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Gonella (Confcommercio Como): “Troppe case vacanza e pochi affitti per i residenti? Si mettano paletti”

Confcommercio interviene sul tema dell’aumento delle strutture extralberghiere a Como e provincia (dalle case vacanza ai b&b, per citare i casi più noti). E’ Paola Gonella, presidente del gruppo specifico all’interno dell’associazione, a esprimere il suo punto di vista.

“Mi trovo nelle ultime settimane a leggere articoli confusi tra b&b, case vacanza e affitti brevi – esordisce Gonella – Bisogna innanzitutto distinguere fra le 3 categorie che sono tipologie di accoglienza diverse e normate le prime due dalla legge regionale, la terza dal codice civile. Questo è stato spiegato molto bene durante il corso tenuto dall’Associazione in questi mesi a cui hanno partecipato centinaia di persone. Distinguerei, inoltre, tra accoglienza in famiglia, come i b&b che accolgono nella loro abitazione di residenza i turisti e le case vacanza gestite a livello non imprenditoriale, da quelle gestite a livello imprenditoriale. Non dimentichiamo che dell’extra alberghiero fanno anche parte le foresterie lombarde, gli ostelli, i campeggi e gli agriturismi”.

“Da quando Confcommercio nel 2009 ha accolto queste tipologie di strutture extra alberghiere ci siamo sempre attivati affinché l’accoglienza fosse sì familiare, ma anche professionale, preparando i gestori agli adempimenti di legge – aggiunge – Le strutture associate, infatti, hanno sempre partecipato in prima linea sia all’evolversi delle norme nel tempo sia alla stesura di tali norme, ove possibile, e soprattutto si sono sempre aggiornate con corsi di formazione sia obbligatori che non per rimanere al passo coi tempi e offrire un servizio sicuro e di qualità ai turisti. Le strutture iscritte a Confcommercio Como sono in regola con tutti gli adempimenti normativi obbligatori previsti ed hanno sempre collaborato con le altre categorie presenti in Confcommercio Como per diminuire il fenomeno dell’abusivismo purtroppo molto presente anche nel settore extra”.

“Chi svolge l’attività in modo sleale nuoce non solo alla stessa categoria ma anche alle altre tipologie di strutture e agli ospiti che non si troveranno in un luogo sicuro – prosegue Gonella – Ritengo che ci sia posto per tutti, imprenditoriali e non, basta che si rispettino le normative. Ci sono zone del lago in cui per esempio non ci sono strutture alberghiere e l’extra alberghiero aiuta a fare rivivere e conoscere i nostri piccoli borghi”.

Poi un passaggio sfumato ma importante sul tema dello “sfratto” dei residenti da città e borghi turistici per le massicce conversioni degli alloggi in strutture ricettive: “Se il problema è la mancanza di affitti tradizionali per gli abitanti bisogna che le autorità competenti si siedano intorno a un tavolo e mettano dei paletti. I turisti sono tanti e il problema sono anche i servizi che non ci sono, trasporti. Bisogna collaborare affinché il nostro lago sia fruibile da residenti e turisti”, conclude Gonella.

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4 Commenti

  1. Mettere i paletti alle imposte mostruose che i piccoli proprietari devono pagare, IMU, TARI, GAS, ETC…. CHE OBBLIGANO A AFFITTARE AI TURISTI.. PER CERCARE DI GUADAGNARE QUALCOSA…
    PER NON PARLARE DI CHI NON PAGA PIÙ L’AFFITTO E LE SPESE ORDINARIE CONDOMINIALI E MACELLA COSÌ IL PICCOLO PROPRIETARIO…. QUESTO GONNELLA FAREBBE BENE A STARE ZITTO ANZICHÉ PARLARE A……

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