La Prossima Como, attraverso la voce di Luigino Nessi, chiede maggiore tutela per gli stranieri che “ogni giorno come da tanti anni, specie al mercoledì” si assiepano davanti alla Questura in viale Roosevelt “per sapere, per presentare, per ottenere i loro documenti e il riconoscimento di loro diritti”.
“Tante persone vicine, quasi ammassate, uomini, donne con bambini; cosa grave specie in questo tempo di obbligo di distanze a causa la pandemia – scrive Nessi – Così da anni, senza che si sia cercata una soluzione che renda questo momento, importante per la vita futura di tanti e tante, accogliente con la speranza che diventi anche sereno e felice. La grave situazione si presenta in qualsiasi condizione climatica sempre, sotto il sole, sotto la pioggia, magari con la neve”.
Nessi ricorda che “questa situazione era stata oggetto di una mozione condivisa da maggioranza e opposizione già durante la prima Giunta Bruni. Quanto tempo è passato, e nulla è stato fatto; mercoledì scorso c’era una tenda, la scorsa settimana sotto la pioggia un gazebo; minimi tentativi per rendere meno disagevoli le lunghe attese. Servirebbe un luogo più grande, procedure più snelle”.
“Penso – conclude Nessi – che assicurare finalmente un modo per rendere più accogliente l’attesa di queste persone, già in ansia e in attesa di risposte sul riconoscano di diritti, sia una cosa che ricoscerebbe dignità alle persone e qualificherebbe la civiltà delle istituzioni, del nostro Paese, della città. Chiediamo al Prefetto, al Questore, al Sindaco attenzione per un luogo e importante per le persone che giungono da Paesi lontani”.
Un commento
Giusto, dimostra la mancanza di senso civico della città.