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Ponte Chiasso, caccia disperata ai posti auto. Tommaso: “Multato ma devo lavorare, ogni giorno peggio”

Mentre Ponte Chiasso si candida ad essere uno dei capitoli più bollenti della campagna elettorale, i residenti tornano alla carica lamentando nuovamente l’annoso problema della penuria, al limite della quasi totale assenza, di posti auto che rischia di mettere in discussione la sopravvivenza delle attività commerciali di quartiere, specie ormai quasi in via di estinzione in buona parte della città.

A denunciare la situazione è Tommaso Giudici, titolare di un notissimo negozio di calzature a due passi dalla dogana, che qualche giorno fa si è trovato per l’ennesima volta, come tanti, nella paradossale situazione di dover scegliere tra non lavorare o pagare una multa per divieto di sosta.

“Quello dei parcheggi a Ponte Chiasso è un problema che si trascina da anni ma che, ultimamente, è diventato insostenibile – racconta – dovendo aprire il negozio alle 10, di solito arrivo un’ora prima e in qualche modo, con un po’ di pazienza, riesco a trovare dove lasciare l’auto ma ora la situazione è peggiorata tanto che l’altro giorno sono stato costretto a parcheggiare sulla corsia degli autobus per poter aprire, nell’attesa di avere un attimo di tempo per tornare a caccia di un posto libero”.

Peccato che, poco dopo, sia arrivata una pattuglia della Polizia Municipale. Risultato? Multa e due punti in meno sulla patente. “Quando ho visto gli agenti sono uscito subito dal negozio per spiegare il problema ma non hanno voluto sentire ragioni – spiega Giudici –mi hanno addirittura suggerito di venire al lavoro in bus, ma quando ho fatto presente che è impensabile che io arrivi da Rebbio portando con me decine di scatole di scarpe, mi hanno avvisato di tenermi pronto perché tutte le mattine arriveranno a multare”.

Stessa sorte anche al furgone arrivato per consegnare la carne alla vicina macelleria: “Trovando gli stalli per il carico e scarico occupati, ha parcheggiato anche lui sulla corsia del bus ma non ha fatto neanche il tempo di entrare a lasciare la merce che si è ritrovato la multa e due punti in meno sulla patente”, dice.

E mentre a nulla sembrano servire i parcheggi, recentemente inaugurati, destinati alla sosta breve, una novità è arrivata ad aggravare ulteriormente la situazione del quartiere: “Gli stalli per la sosta breve sono occupati tutto il giorno da chi lavora in Svizzera, visto che è più conveniente rischiare una multa in Italia piuttosto che pagare il parcheggio oltreconfine – spiega Giudici – inoltre dallo scorso dicembre è stato chiuso per lavori, a occhio neppure iniziati, l’autosilo a disposizione dei dipendenti dell’Agenzia delle Dogane il che si traduce in altre cinquanta auto a caccia di parcheggio nel quartiere ogni mattina”.

“Alla fine a farne le spese continuiamo a essere noi piccoli esercenti perché nessun cliente sopporterebbe ore a caccia di un parcheggio per fare acquisti che può fare comodamente anche altrove, o rischierebbe una multa per bere un caffè”, è la sua amara conclusione.

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