La poesia salverà il mondo? No, lo sporcherà (almeno fatta così). Questo, in sintesi, il pensiero di Anna Ballerini, presidente dell’associazione Per Como Pulita da anni impegnata nella lotta al degrado dei muri cittadini.
“Non ho niente contro questo Movimento e non sono intollerante verso la poesia. Ma si tratta comunque di affissioni abusive e non possiamo giustificarle solo perché si tratta di versi. Creano comunque degrado. Perché è cultura allora dobbiamo chiudere un occhio? Ci deve essere un limite”.
QUI ABBIAMO RACCONTATO I POETI DI STRADA
I poeti non sono estinti, anzi. Cercateli sui muri di Como: “E’ un atto di bellezza”
E qual è il limite?
Che queste cose non si fanno, indipendentemente dal contenuto perché deturpi la casa di qualcun altro
Però spiegano che la colla che utilizzano (acqua e farina) si sciolga molto facilmente
Si, però restano comunque attaccati dei residui di carta che vanno tolti con la spatola e nel farlo, spesso, il muro si rovina.
Ma, per scelta, incollano le loro poesie su muri già rovinati dai graffitari.
Sono però allo stesso livello di un graffito perché mettono comunque qualcosa dove non dovrebbero. Se tutti si mettessero a fare una cosa del genere sarebbe l’anarchia. Vedere i volantini di qualunque tipo appesi in giro per la città o sulle vetrine dei negozi vuoti crea una sensazione di degrado, che è quella contro cui noi combattiamo da anni.
Un commento
Con tutto il rispetto per il cosiddetto “decoro” ritengo che sia molto diverso leggere una poesia, appesa ad un muro, che magari ti fa pensare o suscita in te una sensazione di bellezza, dal dover “ammirare” scritte spesso sgangherate od offensive.
Credo che, per quanto il contesto sia diverso e confidando di non essere frainteso, il pedissequo rispetto delle regole non abbia mai prodotto qualcosa di degno d’essere ricordato.