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Un anno dalla scomparsa di Roberto Bernasconi, il vescovo Cantoni: “Mi manca, in lui la carità non aveva orario”

Nel primo anniversario della scomparsa, ieri il cardinale Oscar Cantoni ha ricordato lo storico direttore della Caritas Diocesana, Roberto Bernasconi, durante la messa di suffragio. Di seguito, il testo integrale.

È già trascorso un anno dal transito al Padre, nel regno della luce e della pace, del nostro amatissimo diacono Roberto. Lo vogliamo ricordare con gratitudine per la persona che si è manifestata quando era tra noi, per il servizio diaconale che ha svolto a favore della Chiesa, dei poveri in particolare, per l’immagine di Cristo che egli ha saputo rivelarci.

Umanamente mi manca, come a tutti voi, per il suo carattere gioviale, per la sua attenzione verso tutti, per la sua capacità di accogliere le persone, tutte le persone, con amicizia e fiducia sincera. Con uno sguardo positivo verso tutti.

La carità in lui non aveva orario.  “Charite’ n’a pas d’heures” : era il cartello esposto a Lourdes, alla Cite’ Secours, nel pellegrinaggio dei giovani nel 1978, con Mons. Ferraroni. Non erano ancora fidanzati Laura e Roberto (o erano ai primi passi!)

Roberto c’era sempre. Su di lui potevo contare. Per ogni urgenza, per ogni incontro. Con quella costanza e fedeltà che può avere una persona dedicata a tempo pieno a servizio della Chiesa e del popolo di Dio. Sempre presente, sempre disponibile, attento alle situazioni del presente. Con un grande rispetto per tutti, a partire dai sacerdoti e dai suoi fratelli diaconi.

Aggiungo una caratteristica che mi colpiva in Roberto: la sua capacità di. mediare sempre e con tutti, di non contrapporsi polemicamente con le persone o con le istituzioni, la sua capacità di mettersi nei panni degli altri, per capire i loro bisogni, comprendere i loro ragionamenti e trovare punti comuni per poter costruire insieme.

Ho avuto la possibilità di ammirare la sua abilità nel non umiliare le persone, senza giudicarle per la loro arroganza, anche quelli che avevano la pretesa di avere ragione sempre e comunque.

Il diacono Roberto aveva il culto dell’amicizia. Era accogliente verso i deboli, i poveri, i fragili, gli ultimi. Non solo donava cibo e ristoro, ma diventava loro amico.

“Il tuo frutto è opera mia” ci ha detto la parola di Dio. questa sera attraverso il profeta Osea. Chi si lascia plasmare dalla Parola di Dio, chi si lascia rivestire di Cristo, porta frutto.

Chi è generato dallo Spirito Santo subisce una trasformazione interiore, così da venire a identificarsi con Cristo. Chi Segue la sua sapienza, gode dello stesso amore, per cui ama i fratelli con lo stesso ardore con cui Gesù ama il suo e nostro Padre.

Dal cielo Roberto ci sorride. Si accende in noi il desiderio di imitarlo.
Oscar cardinale CANTONI

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