La notizia della nuova immissione di Coregone Lavarello nel Lago di Como (qui i dettagli) viene salutata con grande entusiasmo dai pescatori lariani. Cambiamenti climatici, navigazione da diporto e innalzamento e abbassamento repentino del livello del Lario stavano infatti portando uno dei pesci più nobili del lago verso l’estinzione. Il Coregone infatti, non autoctono del nostro bacino, ma fortemente presente da oltre un secolo è nel lago in due specie morfologicamente molto simili. Da una parte la bondella, che depone le uova in profondità, immessa l’ultima volta negli anni Settanta del secolo scorso, gode diciamo di “buona salute”. Dall’altra il più pregiato lavarello, pesce che con l’agone (e in misura minore il persico) è il più ricercato nei principali menu lacustri. Il lavarello, a differenza della bondella effettua la cosiddetta frega con la deposizione delle uova nei mesi invernali di gennaio e febbraio, dove l’acqua è molto bassa.
“Questo comporta che a causa dei cambiamenti climatici, della variazione dell’altezza del lago e anche del passaggio di motoscafi che creano onde alte le uova finiscano direttamente sulle spiagge – spiega William Cavadini, presidente onorario e fondatore dei Pescatori Alpha e consigliere di Aps Como Fipsas – La direttiva ministeriale contro le specie alloctone rischiava di fare estinguere questo pesce, che non si può certo paragonare al siluro o al lucioperca”.
I pesci raggiungono la fase riproduttiva dopo solo due anni, così le nuove immissioni previste dal 2024 al 2026 dovrebbero scongiurare il rischio estinzione.
“Oggi è un buon giorno per noi pescatori, Alpha e tutti, anche i professionisti. Abbiamo condotto una battaglia su questo tema con manifestazioni anche in Regione e siamo stati ascoltati. Purtroppo il Lago di Como ha già quasi perso l’alborella, non potevamo permetterci l’estinzione del lavarello” conclude Cavadini.
IL DATI SUL PESCATO
2 Commenti
Ma xche mai erano stati tolti? Deciso Peppone?
Una buona notizia che aspettavamo da anni.