Tra i vari focus decisamente interessati del dossier finale sul Politeama di Como messo a punto dal Tavolo di Co-progettazione (qui tutti i dettagli) ne è compreso uno piuttosto sconfortante. Ossia quello sul declino e la diminuzione delle realtà culturali in città in 10 anni, per la precisione nel periodo considerato tra il 2012 e il 2022. L’elaborazione sullo scenario culturale di Como è stata effetturata da PIC-Un Tesoro di Territorio, Luminanda, Circolo Olmo e Ripensare Como. Ne riportiamo ampi stralci (e per opinioni, commenti, riflessioni scrivere a redazionecomozero@gmail.com).
L’OFFERTA DI CULTURA A COMO Nel 2022 lo staff del Piano Integrato della Cultura con capofila Camera di Commercio ha eseguito per il tavolo di coprogettazione del Politeama, un upgrade dell’indagine promossa dieci anni prima dall’associazione Luminanda di Como in collaborazione con il Politecnico di Milano e finalizzata alla mappatura dell’offerta culturale e del bisogno di cultura per la creazione di un centro culturale “diffuso” nel capoluogo. Lo studio ha ripercorso la mappatura delle realtà culturali della città di Como nel 2022, confrontando i dati con la precedente analisi effettuata nel 2012 dal Politecnico di Milano. L’obiettivo era verificare lo stato attuale delle associazioni, teatri, musei e attrattori culturali della città, individuando quali di queste realtà fossero ancora attive, non attive o chiuse.
RISULTATI PRINCIPALI Il numero totale delle realtà culturali è diminuito del 25%, passando da 261 nel 2012 a 196 nel 2022. Ciò ha comportato una riduzione anche in termini di densità culturale, con una diminuzione delle realtà per km² (da 6,9% a 5,15%) e delle realtà per 1000 abitanti (da 3,1% a 2,33%). Diverse categorie culturali hanno subito riduzioni significative, nello specifico:
• Arti visive: Riduzione del 42,42% (da 33 a 19 realtà attive).
• Musica: Riduzione del 35% (da 20 a 13 realtà).
• Storia e archeologia: Riduzione del 31,25% (da 16 a 11 realtà).
• Scienza e tecnologia: Riduzione del 38,1% (da 21 a 13 realtà).
• Attività transdisciplinari: Anche le attività transdisciplinari hanno visto una diminuzione del 16,67%, con un calo significativo degli eventi e rassegne (da 3 a 1).
• Sport: L’unico settore che non ha subito variazioni è lo sport, che ha mantenuto inalterato il numero di realtà culturali rispetto al 2012.
CONCLUSIONI Dal confronto emerge che il numero totale delle realtà culturali attive è diminuito del 25%. Nel dettaglio, si è riscontrato un calo significativo in categorie come “Arti visive” (-42%), “Musica” (-35%), “Storia e archeologia” (-31%) e “Scienza e tecnologia” (-38%).
Sono state mappate diverse categorie di associazioni e luoghi culturali sul territorio, mostrando un declino rispetto alla mappatura del 2012 condotta dal Politecnico di Milano. La mappatura mostra un panorama culturale in declino nella città di Como, con una riduzione sostanziale delle realtà attive in quasi tutte le categorie. Questa riduzione può essere attribuita a vari fattori, tra cui la chiusura di istituzioni culturali, la cessazione delle attività di molte associazioni e la riduzione degli eventi culturali. La situazione è particolarmente critica per le arti visive, la musica e la scienza e tecnologia, che hanno visto un calo significativo nel numero di realtà operative.
IL BISOGNO DI CULTURA A COMO Nel periodo 2020-2021 è stata svolta un’indagine sull’offerta culturale del territorio di Como, promossa da Circolo Olmo e Ripensiamo Como. L’obiettivo era comprendere le necessità dei cittadini, le aspettative e i punti critici, con un focus particolare sulla rigenerazione del cineteatro Politeama. L’indagine ha coinvolto 450 partecipanti, di cui la maggioranza era composta da giovani tra i 20 e i 35 anni.
Tra i problemi principali dell’offerta culturale evidenziati dagli intervistati vi sono la scarsità di luoghi dedicati agli eventi, la frammentazione dell’offerta e la carenza di spazi per lo studio. È stata anche sottolineata la mancanza di un centro culturale di riferimento. In termini di soluzioni, le proposte includono la rigenerazione del Politeama e di altri spazi abbandonati, l’aumento delle iniziative per giovani, e la creazione di nuovi spazi multifunzionali.
PERCENTUALI DI SODDISFAZIONE SULL’OFFERTA CULTURALE A COMO La maggioranza dei rispondenti (53%) proveniva dalla provincia di Como, il 43% aveva un’età compresa tra 20 e 35 anni, e molti erano in possesso di un diploma o laurea magistrale. Un aspetto critico emerso è stato il livello di insoddisfazione riguardo l’offerta culturale: solo 39 persone si sono dichiarate pienamente soddisfatte, mentre 218 si sono dette insoddisfatte e 176 mediamente soddisfatte. Tra le attività praticate nel tempo libero, spiccano musica, teatro, fotografia, sport e lettura.
Tuttavia, molti partecipanti hanno evidenziato una frammentazione dell’offerta culturale e una mancanza di spazi adeguati per eventi e studio. Anche le associazioni culturali hanno segnalato difficoltà, tra cui l’assenza di spazi pubblici gratuiti e la necessità di fondi per sostenere le attività. Le proposte emerse riguardano principalmente un aumento delle iniziative per i giovani, la rigenerazione di edifici storici come il Politeama e una migliore comunicazione dell’offerta culturale.
POLITEAMA COME MOTORE DI CULTURA Il confronto tra le due ricerche del 2012 e del 2022, evidenziato nei documenti forniti, mette in luce il declino delle realtà culturali nella città di Como, ma offre anche spunti per il futuro, soprattutto alla luce della possibile riapertura del Teatro Politeama. Tra i partecipanti all’indagine del Circolo Olmo molti giovani (43% tra i 20 e i 35 anni) hanno indicato l’importanza della riapertura del Teatro Politeama come centro culturale multifunzionale, capace di rigenerare la vita culturale della città. La riapertura del Teatro Politeama potrebbe rappresentare una soluzione chiave per contrastare il declino dell’offerta culturale a Como.
L’indagine del 2020-2021 ha mostrato che esiste un forte bisogno di spazi per eventi e iniziative culturali, soprattutto tra i giovani. Il Politeama, riqualificato, potrebbe diventare un centro culturale “diffuso”, capace di ospitare:
• Spettacoli teatrali e musicali.
• Eventi interdisciplinari.
• Spazi per lo studio e la formazione.
• Attività per giovani e adulti.
In sintesi, la riapertura del Politeama non solo risponderebbe alle esigenze espresse dai cittadini di Como, ma potrebbe anche contribuire a invertire il trend negativo, stimolando nuove realtà culturali e attirando nuovi visitatori e residenti. Va tenuto presente però che, come noto, la Giunta Rapinese ha già formalmente deciso di mettere all’asta lo storico cineteatro per venderlo ai privati.