La formula è certamente abusata e, volendo, calata su un cimitero può persino apparire stridente. E però, è davvero difficile non parlare di orrore passeggiando nel camposanto di Camerlata.
Pensavamo di aver visto il peggio della trascuratezza, dell’incuria, della malagestione al Monumentale (qui il reportage). Ci sbagliavamo.
Perché non è soltanto quella che appare agli occhi, all’evidenza dello sguardo, la situazione incredibile del vasto cimitero al di là della Canturina.
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Qualcosa capace di privare di dignità persino i momenti dopo la morte, cioè la dimensione della preghiera e del ricordo religioso, si trova persino dove l’occhio nudo non arriva in maniera diretta.
Eppure basta affacciarsi dalle vetrate rotte e in mille pezzi, o banalmente dalla fessura che il catenaccio lascia nel portale principale della Cappella del cimitero, per cadere ancora più in basso.
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L’interno di quello che a tutt’oggi è un edificio sacro e sotto cui riposano circa 600 caduti della Prima Guerra Mondiale è uno sfacelo assoluto.
Mura scrostate, calcinacci dappertutto, vetri rotti, sedie malamente accatastate, polveri e frammenti di intonaco su altare e pavimenti, muffe, stracci dappertutto, altari di marmo ridotti a pattumiere.
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Una devastazione che certamente non è di oggi, a giudicare dallo stato della Cappella, ma che non risulta meno avvilente anche pur avendo radici lontane.
Molto più fresche – si perdoni il paradosso – sono invece le radici dell’erba che da settimane ormai travolge e soffoca le tombe dei campi, i vialetti, i crocifissi che spuntano appena da erbacce alte quasi mezzo metro.
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Una situazione che si fa davvero fatica a descrivere a parole, tanto è lo sdegno che suscita. Eppure e davvero così – come si scriveva ieri – che la città di Como ricorda dei propri defunti.
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Che onta. Che vergogna. Ma diciamocelo tra di noi, cari familiari. Che i cimiteri non sono tema chic, mettono tristezza. E la politica, così ciarliera se l’aiuola è in centro, in tanta tristezza non s’immischia.
Un commento
Leggevo della “concorrenza” che l’appalto di manutenzione è scaduto lo scorso 30 giugno. Ma cosa comprendeva questo appalto? Perché a vedere le foto che sono state pubblicate sia su Comozero che in altri siti di informazione dubito fortemente che la situazione di degrado documentata possa essersi creata in un mese e mezzo di mancata manutenzione, vista l’entità del degrado stesso.