare, la lagislatura vigente, il Governo? Mah…); dopo che ha detto che è colpa degli altri Comuni egoisti e dopo che constata che le Associazioni sono solo in grado solo di distribuire coperte e poco più, la domanda è d’obbligo. Ma Rapinese Sindaco cosa sta facendo per trovare una soluzione? E poi, Don Giusto ha chiesto volontari o ha chiesto aiuto al Comune? Da quel che si legge ha chiesto volontari e non un Rapinese Sindaco volenteroso? Su quello meglio sorvolare soprattutto quando i volenterosi sono alla perenne ricerca di pubblicità a buon mercato……….e sempre e costantemente senza contraddittorio. 😊

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