E’ un flusso potenzialmente infinito. Una biblioteca di Babele dove perdersi per giorni, notti, settimane, dove la sola azione della scelta, ancor prima della visione, è un atto di gratificazione, di ricerca, di amabilissima esplorazione fra inesauribili scaffali digitali.
Dio benedica chi ha inventato lo streaming: Netflix, Infinity, Now, Amazon Prime, Rai Play il florilegio di servizi Tv online, tra serie e film, non ha fine e sta ricodificando, da anni, tempi e modi della fruizione.
Scagli la prima pietra chi, almeno una volta, allo scoccare della mezzanotte e alla pubblicazione dell’amatissima serie non ha schiacciato Play ben sapendo che di li alle successive 12 ore le uniche interruzioni concesse sarebbero state quelle per i pit-stop fisiologici e, al massimo, per nutrirsi (ma in fretta).
Ogni fenomeno sociale, mediale è un fenomeno che impatta e modifica stili di vita e abitudini. Lo ben sa Valentina Cavallaro, Olgiatese, iscritta alla Facolta di Economia della Bicocca. “Io e altre due compagne, Angela Papa e Ludovica Burgese, stiamo seguendo International-Economics all’interno del quale c’è il corso di econometria, materia in cui la statistica di applica all’economia”. In vista dell’esame è previsto un progetto. “Un progetto libero. Così chiacchierando fra noi, appassionate di serie tv, ci siamo chieste quanto servizi come Netflix, che permettono di avere tutto e subito stiano impattando sul tempo degli studenti. Avere tutte le puntante a disposizione fa perdere la cognizione del tempo, noi lo sappiamo bene”. Così, tra i serio e il faceto: “Abbiamo elaborato il questionario per comprendere quanto davvero lo streaming possa condizionare i risultati universitari. Non abbiamo un’idea di partenza, stiamo aspettando i risultati”.
Esiti che, ovviamente, pubblicheremo anche su ComoZero.
Link al questionario
NETFLIX – l’impatto sulla prestazione dello studente universitario