RADIO COMOZERO

Ascolta la radio
con un click!

Attualità, Punti di vista

Per Rapinese il caso Bocciofila addirittura: “Mette in discussione la democrazia. Parentesi vergognosa”. Poi, non pago, affonda: “Si è espressa la Repubblica. Anziani abusivi”

Mentre società civile, associazioni e partiti (trasversalmente: Pd, Fratelli d’Italia e Forza Italia) si sono mobilitati per salvare la Bocciofila e gli anziani di via Balestra a Como (il club è stato sfrattato dal Comune: qui riassumiamo passaggi e cronache ricordando che qualche ora fa c’è stato l’open-day), ecco che il sindaco, Alessandro Rapinese, prende parola sul tema, e che parola.

Lo ha fatto questa sera nel consueto appuntamento del venerdì su Espansione Tv (trovate qui la puntata integrale). Parlando di via Balestra, a proposito del restauro delle mura, il tema cala nella puntata: “A breve metteremo mano al giardino, lì nei pressi”. Giustamente sorride la conduttrice, la giornalista Michela Vitale: “E niente, inizia a essere vago…”, chiaro riferimento al caso Bocciofila (e vicine Associazioni d’Arma, anch’esse sfrattate).

“Improvvisamente sembra che le bocce siano diventate lo sport più importante”, sottolinea Rapinese. “A proposito – sottolinea Vitale – abbiamo un messaggio sulla bocciofila, lo devo ritrovare”. Così nel frattempo il sindaco si prende il tempo per dire: “Direi che quella (la questione Bocciofila, par evidentemente di poter dedurre, Ndr) è una parentesi vergognosa”. La conduttrice riassume poi il messaggio che, in sostanza, chiede conto della decisione di chiudere uno spazio di socialità essenziale per molti anziani e per cui le associazioni si stanno spendendo.

“Non si capisce perché le associazioni si siano spese. Poi innanzitutto qui è una questione di democrazia – dice Rapinese, fiume in piena – ci sono degli anziani che utilizzavano (utilizzano ancora, Ndr) quello spazio per giocare a carte (sì, e a bocce appunto, come facesse differenza, Ndr). Di fatto si confondono due temi diversi, le associazioni d’Arma dei Combattenti e gli altri sono gli anziani per le bocce (in realtà è la Bocciofila Combattenti, nome ufficiale, gli Anziani per le bocce non esistono anche se è un nome caruccio in effetti per un club, Ndr). Ecco, devo dire che questi signori in entrambi i casi anziani, non stanno dando un bell’esempio ai loro nipoti. Perché la Repubblica per voce del Comune, cioè l’Ente locale di prossimità, si è espressa in una maniera chiara, nel rispetto di tutte le norme, tutte le leggi, con concessioni scadute, spiegando bene quelli che sono i motivi, questi signori hanno deciso di non rispettare la Repubblica di dire ‘no, non ce ne andiamo’. Stanno occupando abusivamente degli spazi, è stato chiesto loro di andarsene. E senza nessun perché, di fronte alla Repubblica che dice ‘libera gli spazi perché ne abbiamo bisogno…”.

Chiede Vitale: “Ma si è trovata un’alternativa?”. Risponde il sindaco: “Abbiamo offerto più alternative, addirittura in piazza Volta (oggettivamente novità di stasera, Ndr) e abbiamo dato disponibilità a trovare alternative. La verità è che in questo momento a Como è realmente in discussione la democrazia, perché chiunque, tipo questi anziani signori, può pensare di rifiutare la legge e l’Ente locale di prossimità, appunto emanazione della Repubblica, che dice ‘guarda il tuo tempo è finito lì’. E hanno deciso di occupare abusivamente. Probabilmente è questo l’esempio che vogliono dare ai loro nipoti, ovvero occupare abusivamente spazi dove la Repubblica con tutta la legge, tutto il preavviso, ha dato quelle che erano motivazioni e documenti e questi signori invece hanno detto ‘no, non ce ne andiamo’”.

