Occupa da un anno le cronache la sventurata piscina di Muggiò. Sempre chiusa, priva di progetto e destino.
A fine aprile è partita anche una petizione per la riapertura.
Certo il lockdown non ha aiutato ma non è che le cose prima andassero meglio. Così oggi affonda dal Pd il consigliere regionale, Angelo Orsenigo.
Ecco la nota di Orsenigo
“La fase più acuta dell’epidemia sarà passata ma l’inefficienza del Comune di Como è rimasta e gode di ottima salute. Tutte le piscine lombarde riaprono ma l’impianto di Muggiò rimane chiuso. Così si abbandonano famiglie, ragazzi e società sportive al termine di un lockdown che avrebbe permesso i lavori necessari per riavviare l’impianto. Invece, lo scandalo che dura da quasi un anno continua”.
“La piscina di Muggiò è un luogo in cui bambini e ragazzi della nostra comunità crescono e si formano praticando sport. Proprio loro hanno dovuto passare gli scorsi tre mesi in casa senza il beneficio dell’attività fisica e di una minima socialità – ricorda il consigliere – due anni fa, per esempio, proprio a Muggiò è stato avviato un campo estivo a costo ridotto per le famiglie che consentiva a bambini e ragazzi di praticare il nuoto e altri sport. Oggi perdiamo un’attività importante per tutta la comunità, un sostegno significativo per le famiglie e un lavoro di formazione che è stato lasciato morire”.
“Molte associazioni che seguivano persone con disabilità e atleti con bisogni speciali facevano poi riferimento a Muggiò. Ora sono senza un luogo dove continuare il proprio lavoro. Non dimentichiamo tutto il personale della piscina che ha perso il lavoro – continua il consigliere – è proprio per queste persone che il Comune avrebbe dovuto impegnarsi con tutte le proprie forze per una riapertura. E invece, nulla è stato fatto”.
“Certamente è un modo originale per uscire dalla chiusura forzata: mentre tutti aprono, noi rimaniamo chiusi. Ancora una volta vediamo una scadenza mancata dall’amministrazione, che prima ha trascurato il rinnovo della vecchia convenzione con la Federnuoto a giugno 2019, poi ha assicurato che la riapertura sarebbe stata a settembre, poi a fine novembre, poi in febbraio, poi quando?” commenta anche Gabriele Guarisco, consigliere comunale del Partito Democratico.
“Vittima del tergiversare dell’amministrazione è la cittadinanza, grande sconfitta di questa vicenda. Oggi, infatti, chi vorrà allenarsi dovrà farlo spostandosi in lungo e in largo per la provincia con non pochi disagi” , che in occasione dell’ultima seduta di consiglio comunale ha proprio chiesto delucidazioni riguardo al progetto avanzato dalla ditta Nessi & Majocchi per la riqualificazione dell’impianto.
“A gennaio tante famiglie di giovani atleti hanno manifestato davanti alla piscina chiusa e vuota per vedersi garantito il diritto all’attività sportiva. Oggi la situazione non solo non è cambiata ma è addirittura peggiorata: attrezzature e strumenti sono stati portati in altri impianti per evitare che venissero danneggiate dall’utilizzo – continua Guarisco che conclude – come al solito, le scelte o “non-scelte” dell’amministrazione comunale comportano un costo enorme per tutti comaschi che si vedono privati dell’ennesimo servizio importantissimo che scompare”.
Un commento
E la piscina di Viale Geno? E il Lido Open? Ragazzi, ma è incredibile.. come si fa ad avere un tale disinteresse alle esigenze della cittadinanza?