“Il 12 luglio intorno alle 7.30 della mattina si è scatenata una tempesta di acqua e vento. Il Monte Goi ne ha subito gravi conseguenze piante sradicate, spezzate e abbattute (le foto non rendono per cosa è successo). La protezione civile ( un grosso grazie) ha aperto la strada verso la baita e tramite gli elicotteri I tecnici hanno riattivato i ripetitori”. Così racconta Luca Gaffuri, ex consigliere regionale e comunale, notissimo esponente dei dem e residente ad Albate, quartiere dove appunto insiste il monte. Segnala Gaffuri: “Resta una situazione di potenziale pericolo in caso di piogge forti (già nelle settimane successive fango e sassi sono scesi ad Albate lungo la via Alla Zocca e sono arrivati alla strettoia di via Sant’ Antonino) e incendi (negli ultimi anni un paio di volte hanno interessato il Monte Goi)”.
Quindi conclude: “È fondamentale un accordo tra Parco della Spina Verde, Comune di Como e privati per la rimozione dei tronchi e rami caduti e la successiva piantumazione (il Comune di Como dovrebbe piantare un albero per ogni nuovo nato e potrebbe oltre a sostituire le piante morte delle vie cittadine ripristinare il bosco del Monte Goi). Anche i sentieri minori che portano al Sass de la Stria, alla palestra di roccia aperta in periodo Covid da alcuni alpinisti locali e il collegamento con Lora dovrebbero essere riaperti al più presto. È necessario assicurare la pulizia dei tombini occlusi di via Alla Zocca”.
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