“Il dialogo sta proseguendo comunque?”, domanda la giornalista. “Il dialogo sta proseguendo. Ma mi scusi – dice il sindaco – se scade un contratto e lei occupa abusivamente una casa e il proprietario di casa dice ‘guarda, devi andare perché abbiamo altri progetti’, te l’ha detto da anni, la tua concessione è scaduta da dieci anni (il contratto della Bocciofila non è stato rinnovato dal primo gennaio 2019 e comunque i Combattenti hanno sempre pagato l’affitto e il Comune non è un privato ma un Ente al servizio della comunità, Ndr) e poi cosa succede? Io vedo le opposizioni per esempio, che probabilmente non sono mai entrate in quella Bocciofila, e adesso per loro la Bocciofila è importantissima e addirittura vanno a tesserarsi dando il pessimo esempio. Al di là che in Comune ci sia Rapinese o chiunque altro, il Comune si è espresso e loro cosa dicono? ‘No, quello che dice il Comune è sbagliato a prescindere’. Io quando non ero d’accordo promuovevo referendum, non occupavo abusivamente spazi”.

Ma forse al sindaco, al netto della Repubblica e della democrazia, addirittura, in discussione a Como e di nipoti e di pessimi esempi e di iperboli varie buttate lì, al solito un po’ a casaccio e per distrarre, sfuggono aspetti umani e sociali reali per nulla, per nulla davvero, strumentali, quantomeno per questo giornale. Abbiamo provato a parlarne qualche tempo fa (per quel che serve, naturalmente, visto quanto detto stasera), qui:

Via Balestra, il Comune caccia anche la storica (e preziosa) Bocciofila. L’appello: “Se andiamo via è finita. Comaschi aiutateci e il sindaco ci ascolti”

© RIPRODUZIONE RISERVATA

23 Commenti

  1. Stiamo ancora aspettando di vedere i “frizzanti” lavori per la messa in sicurezza e riapertura delle micropiscine dei Via del Dos, cose queste evidentemente di secondaria importanza per il Sindaco e la sua giunta, così come siamo in attesa di conoscere il destino della Piscina di Muggio, della situazione di Viale Geno piscina e ristorante gestite da Como Nuoto (https://comozero.it/attualita/video-caso-piscina-di-viale-geno-dato-pallanuoto-como-i-lavori-previsti-dal-bando-sono-stati-fatti-limpianto-puo-restare-aperto-e-quei-documenti-a-meta/) e (https://comozero.it/attualita/lavori-e-bando-ecco-la-risposta-di-como-nuoto-al-comune-costi-aumentati-e-speculazioni-per-la-guerra-serve-ragionare-e-compensare-i-documenti/), della situazione legata allo stadio del ghiaccio che andrebbe chiuso ma resta aperto chissà perchè e delle scuole che chido-apro-chiudo-sistemo ma che poi restano aperte con gli alunni che hanno ripreso l’anno scolastico con i soliti slaloom tra incuria e pressapochismo e tante altre cose che sono ben lontane dal MANTRA dei 3-6 mesi della campagna elettorale!!!
    Promesse evaporate e fatti inequivocabili, tutti ancora lì da sciogliere.
    Ecco il nuovo!!!!

    Sindaco votato da 14.000 elettori

  2. Verrebbe da domandarsi quanti di questi simpatici anziani (come li chiama il Sindaco) lo hanno votato alle ultime elezioni amministrative. In nome del popolo italiano organizzatevi per cacciarlo via tra tre anni e mezzo altrimenti al prossimo giro la stessa sorte toccherà a qualche altra associazione.
    Viva la Repubblica!

