“Non si ritiene ammissibile la partecipazione dell’associazione Legambiente, in quanto il progetto proposto non comporta incidenze ambientali significative”. Quando nella sede comasca del sodalizio, il circolo Legambiente di Como Angelo Vassallo, hanno letto questo specifico passaggio contenuto in una risposta del Comune di Como devono quantomeno essere saltati sulle sedie tanto che poi hanno bollato la motivazione come “assurda”.
Passo indietro. Nell’ambito delle procedure amministrative in corso in vista della realizzazione del nuovo stadio Sinigaglia, il circolo di Legambiente Vassallo ha fatto due cose. Dapprima una richiesta di accesso agli atti cui è stato detto no per motivi di riservatezza. La seconda invece è stata la domanda di partecipazione all’iter del procedimento, in particolare alla Conferenza dei Servizi, “ai sensi dell’art. 9 della L. 241/90 in qualità di associazione riconosciuta a livello nazionale come “portatrice di interessi pubblici o diffusi”. E si tratta di una cosa assolutamente normale che avviene sempre in occasione di grandi o comunque significative opere che impattano sul tessuto ambientale di una città (soprattutto in zone iper vincolate come quella del Sinigaglia). E non è strano, anzi, che proprio Legambiente (così come altre associazioni) chieda di partecipare al confronto.
La risposta del Comune al sodalizio è stata questa:
Con riferimento alla conferenza di servizi preliminare indetta nell’ambito del procedimento in oggetto, non si ritiene ammissibile la partecipazione dell’associazione Legambiente, in quanto il progetto proposto non comporta incidenze ambientali significative, né ricade in ambiti soggetti a procedure di VIA, VAS o AIA. Non risultando coinvolti profili ambientali rilevanti, l’interesse diffuso tutelato dall’associazione non appare direttamente attinente al procedimento in corso, ai sensi degli artt. 14-bis e ss. della L. 241/1990.
Non risultando coinvolti profili ambientali rilevanti, l’interesse diffuso tutelato dall’associazione non appare direttamente attinente al procedimento in corso, ai sensi degli artt. 14-bis e ss. della L. 241/1990.
Per il Comune dunque l’operazione nuovo Sinigaglia (di cui al momento peraltro si conosce pochissimo) non impatta significativamente sull’ambiente.
“Entrambe le richieste – evidenzia il presidente di Legambiente Enzo Tiso – sono state rigettate. La prima con una motivazione di riservatezza che si fatica a comprendere dal momento che parti significative del progetto sono già state diffuse a mezzo stampa, dove tutti abbiamo visto i rendering e letto molteplici articoli e interviste. In pratica tutti ne possono parlare ma, senza vedere il progetto completo! La seconda richiesta è stata rigettata con una motivazione che ci appare assurda“.
E aggiunge: “Dobbiamo quindi prendere atto che secondo il Comune di Como la realizzazione di una nuova zona commerciale e ricettiva a poche decine di metri dal lago e un nuovo autosilo per 400 posti auto in una zona ad alta intensità di traffico (entrambi parte del progetto così come diffuso dai media) non abbiano alcun impatto ambientale. Ovviamente noi pensiamo che l’impatto ambientale ci sia eccome e per questo riteniamo fondamentale che il Comune apra un confronto trasparente su questo progetto e lo faccia ora, durante l’iter decisionale, e non a cose fatte”.