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Morte di don Roberto, Butti e l’inferriata anti-senzatetto della Lega: “Quale grata avrebbe fermato l’omicidio?”

A poche ore dal brutale omicidio che ha visto la morte di don Roberto Malgesini, arrivano le parole del deputato comasco di Fratelli d’Italia, Alessio Butti.

Omicidio a Como in piazza San Rocco: ucciso il parroco don Roberto, il prete degli ultimi

Numerosissimi gli interventi in queste ore. In particolare le parole di Matteo Salvini si sono fatte notare per immediata durezza, scatenando molte contestazioni.

Omicidio don Roberto, Salvini: “Ringraziato a coltellate”. Sindacati: “Non strumentalizzare”. Braga: “Nessuno speculi”

Così Butti che offre un ampio ragionamento circa la sicurezza e la questione sociale connessa al tema dei migranti e dei senzatetto con una punta, nemmeno troppo suggerita, di polemica nei confronti della Lega che, come noto, chiede al Consiglio comunale di Como di approvare una mozione per l’installazione di un’inferriata anti-senzatetto tra le colonne dell’ex Chiesa di San Francesco.

Ecco l’intervento del leader lariano dei meloniani:

Un omicidio. Un sacerdote, attentissimo alle condizioni degli ultimi, è stato ucciso da un immigrato che sembrerebbe irregolare (con provvedimento di espulsione a carico ma non eseguito…da verificare)e con problemi psichici. Da due anni dico, spiego e scrivo che, in mancanza di decisi interventi di ogni autorità competente, la “situazione accoglienza” rischia di scivolare sul piano inclinato della rassegnazione, della superficialità e dello slogan e quindi dell’allarme sociale.

Risalire, poi, è sempre più dura. Ho invocato l’intervento delle autorità sanitarie per la presa in carico del disagio psichico – molto più diffuso di quanto si pensi – degli stranieri presenti in città. Ho invitato le autorità di governo a procedere con l’espulsione/rimpatrio degli irregolari. Se fosse accertato che l’assassino non solo è irregolare ma con a carico anche provvedimenti di espulsione NON eseguiti…ci sarebbe da punire qualche responsabile .Ho chiesto al comune un maggior controllo dei fenomeni evitando il degrado umano e cittadino dei portici.

A proposito, quale grata avrebbe fermato l’omicidio? La questione è ampia, articolata, complessa. Il prefetto, quale massima autorità di governo sul territorio, intervenga con immediatezza convocando tutti i livelli istituzionali per decidere chi deve fare cosa, come e quando. Magari dia un’occhiata anche alle proposte che da un paio di anni avanzo insieme a molti altri e risolva il problema del quartiere di San Rocco, trasformato in “uno stato nello stato”. Una preghiera per il povero sacerdote e chiarezza su tutta la vicenda. Immediata.

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