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Vivai e negozi di fiori, caos totale. Regione Lombardia smentisce il governo: “Qui restano chiusi. Vendita solo online”

E’ sempre più caos sull’apertua (o meno, secondo Regione Lombardia) dei punti vendita al dettaglio per fiori, piante e semi. Mentre il governo, con nota ufficiale che riproduciamo nell’immagine qui sotto, li inserisce tra le attività aperte (posizione sposata anche da Coldiretti), ora Regione Lombardia dice esattamente il contrario.

Regione Lombardia, come detto, la pensa diversamente.

E comunica che: “In ottemperanza dell’ordinanza regionale del 21 marzo che ha introdotto limitazioni ancora più stringenti per contrastare la diffusione del coronavirus, sul territorio regionale l’attività floricola e di florovivaismo è ammessa soltanto per quanto riguarda la produzione e la vendita a domicilio, essendo il comparto assoggettato alla produzione agricola – recita la nota ufficiale – Non è invece ammessa, in Lombardia, l’apertura dei punti vendita al dettaglio”.

Sempre stando alla nota regionale “sono sospese anche le attività di manutenzione del verde urbano, essendo chiusi tutti i cantieri. Fermo restando gli interventi urgenti legati alla sicurezza delle persone e alla circolazione stradale. Si rinnova pertanto l’invito alle amministrazioni comunali a rispettare queste normative salvaguardando le disposizioni contrattuali in essere con le imprese florovivaistiche”.

La risposta ufficiale del governo alla richiesta delle attività e di Coldiretti, ieri (e tuttora sul sito ufficiale) erano diametralmente opposte, tanto da far infuriare più d’un sindaco. Quello di Erba, ad esempio.

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“In Lombardia – ribadisce però Fabio Rolfi, assessore regionale lombardo ad Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi – è necessario un regime più ristretto sull’apertura dei punti vendita in considerazione dell’emergenza sanitaria. Nel frattempo – ha aggiunto – è fondamentale sostenere la filiera della produzione”.

“Scriverò a Federdistribuzione – ha concluso Rolfi – per chiedere di posizionare nei supermercati fiori e materiale da giardinaggio solo di provenienza italiana per consentire alla filiera del florovivaismo, anche della Lombardia, di avere una valvola di sfogo importante durante l’emergenza coronavirus”.

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7 Commenti

  1. Salve io sono una azienda agricola produco piante e fiori in vaso . Vorrei una spiegazione come mai la grande distribuzione può vendere piante e fiori io che li produco non lo posso vendere ma le devo buttare chiedo al nostro governo è regolare? Per la più o già pagato riscaldamento acqua concime ammendante vasi e il mio tempo chi mi rimborsa questi soldi a dire poco è vergognoso voi del governo però a fine mese lo stipendio lo portate a casa e io cosa do da mangiare alla mia famiglia. State rovinando tutti i produttori Italiani

  2. Buongiorno. Io ho un azienda agricola florovivaistica. E sono ovviamente chiuso. Solo io ed il mio socio lavoriamo all’interno per mantenere vive le piante esistenti e rinvasare quelle stagionali che avevamo già acquistato o prodotto , in attesa di una più sicura apertura a fine aprile od a maggio.
    Chiaro che tra Marzo ed Aprile perderemo il 40 % del fatturato annuale e forse altro lo perderemo a Maggio. Ma spero di tenermi la salute. Il resto si aggiusterà in qualche modo.

  3. Cimplimenti, intanto noi piccoli negozi, chioschi e simili moriremo mentre altri “ grandi” continueranno a poter vendere e guadagnare. Gia si e perso e buttato via migliaia di euro dalla festa della donna, la merce che avevo ho dovuto regalarla e buttarla perche costretto a chiudere. Non mi sembra normale che io debba perdere tutti i miei risparmi in questa maniera!!

  4. Buonasera, ho un vivaio in Lombardia,credo sia molto più sicuro venire da noi a comprare i fiori, piuttosto che andare da un tabaccaio a prendere sigarette,(sono una fumatrice),noi abbiamo una superficie molto ampia,quasi tutta all’aperto,mentre invece un tabaccaio ha pochi metri e tutti al chiuso.io vendo al pubblico, e lavoro tre mesi :marzo aprile.maggio,se non possiamo aprire ,come andiamo avanti?ci facciamo assumere dalla grande distribuzione a fare i fioristi?

    1. Se vuole siamo disponibili a intervistarla, vista il tema che fa molto discutere. La sua posizione sarebbe interessante. L’ideale sarebbe una videointervista di 5 minuti via Skype. Ci faccia comodamente sapere anche qui, grazie mille.

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