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Piscina di Muggiò, una voragine da (minimo) 90mila euro. Galli: “Dovevo svuotarla in luglio”

“A vedere come è andata, sia pure che col senno di poi ci si riempiono le fosse, tornerei a luglio per togliere il tappo e svuotare la piscina”. Non si nasconde Marco Galli, assessore allo Sport del Comune di Como.

La piscina di Muggiò è lo scandalo principe delle cronache recenti.

Chiusa da sette mesi, flagellata da problemi strutturali, in attesa di vernir riconsegnata alla Fin (Federazione Italiana Nuoto) che, ovvio, prima di siglare una nuova convenzione vuole garanzie precise su cantieri e lavori.

Intanto, per aggiungere danno al danno, è possibile fare qualche conto, non definitivo ma certo significativo. Convinti di riaprire da un giorno all’altro, cioè di risolvere in fretta, in Comune hanno deciso, segnalati i primi problemi la scorsa estate, di non svuotare subito le vasche.

Ci sta, svuotare e riempire sono operazioni quasi titaniche e molto costose. L’impianto dunque è rimasto operativo: riscaldato, clorato, filtrato, ben mantenuto e pulito.

Bene, sette mesi di piscina chiusa ma attiva sono costati al portafoglio pubblico una cifra stimabile tra gli 80 e i 90 mila euro. E si tratta di una minima parte dell’esborso. Le rendicontazioni di spesa gestionale non sono ancora chiuse e, soprattutto, a oggi non è ancora stato stimato l’investimento complessivo per rimettere a norma l’impianto.

“Io sono sicuro di aver fatto il mio dovere per salvaguardare le attività sportive. Ero convinto che, con settembre, avremmo riaperto. Poi sono state effettuate le verifiche e non abbiamo potuto”, dice Galli

Però la vasca è stata svuotata solo la settimana scorsa.
Speravo in un percorso diverso, sono stati persi mesi. Ma, mi creda, si è fatto di tutto. Volevamo tutelare le Società sportive e i cittadini.

Va bene assessore, ma com’è possibile che una mattina qualcuno si svegli e scopra che la piscina è un colabrodo?
Si sapeva da tempo, ovvio. Il tema vero è che giustamente quando si è trattato di firmare la convenzione Fin ha evidenziato le carenze strutturali. Io in quel momento ho elaborato una strategia che credevo veloce e efficace ma non è stata avallata dall’ufficio tecnico che ha giustamente i suoi percorsi.

La competenza è bifronte, in effetti, divisa tra lei (Sport) e Vincenzo Bella (Lavori Pubblici)
La convenzione la firmo io e quindi, formalmente, il cerino è in mano mia ma mi relaziono con altri uffici e non decido tutto. Il mio limite è una non-autonomia. Sarebbe stato meglio dare tutto a Bella o tutto a me.

Adesso?
Siamo in attesa di capire, cerchiamo di arrivare a una convenzione più leggera. Le società sportive meritano di tornare a Muggiò al più presto, lo so bene.

Intanto 80-90mila euro sono stati gettati al vento.
Oggettivamente è così, la cifra è quella e sono stati persi mesi. Ripeto erano somme necessarie per tenerla attiva con l’idea di riaprire subito.

Denaro sprecato
Sì, è così.

 

 

 

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3 Commenti

  1. A parte che non ho ancora capito cosa è successo con quella piscina… Ma speravo che, dopo il flop che si è dimostrato in campo ambientale e giardini , Galli fosse più tenace e operativo sul fronte Sport

  2. È curioso che nel titolo dell’articolo precedente è riportata una frase del Sindaco: “con le polemiche, fantozzianamente ci facciamo male da soli”.
    Dopo l’intervista dell’Assessore allo Sport direi “..anche senza polemiche….”.

  3. Grazie assessore “ci stiamo lavorando”!
    O sono incompetenti i tecnici municipali o qualcuno dovrà ben risarcire i 90.000 € buttati!
    Se erano soldi del Galli li avrebbe spesi o lasciati andare così a cuor leggero?
    Sono anche soldi miei, e la cosa mi fa arrabbiare!

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