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Ponte Chiasso e un incubo lungo 30 anni: “Noi, prigionieri di traffico e Tir. Situazione drammatica”

Del fortissimo malcontento per il degrado in cui versa Ponte Chiasso, ci eravamo occupati ampiamente lo scorso anno.

Trent’anni di solitudine: il grido di Ponte Chiasso. Tra tir e smog, assedio permanente

Ora, 12 mesi dopo, una delle residenti della zona, Maririta Berti, torna – sconsolata – a parlarci della situazione. Che, purtroppo, non sembra cambiata granché. Anzi.

Pubblichiamo di seguito la lettera integrale (e inviatiamo chiunque avesse segnalazioni da fare a contattarci tramite la Pagina Facebook o alla mail redazionecomozero@gmail.com)

Vi scrivo a distanza di oltre un anno dall’incontro che si tenne il 28 maggio 2019 con i residenti di Ponte Chiasso alla presenza di una sua gentilissima giornalista.

A seguito di quell’incontro, il suo giornale pubblicò un ottimo ed esaustivo articolo, i residenti inoltre presentarono una petizione al Sindaco ed al Prefetto firmata da 226 famiglie, corredata da esauriente documentazione degli ultimi 30 anni e domandando un incontro urgente con una rappresentanza di quartiere.

Ritengo possa farle piacere essere informato del proseguo: ad oggi, 11 luglio 2020, la situazione è esattamente invariata. Inoltre, questa settimana (come tante altre precedenti) ogni sera a causa della chiusura dell’autostrada per lavori, siamo letteralmente prigionieri del traffico TIR e frontalieri.

Non è una novità. In questi 30 anni, ogni qualvolta viene chiuso l’ingresso autostradale per un qualsiasi motivo (per inciso in mezzo al centro abitato), NESSUNO di dovere è ancora riuscito a fornire le 3 uscite delle 3 dogane: Maslianico, Ponte Chiasso via Bellinzona, Ponte Chiasso uscita TIR via Ceresola, con altrettanti 3 grandi cartelli con scritto: INGRESSO AUTOSTRADA CHIUSO!

Dopo innumerevoli segnalazioni e richieste, sembra proprio che l’impresa sia di proporzioni titaniche ed irrisolvibili.

Il risultato è che ovviamente tutti i TIR e i frontalieri che devono imboccare l’autostrada, all’uscita delle dogane si immettono nelle vie Bellinzona, Marchesi, Catenazzi, Ceresola, Brogeda, piazzale Anna Frank (quindi tutto il nostro piccolo quartiere) e ne rimangano intrappolati per ore. Ovviamente tutti cercano disperatamente di uscire da questo labirinto con manovre rocambolesche, pericolose e generalmente contromano. Quando poi sopraggiungono i trasporti speciali, la situazione diventa drammatica.

Ad aprile 2019 per la prima volta nella storia del quartiere, venne collocato il cartello che può vedere nella foto qui sotto.

Ad agosto una mano pietosa lo sostituì con un “diritto” ed aggiungendo in piccolo col pennarello MI, posizionandolo sulla strada in mezzo al bivio ed il risultato lo può notare nella foto 3. Qualche anima pia lo buttò sull’aiuola perché regolarmente veniva colpito da un veicolo e lì soggiornò per molti mesi fino al 2020 inoltrato.

Frequentemente chiamiamo il 112 al colmo della disperazione: ieri sera una pattuglia della Polizia di Stato capitata qui per puro caso è rimasta bloccata e non riuscivano a capacitarsi della situazione.

Questo è una breve cronistoria del nostro trentennale quotidiano.

Augurandomi di averle fatto cosa gradita la saluto cordialmente

Maririta Berti

P.s. naturalmente è invariata anche la situazione ambiente (in generale), addirittura alcuni rifiuti visionati da una sua giornalista una anno fa sono ancora lì!

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