Una “vittoria”, seppure da molti considerata parziale, è arrivata anche per i parrucchieri: i saloni potranno infatti ripartire da lunedì 18 maggio.
Tuttavia, anche a causa del poco preavviso, molti hanno deciso di posticipare l’apertura. Tra questi c’è Ornella Gambarotto, titolare dello storico salone Equipe Ornella, che nonostante l’organizzazione e la buona volontà ha scelto di rimandare il grande giorno al 25 maggio.
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“Come faccio ad aprire prima del 25? Non possono fare una comunicazione il venerdì sera dicendo che il lunedì possiamo aprire – spiega Ornella Gambarotto – Noi avevamo già preparato i vari dispositivi di protezione, seguendo le linee guida Inail. Però avrebbero potuto decidere prima in merito alla data di riapertura”.
Troppi pochi giorni a disposizione per finire di predisporre il negozio al meglio, così Ornella giustifica la sua decisione.
“Pensavo di aprire a giugno – continua la titolare di Equipe Ornella – Utilizzeremo la settimana prossima per fare tutte le pulizie necessarie e provvedere alla sanificazione. Abbiamo già misurato i 2 metri di distanza che devono esserci tra le poltrone, ne potrò usare sette od otto sulle venti che ho in negozio. Abbiamo anche comprato una macchina per igienizzare le spazzole e ogni poltrona e mobiletto, acquistato i camici e altri dispositivi monouso che già utilizzavamo e delimitato le varie aree in cui potranno stare i clienti. Infine, abbiamo installato il plexiglass alla cassa. Siamo diventati matti a fare tutto questo”.
Inoltre, Ornella sottolinea alcuni punti critici delle linee guida concordate tra le Regioni. “Ci chiedono di segnare su un libro tutti i clienti che passano per il salone e di tenerli in memoria per 14 giorni, ci vuole una persona solo per quello. Non so neanche perché riapro, tanti colleghi hanno chiuso perché non sono nelle condizioni di ripartire”.
“Immagino le difficoltà, soprattutto per chi ha un negozio piccolo – continua – Lo Stato non può pensare di chiudere e abbandonare le persone per un trimestre, ai miei dipendenti non è ancora arrivata la cassa integrazione e stiamo investendo molti i soldi per riaprire con tutti i dispositivi necessari per la sicurezza”.
Un’apertura, quindi, non proprio serena per la titolare di Equipe Ornella. “Io riapro e ci provo, ma non so come andrà – così Ornella – Voglio fare i primi 6 mesi, poi valuteremo. L’anno prossimo farei 50 anni di attività ma non sono tranquilla, almeno per il salone di Como. In Svizzera è meglio, utilizziamo presidi per la sanificazione ma non abbiamo un protocollo così rigido. Tra l’altro, il protocollo sulla sanificazione per i saloni italiani non è nemmeno definito”.
“Fortunatamente abbiamo prenotazioni fino al 20 di giugno, devo dire che i clienti ci sono sempre stati vicini e li ringrazio. Al momento abbiamo tre persone che stanno lavorando solo alla gestione delle prenotazioni, quindi ben venga, ma a me non piace lavorare così. Siamo contenti che si possa aprire, ma è un disastro a livello di preavviso: apro il 25 maggio proprio perché voglio essere pronta, prima non ce l’avrei fatta”.
8 Commenti
Dovevano chiamare la Signora almeno una settimana prima , magari in forma privata , per anticiparle il calo di contagi e la prossima riapertura, così da permettere alla più fondamentale delle attività di ripartire in quarta.
Ricordo ancora la polemica della stessa Sig.ra Ornella riguardo i parcheggi in Pzza Roma usatissimi dalle sue ricche clienti , che avrebbero dovuto fare qualche decina di metri a piedi in più… Ammetto di essere abbastanza disgustato..
Beata lei che si lamenta con tutto prenotato fino al 20giugno e con un salone aperto in Canton Ticino….non perde neppure i suoi clienti svizzeri!! E dopo 50anni di attività è ancora splendente!!
Per moltissimi altri è molto peggio. Non credo che apriranno tutte le botteghe e quelle che apriranno avranno un giro d’affari molto lontano rispetto a quello che avevano prima del Covid19.
La paura è ancora alta, i clienti ticinesi saranno frenati dalle limitazioni alla dogana ma anche da una campagna di disinformazione che ci dipinge come “untorelli”, i soldi con la crisi generata dal Covid19 ne girano e ne gireranno pochi, molti continuano a comprare via internet. Insomma, non c’è da stare allegri anche con la nuova ondata di riaperture.
Il problema non è solo la CIG che non arriva ma che arriverà, il problema sono i soldi degli affitti dei locali che dovranno essere in ogni caso pagati (quelli sono dei veri salassi). Non è sempre solo colpa dello Stato e del Governo. E’ anche colpa di un sistema che consente a chi vive con le rendite degli affitti delle nude mura di non temere né crisi né concorrenti.
Mi sa che questi signori sono meno splendenti ma più beati ancora della Signora Ornella!!
Ma come prima si lamentavano che non potevano aprire e piangevano miseria, ora possono riaprire, rinviano (scelta legittima) e piangono ancora miseria. Ma questi quattro bottegai si sono resi conti che stiamo parlando della salute delle persone, che la gente muore?
Ben venga il registro dei clienti, così sarà più semplice incrociare i dati dei clienti con le ricevute emesse … sarà questo che fa paura?
Nessuno le vieta di aprire a giugno, se pensava di farlo. E basta con sta menata dello Stato qui, lo Stato là. Classica mentalità assistenzialista. E si definiscono imprenditori.
Ma cosa inquietante è che si lamenta per il registro da tenere per i clienti che sono passati dal salone… Io trovo che sia un toccasana sopratutto per il sommerso..
Cmq tutti che si lamentano se è il 1 giugno è il 1 giugno se è il 18 maggio è ip 18 maggio
Condivido dovrebbe essere contenta se ha già tutto prenotato fino a giugno.
Ma basta lamentarsi sempre. E’ una situazione eccezionale. La cassa integrazione in deroga arriverà di sicuro (certo spiace per i tempi; ma non credo che un dipendente di Equipe Ornella faccia fatica a tirare la cinghia per 2 mesi…). Quanto alle misure: distanziamento, etc. Quale è l’alternativa?
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