Lo scorso 27 maggio c’è stata la Conferenza dei Servizi per il nuovo stadio Sinigaglia da cui è emersa, come anticipato dalla collega Michela Vitale di Etv, la doppia allerta sia sul fronte piano economico che delle dimensioni.
Ebbene, oggi possiamo entrare ulteriormente nel dettaglio poiché abbiamo ottenuto e potuto leggere il parere della Soprintenenza Archeologia e Belle Arti, vale a dire il Ministero della cultura. Il carteggio fa riferimento “alla documentazione inoltrata dal Comune di Como, pervenuta da parte della società Como 1907 srl e contenente il documento di fattibilità tecnico economica delle alternative progettuali per il progetto di riqualificazione dello stadio Sinigaglia di Como”.
Dunque, dopo una lunga e doverosa premessa storico architettonica (sotto trovate il documento integrale) la Soprintendenza evidenzia come un trasferimento della struttura non sia necessario e ammette “una pur consistente trasformazione con il mantenimento dell’impianto nel sito attuale”. Si legge:
“[…] Coerentemente con quanto anticipato nel corso degli incontri propedeutici alla presentazione del Documento di fattibilità delle alternative progettuali, ritiene che, a fronte del circoscritto valore intrinseco dello stadio attuale come oggetto di tutela culturale, sia perseguibile una strategia di tutela che non richieda la delocalizzazione dello stadio ma ne ammetta una pur consistente trasformazione con il mantenimento dell’impianto nel sito attuale. Negli anni questo ufficio, approvando le trasformazioni dettate dalle contingenze evidenziate dal comune di Como e dalla società calcistica concessionaria dell’impianto, ha sollecitato un generale progetto di riqualificazione che avesse l’obiettivo di restituire coerenza e qualità architettonica all’impianto stesso. Coerenza e qualità che, a partire dalla proposta avanzata dalla Società, dovrà essere perseguita nel rispetto delle seguenti osservazioni e indirizzi volti a riequilibrare l’impatto del nuovo stadio rispetto al contesto monumentale e paesaggistico di cui è parte […]”.
Vediamo dunque le osservazioni perché sono molto dettagliate ed entrano nel merito delle altezze, oggetto di ampia discussione pubblica negli ultimi mesi:
A – le strutture di nuova costruzione dovranno essere ricondotte ad una chiara simmetria sia nell’articolazione planimetrica che nello sviluppo degli alzati, con una significativa riduzione del volume di nuova costruzione che consenta:
- di conservare e valorizzare il viale che conduce al monumento ai caduti con una integrazione del patrimonio arboreo che ne ricostituisca l’immagine unitaria e ne consenta una schermatura significativa;
- di conservare e valorizzare il viale che conduce al monumento ai caduti con una integrazione del patrimonio arboreo che ne ricostituisca l’immagine unitaria e ne consenta una schermatura significativa;
- di eliminare le alterazioni di quota nella tribuna nord in modo da conservare una vista da e verso il lago e le sue rive più simile a quella che costituiva elemento qualificante dello stadio originario, e del suo inserimento nel contesto paesaggistico di riferimento;
- prevedere parziali varchi liberi nelle tribune nord, est ed ovest o nei punti di intersezione delle stesse, che aprano alle visuali verso la zona di Cardina, verso Brunate e verso il parco Spina Verde.
Date queste “premesse” ecco i passaggi centrali circa le altezze:
B – in particolare si ritiene necessario che siano osservati i seguenti limiti:
- per la tribuna est: la nuova costruzione dovrà limitarsi a contenere la sola tribuna e gli eventuali spazi di distribuzione e accesso per i tifosi; il limite del sedime della nuova tribuna dovrà essere compreso entro l’impianto al suolo della curva esistente, in modo da lasciare integro il viale esistente, compresi gli esemplari arborei esistenti sul lato ovest che dovranno essere conservati ed eventualmente integrati con altri esemplari simili per specie. L’arretramento del nuovo corpo di fabbrica dovrà essere pari ad almeno 15 metri dal bordo del marciapiede esistente; l’altezza della copertura dovrà essere contenuta entro i 16 metri, riducendo quella prevista in progetto pari a circa 22 metri;
- per la tribuna nord: le nuove costruzioni dovranno avere una unica copertura complanare (alla quota massima di 16 metri dalla quota stradale) che eviti le scalettature previste dal progetto; lungo viale Puecher dovrà essere previsto un viale alberato con esemplari di grandezza almeno secondaria;
- per la tribuna nord: le nuove costruzioni dovranno avere una unica copertura complanare (alla quota massima di 16 metri dalla quota stradale) che eviti le scalettature previste dal progetto; lungo viale Puecher dovrà essere previsto un viale alberato con esemplari di grandezza almeno secondaria; per la tribuna sud: il limite della nuova costruzione prevista dal progetto è ammissibile ad eccezione dell’altezza della copertura che dovrà essere, come per le altre, pari a circa 16 metri
dalla quota stradale.
Viene poi presa in esame la questione dell’autosilo al Pulesin (per cui si è già costituito un comitato di residenti) e la posizione espressa è ancora chiarissima:
Si evidenzia fin da ora la criticità che può derivare dalla costruzione del parcheggio di via Bellinzona, per la sua prossimità al parco di villa Olmo e, in generale, per la prossimità ad una zona che per la sua attrattività è spesso congestionata dal traffico.
Dovrà comunque essere censita e valutata la presenza del patrimonio arboreo dell’area di via Bellinzona, che costituisce elemento qualificante del comparto e per il quale dovrà essere prevista una adeguata reintegrazione con esemplari di grandezza almeno secondaria e in funzione di filtro, con particolare intensità nella parte (ora a parcheggio) verso strada.
In questo senso risulta ancora più illuminante rileggere l’intervista rilasciata dallo storico ex super dirigente di Comune e Provincia, Giuseppe Cosenza, al nostro Fabrizio Barabesi: Nuovo stadio a Como? “Sì ma non così, vi spiego perché”.
ECCO IL DOCUMENTO COMPLETO NELLA GALLERY SFOGLIABILE