  3. Seguendo il suo delirante ragionamento, cosa serve il consiglio comunale, quando si esprime la giunta , quindi la maggioranza, e quindi la Repubblica , non è necessario alcuna altra discussione . SERVE SOLO UBBIDIRE, come ha detto in trasmissione.
    Una concezione talmente distorta del suo ruolo che fa accapponare la pelle. Peccato che …..quando era Lui ( maiuscola d’obbligo) all’opposizione non la pensava proprio così………

  4. Rapinese Sindaco sbarella e inizia a fare confusione tra Repubblica, Democrazia e Suffragio universale, tra carte e bocce, tra Bocciofila e Associazioni d’arma, tra tacchi, dadi e datteri. Perché quello che nessuno riesce a comprendere è per quale motivo Rapinese Sindaco ha scatenato un casino del genere quando per le monete sarebbe bastato utilizzare una stanza del Museo Giovio e quattro vetrinette da ordinare al falegname. Il suo nervosismo probabilmente dipende da questo. Lo sfratto ha scatenato un polverone che non si aspettava e ora sono tutti lì ad aspettare di vedere se oltre alle vetrine con le monete, l’ampia area in via Balestra sarà occupata anche da altro. E se, come probabile, sarà occupata anche da altro, cosa racconterà agli anziani, alle opposizioni e all’73% dei cittadini che non lo hanno votato al primo turno? E se quest’altro non saranno dadi e datteri, vedremo sicuramente i suoi tacchi, perché ci sarà da rincorrerlo con l’ombrello, o no?

  5. Sfratto alla bocciofila per fare che cosa? Sì sarebbe potuto e dovuto investire sulla riapertura della Trattoria combattenti con accanto la bocciofila, creando un luogo di aggregazione per i comaschi e non solo per i turisti.
    Sindaco vergognoso

  6. Sinceramente mi chiedo quanto ancora la città è disposta a tollerare arroganza, maleducazione. Preoccupano l’assenza di qualsiasi dibattito, le uniche notizie sono quelle legate alle esternazioni si questo signore. Abbiamo una parte della stampa appiattita e gli ordini professionali e diverse associazioni di categoria non pervenute

  7. Ma qualcuno ha mai sentito un altro politico, uno solo, qualsiasi ruolo abbia mai avuto, dire per una sua decisione … si è espressa la Repubblica?
    Ma chi crede di essere …

  8. Si deve solo vergognare!i suoi modi di fare, i suoi pensieri ed il suo delirio di onnipotenza mi ricordano tanto l’ometto coi baffetti dei tempi che furono.

  9. Alla bocciofila una figura meschina di pensionati e sostenitori che potevano risparmiarsi. Se questi sono stati gli educatori di figli e nipoti non possiamo meravigliarci del comportamento spesso scriteriato di troppi giovani. Il problema bocciofila è irrisolto da anni ma quì le opposizioni sono state capaci di dare il peggio di loro stesse, altro che opposizione responsabile.

  10. Sarebbe bello che le istituzioni , la democrazia, la repubblica, fosse altrettanto inflessibile e dura anche con chi occupa abusivamente le case altrui, non paga per anni affitto ecc , campi nomadi ed altre amenità varie, allora si che lo stato darebbe un bell’esempio ai giovani

  11. “Prima di tutto vennero a chiudere Via del Dos, e fui contento, perché così, quando vado a fare l’aperitivo al Lario’s, trovo posteggio.
    Poi non moltiplicarono le licenze dei taxi, e stetti zitto, perché giravo con la bicicletta elettrica.
    Poi non riaprirono Muggiò in 3-6 mesi e fui sollevato, perché così mia moglie non riattaccava con quella storia di mettermi a dieta e di fare sport.
    Poi vennero a sfrattare gli anziani e io non dissi niente, perché tanto non ero così anziano, e con la pesca uno sport da anziano già ce l’avevo.
    Un giorno vennero a prendere me, e non c’era rimasto nessuno a protestare”.

    Rimarcata la distanza siderale tra l’autoritarismo di Rapinese e la barbarie nazista alla quale si rifà “Prima vennero”, quello che sta succedendo a Como è più o meno questo:
    promesse disattese, petto in fuori coi vecchietti e i quartieri di cintura, qualche gruppuscolo di collaborazionisti che ti salva il culo qua e là.
    E ancora troppa gente che batte mani.
    Finché non arriveranno anche da loro.

Lascia un commento

Potrebbe interessarti:

Videolab
Turismo