“La gestione dell’asilo nido di Lora sarà affidato ad una cooperativa da settembre 2022, con conseguente trasferimento degli operatori su altre sedi”.
Così le segreterie della Funzione pubblica di Cgil, Cisl e Uil, oltre alla Rsu Cgil a Palazzo Cernezzi, scrivono in una nota durissima, in cui spiegano: “Ricordiamo che l’amministrazione comunale governata da Landriscina aveva approvato con deliberazione di consiglio comunale l’affidamento dell’asilo nido di Lora a terzi a giugno 2021, ora a distanza di un anno e con una nuova amministrazione l’asilo sarà esternalizzato. Nessuna comunicazione formale è stata fatta alle organizzazioni sindacali e alla Rsu (nonostante quanto previsto dal contratto collettivo nazionale), è il personale a segnalarci che a settembre sarà assegnato ad altre sedi”.
Così il sindacato si rivolge sia al sindaco Rapinese che all’assessore Roperto: “Chiediamo alla nuova giunta, al sindaco Rapinese di fermare immediatamente l’esternalizzazione del nido di Lora, di incontrarci, e riteniamo necessario aprire un tavolo di confronto con l’amministrazione. E’ importante che l’amministrazione si esprima in merito essendo frutto di scelte gestionali fatte da parte della precedente amministrazione. Chiediamo all’assessora Roperto di incontrarci e di chiarire quale sia il progetto futuro sul servizio”.
Insomma a iter ampiamente avviato la Camera del Lavoro continua a ribadire contrarietà e chiede un netto passo indietro, evidenziando: “Come affermato già in passato, anche con amministrazioni di colori diversi, siamo contrari a questa politica di esternalizzazione a lungo termine e senza prospettive di tutela dei servizi pubblici. Ricordiamo che questa modalità determina per il personale che opera nel servizio una condizione contrattuale (sotto il profilo economico e normativo) molto più svantaggiosa e precaria, con evidente dumping contrattuale subito dal personale che opera nel servizio, insomma si impoverisce chi lavora”.
La conclusione: “Riteniamo in questo momento storico inaccettabile una scelta di questo tipo. Il sistema educativo pedagogico comunale, rivolto alla prima infanzia, è un servizio fondamentale per tutta la cittadinanza e non può avere quale obiettivo il guadagno dei privati a discapito dell’attenzione ai bisogni dei bambini, delle famiglie e delle condizioni di lavoro del personale”.
5 Commenti
I sindacati fanno tutto fuorché tutelare il lavoro e i lavoratori, sono solo dannosi e ridicoli
La scelta di esternalizzare il servizio mensa, attività no-core per un asilo nido, ci può anche stare. L’averlo fatto senza informare il Sindacato, invece, non si può fare. Tutti i CCNL prevedono una procedura di attivazione di queste operazioni che comporta, oltre a garanzie per i lavoratori, anche la comunicazione al Sindacato. Nel diritto di lavoro la forma è quasi più importante della sostanza. In caso di ricorso al Giudice sarà difficile per l’Amministrazione non avere problemi se non riesce a dimostrare che l’iter è stato rispettato. Il rischio è l’annullamento del provvedimento con tutte le complicazioni del caso. C’è chi ha paura a firmare una proroga perché vede un suo pericolo personale e invece c’è chi attiva un’operazione del genere perché gli unici rischi sono a carico dell’Amministrazione? Mah..
Bravissimo Gelindo, dobbiamo privatizzare tutto il possibile. Ma non pagare tasse, il pubblico non deve esistere. Ognuno si arrangi con i propri mezzi. Non siamo beneficienza. Solo scuole Ed enti Privati e Cristiani. Il sindaco finalmente comprende, mi spiace che dialoghi con il sig. Cantoni.
Basta con i “tavoli” inutili e pretestuosi. Basta con la difesa corporativa e la visione limitativa del mondo del lavoro a vantaggio dei soli garantiti e iscritti. Il sindacato (tutto il sindacato) per essere credibile dismetta il suoi ruoli di azienda commerciale di servizi e di tutela dei garantiti e inizi a occuparsi seriamente di lavoro tutelando anche chi non lo è. Essendo note a tutti le difficoltà di assumere personale da parte delle amministrazioni pubbliche, il Comune in questo caso ha fatto benissimo a esternalizzare il servizio a tutela dell’utenza.
La CGIL a Como (adesso) conta come il due di picche a briscola.