“Ospedale Valduce, perché odi così tanto le biciclette?”. Il messaggio arrivato oggi alla nostra redazione da parte di un lettore è di quelli a metà tra il sorpreso e il deluso, un piccolo appello per chiedere una soluzione a un problema, sicuramente minore rispetto a tanti altri, che però è causa di disagio per tante persone che vogliono recarsi all’ospedale cittadino usando la bicicletta.
“Da quando è stato costruito il nuovo blocco dedicato alla sala d’attesa del Cup, sono state eliminate le utilizzatissime rastrelliere per le biciclette che si trovavano all’ingresso dell’ospedale su via Dante – scrive – così ora chi ha necessità di posteggiare il proprio mezzo per una visita è costretto a lasciarla sul marciapiedi che però, essendo stretto e utilizzato spesso da persone anziane o disabili che escono dall’ospedale, diventa difficile e pericoloso da percorrere”.
Un’alternativa semplice e sicura, però, ci sarebbe: il portico dell’autosilo di proprietà dello stesso Valduce, dall’altra parte della strada dove, però, è incomprensibilmente vietato parcheggiare le biciclette: “Questo sarebbe il posto ideale per posizionare le rastrelliere perché si trova proprio di fronte all’ingresso dell’ospedale ed è anche coperto in caso di maltempo ma, inspiegabilmente, è vietata la sosta di cicli e motocicli con tanto di cartello di rimozione forzata”.
Di qui l’appello del nostro lettore alla proprietà del Valduce, affinché si trovi una soluzione a questo disagio individuando uno spazio dedicato alla sosta delle biciclette: “In una città che punta a promuovere la mobilità leggera e a essere sempre più ‘bike friendly’, non poter raggiungere l’ospedale in bicicletta se non parcheggiandola sul marciapiedi a danno dei pedoni è davvero assurdo – conclude, infatti – spero sarà possibile trovare una soluzione a questo problema che sicuramente è di molti utenti a giudicare da quante biciclette erano parcheggiate nelle vecchie rastrelliere dell’ingresso”.
4 Commenti
Mi ero trovato anch’io spiazzato dall’assenza di una rastrelliera alternativa, occorrerebbe provvedere.
Similmente a quanto accade con l’ Esselunga di Camerlata, in cui è impossibile parcheggiare una motocicletta.
Ottima idea attrezzare l’area per parcheggiare bici e moto.
Io direi che è ovunque questo accanimento contro la mobilità leggera e a emissioni zero. Le stazioni ferroviarie ne sono l’esempio più importante. È chiaro che le biciclette non permettono al comune di incassare 2 euro l’ora per il posteggio e quindi I CICLISTI DEVONO ARRANGIARSI.