RADIO COMOZERO

Ascolta la radio
con un click!

Attualità

VIDEO Parrucchieri, Ornella non ci sta: “Se mi metti in prigione mi dai da mangiare. Ma serve lavoro, non elemosina. Viene voglia di chiudere”

Insieme alla categoria dei ristoratori, anche quella degli acconciatori si fa sentire per esprimere la propria delusione e rabbia in merito alla riapertura delle attività programmata per il 1 giugno.

Parrucchieri chiusi, furia Barbara (Moda Capelli). Video per Conte: “Ci portate al collasso. Qui igiene pari a uno studio medico da sempre. Meritiamo rispetto” 

Tra i parrucchieri più celebri di Como Ornella Gambarotto, titolare dello storico salone Equipe Ornella in piazza Duomo e con un negozio anche a Lugano, che è stata nostra ospite a ComoZero VideoTalk.

“La mia categoria in questo momento è davvero molto provata – racconta Ornella Gambarotto – Rispettiamo il discorso della salute e dell’essere cauti, anche le norme sono giuste. Però è un’ingiustizia tenere chiuso per tre mesi. Como è una città che ha esigenze di turismo, di cui noi viviamo durante l’estate, ma abbiamo perso tutta la stagione quest’anno”.

Parrucchieri chiusi, furia Barbara (Moda Capelli). Video per Conte: “Ci portate al collasso. Qui igiene pari a uno studio medico da sempre. Meritiamo rispetto” 

Amare le parole di Ornella Gambarotto nei confronti del Governo: “Capisco che tu mi voglia mettere in prigione, ma mi devi dare da mangiare. Non abbiamo uno stipendio, tutti i nostri dipendenti sono in cassa integrazione e non sappiamo fino a quando sarà così. Quanti di noi avranno ancora il coraggio o la possibilità di aprire? Io solitamente non mi scoraggio, ma in questo momento avrei tanta voglia di chiudere”.

“Perché un pullman può portare 40 persone – continua Ornella – ma noi non possiamo avere 7 clienti in un negozio di 170 metri? Io non posso riaprire a Como ma a Chiasso, a soli tre chilometri da noi, i saloni sono ripartiti. Abbiamo tutte le protezioni del caso, perché nessuno di noi vuole rischiare la propria vita né quella dei clienti, il doppio delle dotazioni rispetto alla Svizzera eppure dobbiamo stare chiusi. Io ascolto le richieste del Governo, però lui deve fare qualcosa per noi. Siamo migliaia in Italia ma ciò non importa, ci chiamano ancora barbieri ma noi siamo imprenditori e vogliamo un rispetto che in questo momento non vedo. Inoltre, in televisione il signor Conte, i politici, le presentatrici sono tutte pettinate: chi le pettinerà mai? Se dobbiamo lavorare sull’abusivismo e sul reddito di cittadinanza, siamo un grande Paese”.

Ornella sottolinea la forte esigenza di ripartire, con tutte le misure di sicurezza neecessarie, per poter recuperare quanto perso in questi mesi di chiusura. “Ci chiedono di dimezzare le persone che possiamo accogliere – così la titolare di Equipe Ornella – Faremo tutto quello che dovremo e non ci interessa l’elemosina dello Stato, ma almeno lasciateci lavorare. Non possiamo tirare avanti più di così. I nostri rappresentanti, anche a Roma, sono stati molto bravi e hanno scritto lettere abbastanza dure. Tuttavia, non vediamo alcun riscontro e quindi continueremo fino a quando saremo stanchi”.

“Dobbiamo contare solo sulle nostre forze e lo dico soprattutto ai miei colleghi: sappiate che non vi arriverà nulla, dobbiamo solo riaprire – conclude Ornella – Non ci dobbiamo fermare, non possiamo essere dimenticati e io non voglio vergognarmi di abitare in un Paese che non ci considera. In questo momento ci sentiamo impotenti, ma perché costretti da un virus e da chi ci ha detto che dovevamo chiudere: siamo aziende serie, ora qualcuno deve prendere delle decisioni”.

Insieme al Gruppo Parrucchieri di Como, Ornella Gambarotto ha sottoscritto una lettera dove vengono richieste maggiori tutele allo Stato. La riportiamo integralmente:

Egregio Presidente del Consiglio
chi le scrive è un gruppo di acconciatori di Como, una delle città più belle d’Italia. Comprendiamo le difficoltà che si trova a dover affrontare in questo momento e la ringraziamo per tutelare la nostra salute. Detto questo le vogliamo rubare un minuto del suo prezioso tempo. La nostra è una supplica, una supplica motivata, le nostre attività erano pronte a riaprire. In questi 40 giorni di chiusura abbiamo sostenuto spese per acquisto di tutti i dispositivi di protezione e sicurezza e abbiamo certificato i Nostri saloni per la salute delle nostre clienti e dei nostri collaboratori senza percepire un euro.
Con questo le vogliamo far capire che allungare i tempi di chiusura vuol dire che un’impresa su tre non sarà in grado di reggere l’impatto di un altro mese di chiusura .
Le chiediamo quindi di sostenerci prevedendo degli aiuti concreti che per noi potrebbero essere: l’azzeramento dell’IVA, sospensione delle tasse, dei contributi, degli affitti, delle utenze dei costi fissi.
Solo in questo modo saremo in grado di comprendere con più tranquillità la sua decisione nei confronti della nostra categoria.
Le chiediamo di ascoltarci, perché non si può distruggere in un trimestre ciò che è stato creato, spesso, con anni e anni di impegno, di passione, di dedizione.
Serve generare fiducia, prima che venga smarrita per sempre…
Confidiamo nella sua capacità di comprendere, di riflettere, di agire.

Con rispetto
Gruppo Parrucchieri di COMO

Chi fosse interessato a unirsi al gruppo dei parrucchieri di Como, può contattare tramite Facebook Barbara Quadrelli ed Elisa Toaiari.

CORONAVIRUS: TUTTI GLI AGGIORNAMENTI DA COMO, LOMBARDIA E TICINO

© RIPRODUZIONE RISERVATA

3 Commenti

  1. Ha ragione, ma credo che la parrucchieri ed estetiste saranno le uniche categorie che alla riapertura si ritroveranno i loro clienti, mentre tutti gli altri…

  2. Hanno perfettamente ragione. Poi vedremo se saranno controllati i parrucchieri dei cinesi che in quanto a igiene non so !!!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Potrebbe interessarti:

Videolab
Turismo