Tra poesia e sincero dispiacere, l‘assessore al Verde del Comune di Como, Paolo Annoni, ha confermato una notizia nell’aria da tempo: uno dei due storico olmi di Villa Olmo – quello fronte lago, verso il lido – è in condizioni più che critiche e, pur dando ancora qualche segnale di vitalità, le speranze che possa riprendersi in tutto e per tutto non sono molte. Si tratta di una pianta-simbolo non soltanto del parco ma anche della città di Como, tanto che lo stesso assessore conferma che “oggi è un giorno triste per me: 5 maggio, Ei fu del Manzoni”.
Poi la notizia vera e propria: “C’è un olmo malato da tempo, è il numero 0069, ma continua ad affacciarsi e a guardare il lago. E’ un malato terminale purtroppo, lo hanno detto gli agronomi, è pure lui ai titoli di coda. Sta trascorrendo gli ultimi giorni nell’hospice del parterre di Villa Olmo dove riceve delle cure palliative”.
La pianta, spiega ancora l’assessore “ha dei tiranti che cercano di sorreggerlo, lo hanno ribattezzato “spelacchio”, senza foglie è proprio brutto. Un turista un giorno, mi ha chiesto perché tenerlo ancora lì, tra tanta bellezza, aiuole curate, il lago più bello del mondo, la Villa neoclassica, le statue, la fontana”
“Ho cercato di spiegare che nessuno toccherà quell’olmo fino al suo ultimo giorno di vita, perché a Como teniamo agli alberi, che sono loro stessi la vita e il nostro futuro. Ho spiegato che Villa Olmo si chiama così anche per spelacchio, che in realtà ha un cinquantina d’anni, più o meno la mia età. Ma che lui come gli altri alberi vincolati a livello paesaggistico e monumentale riceverà tutte le cure possibili – prosegue Annoni – Il finale della storia di oggi non è amaro, perché “spelacchio” è vivo e lotta con noi. Il settore parchi e giardini che ho l’onore di rappresentare fino a giugno ha commissionato una nuova perizia in febbraio. Gli esiti sono arrivati l’altro giorno. L’albero mostra ancora segni di vitalità. Ha delle belle foglie verdi che lo ricoprono. I trattamenti messi in atto finora, secondo l’agronomo, sono serviti, certo ne serviranno altri ancora”.
Il destino in prospettiva, però, sembra segnato: “Un albero, come ogni essere vivente, ha un suo ciclo vitale. L’olmo è alla fine, il processo non è reversibile, ma non verrà più chiesto di abbatterlo, non nel mio mandato almeno”.
Per quanto riguarda gli ultimi passi, aggiunge l’assessore, “verrà fatta una nuova valutazione a dicembre, nuovi trattamenti. Forza Spelacchio, tieni duro. Fallo per Como e un po’ anche per il tuo assessore improvvisato”.
4 Commenti
“Perché a Como teniamo agli alberi”
Assessore la prego.
Vada a vedere le decine di fallanze che ci sono. Vada a vedere come sono stati massacrati i ligustri di via Dante da potature infelici, inutili e dannose.
A Como degli alberi nulla importa e l ufficio di cui è assessore non funziona da decenni
Tagliato male per incapacità o metodo???
Sarebbe interessante sapere il parere della Magistratura a proposito.
Parere che è urgentissimo avere per la situazione dei bellissimi Tigli del lungolago PRIMA, E NON DOPO, CHE SIA TROPPO TARDI!!!
PARERE CHE È URGENTISSIMO ANCHE PER CAPIRE SE I LAUTISSIMI BONUS AI DIRIGENTI COMUNALI SIANO STATI MERITATI O MENO.
DA ULTIMO ASPETTIAMO SEMPRE DI SAPERE COME VERRÀ UTILIZZATO IL 1.000.000,00 DI EURO CHE IL COMUNE HA GIÀ INCASSATO PER L’AFFITTO PER UN MESE DI PARTE DIVILLA OLMO PER UN MATRIMONIO MULTIMILIONARIO E AGGIUNGO IO ASPETTIAMO DI SAPERE SE TALE SOMMA È IN LINEA COI PREZZI DI MERCATO O MENO!!!!
ASPETTIAMO FIDUCIOSI.
Allora teniamo Landriscina per sempre, beh è un Rianimatore. E’ esattamente la metafora della città lasciata da Lega FI e FdI. Se poi la lasciamo all’asfaltatore Rapi…., che potrebbe avere l’idea di fare un bel parcheggio di fronte a Villa Olmo. Comodo, semplice.
Ricordiamo come sia stato tagliato male quest’estate perchè ostruiva la vista del palco utilizzato per i concerti di metà luglio!