Ancora nell’ultima seduta di consiglio comunale, il sindaco di Como e la sua lista hanno bocciato senza appello la mozione presentata da Svolta Civica per “individuare delle zone pubbliche da mettere a bando in concessione ad aziende che promuovano la mobilità con monopattini”. Parere negativo e stroncatura al momento del voto. Eppure l’azienda islandese Hopp guidata dall’amministratore unico Thorsteinn Magnusson, che a Como ha fornito (o almeno ha tentato di fornire) il servizio e che da poco ha dovuto ritirare tutti i mezzi ancora presenti, tende la mano all’amministrazione e punta a un ripensamento globale del progetto che sarà suddiviso in più punti. L’intenzione dei privati è riuscire a presentarlo rapidamente al sindaco Rapinese.
I mezzi in città erano stati tolti per l’assenza di regole e per la presenza di monopattini lasciati spesso in zone improbabili di Como, tanto che l’Amministrazione, ormai diversi mesi fa, aveva annunciato la volontà di riproporre il servizio ma dopo un bando pubblico che prevedesse l’assegnazione di zone specificamente dedicate al servizio. E, proprio da qui, Hopp Italia riparte. “Siamo in totale accordo con il sindaco Alessandro Rapinese sulla necessità di avere norme dettagliate e infatti stiamo realizzando un regolamento minuzioso per la città di Como con una lunga serie di indicazioni per poter continuare con l’attività”, spiega Lara de Stefano, comasca e manager dell’azienda islandese da poco. Primo elemento, i parcheggi. “Hopp vuole chiedere ai privati e alle aziende di Como che hanno parcheggi se è possibile riservare uno spazio per i monopattini potendo poi avere in cambio l’utilizzo dei mezzi gratis per 20 minuti – spiega la manager – inoltre stiamo contestualmente realizzando una mappa della città dove trovare i monopattini e dove lasciarli dopo l’utilizzo”.
Altro elemento significativo, la velocità dei mezzi, non di rado finita al centro di polemiche soprattutto per le vie affollate del centro storico. “La nostra volontà è quella di ridurre la velocità a 5 chilometri orari e consentire l’uso dei mezzi solo in certe aree della città. No, per esempio, alla Napoleona, sì, sul lungolago e in città murata. Per noi Como, visto l’alto potenziale turistico, è una realtà molto importante”.
Inoltre è prevista un’ulteriore novità che riguarda i sistemi di protezione. “Forniremo nei prossimi mesi, se sarà possibile riprendere il servizio, dei caschetti agli utilizzatori. In altri Paesi, come ad esempio la Spagna, c’è già l’obbligo di indossare il casco. Dunque c’è un’attenzione particolare per chi userà i monopattini”, spiega sempre Lara de Stefano.
Quella di Hopp Italia vorrebbe dunque essere “una nuova ripartenza in perfetta sintonia con l’Amministrazione e i cittadini. Se poi, come aveva annunciato il sindaco Rapinese, dovesse essere previsto un bando, noi saremo assolutamente lieti di partecipare perché quella comasca è per noi una realtà strategica. Inoltre, dai dati raccolti nei mesi in cui siamo stati operativi, abbiamo visto che il servizio piaceva e che veniva utilizzato, quindi siamo assolutamente pronti per una nuova, eventuale, ripartenza se si riuscirà a trovare un’intesa”. Un primo passaggio per partire – letteralmente – con il piede giusto potrebbe essere un faccia a faccia tra le parti: “Cercheremo di organizzare un incontro tra il nostro amministratore e il sindaco”, conferma infatti la manager dell’azienda.
Un commento
Persino un islandese di ghiaccio si perderebbe in un incontro con il nostro sindaco.